9/5 – Mercato della Biodiversità Googreen

Domenica 9 maggio 2021 incorniciato dal mese delle rose il mercato della biodiversità #Googreen celebra Madre Natura e tutte le forme d’amore e di cura al Giardino Sambuy che, come ogni seconda domenica del mese riprende vita per essere luogo di incontro, di buone pratiche e di racconte di stagione.

  • Dalle 9 alle 19 – a rappresentare l’eccellenza stagionale tornano come sempre i produttori Googreen selezionati da Giardino Forbito.
  • Lo Spazio delle Idee questo mese è dedicato, in tema di Cura sentimentale, alla reciprocità e alla capacità di accudimento. Per festeggiare questa giornata dedicata alla genitorialità saranno ospiti in giardino le referenti degli uffici comunali della Casa dell’Affido, prezioso dipartimento dei Servizi sociali di Torino che anche quest’anno ha coinvolto numerose famiglie che hanno messo a disposizione la propria casa, amore e generosità, per accogliere temporaneamente, in affido, un bambino, un ragazzo e, talvolta, anche un piccolo con la propria madre.
  • A divertire grandi e piccini ci sarà Clown Ida, lui stesso papà affidatario, e la magia delle sue bolle, dei trucchi per i bimbi.
  • La vivaista e produttrice Googreen Marzia Gullino comporrà deliziose coroncine di rose per le bambine presenti e a tutte la famiglie sarà donata una shopper per la spesa Googreen.
  • Nel pomeriggio, all’insegna dell’amore per la lettura e per i libri da salvare, Stefania Bertola presenterà agli amici di Silent Book Torino “Il giardino di guerriglia”, un anno di allegre battaglie tra la donna e il verde.
  • Presentazione del progetto “DOTTA. L’Adozione Googreen”, la nuova iniziativa di Giardino forbito volta a ripensare l’adozione e la scoperta del mondo animale a distanza.
  • Giardino Forbito e la comunità degli Impollinatori Metropolitani Slow Food continuano a festeggiare la nascita della prima Associazione per la conoscenza e la tutela della biodiversità e degli impollinatori, supportando la raccolta firme promossa dall’Unione Europea: “Salviamo api e agricoltori”
  • Le serrande abbassate del gazebo Sambuy restano a supporto della piccola preziosa mostra curata da Giardino forbito e realizzata dagli apprendisti Ciceroni della classe 5E del Liceo Regina Margherita di Torino per il progetto “FAI parlare la città”.

Terra Madre – “Sistemi locali del cibo: un’opportunità di incontro e contrasto di vecchie e nuove povertà”

La Fondazione Compagnia di San Paolo, in collaborazione con Slow Food, organizza un secondo evento di riflessione e dibattito sul tema dei sistemi territoriali del cibo per il contrasto alla povertà alimentare, intitolato “Sistemi locali del cibo: un’opportunità di incontro e contrasto di vecchie e nuove povertà”.

Torino, Milano e Genova racconteranno come i sistemi territoriali del cibo che, anche a causa della pandemia si sono andati strutturando e rafforzando, possano rappresentare un’opportunità di ascolto di altre dimensioni di bisogno, una chiave di accesso per intercettare fragilità sociali, nuove e vecchie, e orientare le persone ai servizi e alle diverse forme di sostegno presenti a livello territoriale.

Partendo dalle esperienze delle tre Città, anche alla luce di quanto appreso nel contesto pandemico, l’evento sarà un’occasione di confronto sulle rispettive linee programmatiche, per proseguire nel lavoro di ridisegno di azioni di contrasto a povertà crescenti.

L’evento sarà trasmesso mercoledì 28 aprile alle ore 11 in streaming su https://terramadresalonedelgusto.com/evento/sistemi-locali-del-cibo/

Verso una “benicommunity” nel nord-ovest.

Una riflessione, un aggiornamento e una proposta avanzata a cura del gruppo Labsus attivo in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

Diversi ma affini

Da quindici anni Labsus aggrega un numero sempre crescente di persone accomunate dall’essere attive nella cura dei Beni comuni e interessate ad amministrarli in modo condiviso. Con questa prospettiva di esperienza possiamo oggi chiederci che tipo di comunità siamo e, soprattutto: che comunità vogliamo diventare? Già nel 2015, solo un anno dopo l’adozione del primo Regolamento, emergeva con una certa chiarezza una nostra caratteristica particolare: «Siamo in tanti, diversi e in tutta Italia». Ci stupì infatti l’eterogeneità dei profili di chi frequentava il nostro sito web: a contattarci per avere più informazioni sui Patti di collaborazione, piuttosto che per contribuire al racconto delle proprie esperienze di cura dei Beni comuni, infatti, non erano solo le pubbliche amministrazioni locali, ma anche liberi professionisti, gruppi informali di genitori, associazioni grandi e piccole, soggetti profit, singoli abitanti con gli interessi più variegati, imprenditori sociali, pensionati attivi eccetera.

Comunità attive nel nome dell’interesse generale

Ci sono molti modi per descrivere le comunità. Ad esempio si potrebbe parlare di Labsus come di una comunità di interessi, visto che nel tempo questa definizione si è allargata dalla sfera economica a quella sociale e ambientale. Cosa ci guadagnano le persone che investono le proprie energie in esperienze di Amministrazione condivisa? Anzitutto migliorano la qualità della vita propria e di altre persone. Ma, a differenza delle comunità di interessi intese in senso tradizionale, costituiscono nel complesso una novità perché sono comunità attive nel nome dell’interesse generale e non degli interessi particolari(stici). Molto diverse sono le sensibilità, le capacità e le passioni che muovono l’autonoma iniziativa dei cittadini singoli e associati: ma, a ben vedere, il filo rosso è un comune impegno per l’evoluzione della “democrazia contributiva”. La chiamiamo così per mettere l’accento su quelle che, a partire dalla fine degli anni Novanta, il teorico dell’educazione Etienne Wenger iniziò a definire come comunità di pratica. La sezione Patti del sito di Labsus costituisce un ricco archivio commentato di atti amministrativi che sono alla base di esperienze di mutuo apprendimento e ricerca collettiva di significato civico, prima che tematico, quali ad esempio le comunità di pratiche scolastiche.

Una comunità di affinità di respiro nazionale

Il primo tentativo di costruzione di una rete di amministratori con responsabilità di tipo tecnico, tutti interessati all’Amministrazione condivisa dei Beni comuni, Labsus lo fece convocando un incontro a Roma, nell’estate del 2015. Perché partire da funzionari, dirigenti e dipendenti pubblici? Perché l’ipotesi, poi confermata dall’andamento dei Patti, era che fossero loro gli interlocutori privilegiati degli italiani attivi. Nella primavera del 2019, un altro incontro di respiro nazionale fu ospitato dalla Fondazione Cariplo, a Milano, e lo organizzammo insieme al Touring Club Italiano invitando Legambiente, Caritas ambrosiana, FAI, Slowfood e CAI lanciando il messaggio che a una massa critica più consolidata di cittadini attivi si stava aggiungendo un complesso di contraenti di patti di collaborazione, formando una compagine di persone unite in una comunità di affinità che descrivemmo come “l’Italia che si prende cura dell’Italia”. Nel dicembre dello stesso anno – insieme al Comune di Bologna, alla Fondazione Innovazione urbana, Anci ed Asvis – lanciammo l’idea di un patto tra i Comuni che avevano adottato il Regolamento per l’Amministrazione condivisa dei Beni comuni.

La definizione di benicommunity è wiki!

La benicommunity come percorso di costruzione di una comunità di enti pubblici, del Terzo settore e di altri soggetti impegnati in pratiche di Amministrazione condivisa dei Beni comuni non è dunque già definita. Uno dei temi maggiormente toccato è stato il bisogno di confronto e di supporto che molti partecipanti hanno condiviso, quindi la possibilità attraverso la benicommunity di scambiarsi buone pratiche, consigli e strategie per l’Amministrazione condivisa. Esiste un diffuso bisogno di costruire ponti tra i comuni, relazioni che possano supportare nella messa in pratica dei Patti di collaborazione sul piano concreto, ma anche nella possibilità di alzare il livello della riflessione che il cambiamento di approccio dell’Amministrazione condivisa presuppone. La comunità di affinità è vissuta per ora come possibile piattaforma che può permettere di costruire una rete di interlocutori e alleati, con cui condividere difficoltà, passione e volontà di azione.

La benicommunity nel nord-ovest: come un fiore

Grazie al sostegno fondamentale della Compagnia di San Paolo, siamo attivi in Piemonte dal 2016: non la chiamavamo ancora “benicommunity” ma ci stavamo già lavorando! Per anni le persone attive in Labsus si sono impegnate in azioni di formazione e accompagnamento di amministratori pubblici locali, responsabili scolastici, associazioni, imprese sociali. Arrivati a questo punto del percorso del laboratorio per la sussidiarietà, la comunità di affinità nazionale può iniziare ad assumere una dimensione di confronto e scambio interregionale. Con una prospettiva triennale che ci permette di avere una prospettiva di medio periodo, ci siamo rappresentati dalla metafora di un fiore il cui terreno stiamo coltivando da anni insieme ad altri soggetti, come descritto sopra. Di questo fiore, Labsus altro non è che uno dei soggetti che se ne prendono cura in un giardino condiviso e sempre aperto al contributo di chi, in modo affine, ha come noi una visione di democrazia contributiva. Non solo i petali, ma la stessa corolla e lo stelo stesso, costituiscono la benicommunity. I petali ben rappresentano progetti e azioni specifiche, quali: 1) i tavoli intercomunali, ospitati a turno dai Comuni, che descriveremo in seguito; 2) le “Officine dei Beni comuni” per promuovere il dibattito attorno ad alcune questioni di attualità (come stare alla giusta vicinanza durante la pandemia, ripensare tanto le scuole quanto i beni digitali come Beni comuni); 3) i bandi che si ispirano all’Amministrazione condivisa promuovendo alleanze ibride, come è “Space” per il sostegno a presidi culturali e civici in Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta; 4) il tema della co-progettazione anche nella prospettiva delle imprese e cooperative di comunità; e così via, nell’ottica che la maggior parte dei petali siano ancora, per così dire, come fogli bianchi.

 

Chi seguirà l’iniziativa di Chieri e Collegno?

Dalla lettera di invito del Comune di Collegno agli altri Comuni:

Sta nascendo una community, inclusiva ed in continuo fermento che ha bisogno delle idee di tutti noi, “esperti” e non: appartenenza a livelli territoriali diversi e diverse esperienze non potranno che arricchire il discorso pubblico e lo scambio tra di noi. Desideriamo ringraziare Labsus per averci dato l’opportunità di condividere e sperimentare nuove pratiche di democrazia e partecipazione e nuove forme di collaborazione caratterizzate dalla presenza diffusa di cittadini attivi, alleati dell’Amministrazione nel prendersi cura dei beni comuni.

C’erano già stati gli antefatti, diverse occasioni per fare rete, perché è proprio vero che si osa di più se si fa insieme, citando il segretario comunale Antonio Conato: dal primo tavolo di lavoro intercomunale del 12 dicembre scorso, ospitato e fortemente voluto dal Comune di Chieri, alle molte formazioni e incontri di gruppo di questi anni a partire dall’area della città metropolitana di Torino, fino alla due giorni bolognese, il 6 e 7 dicembre 2019, un Patto tra le città per l’immaginazione civica e la cura condivisa dei beni comuni. Il 12 marzo 2021 è stato il turno del Comune di Collegno per accompagnare lo sviluppo di uno dei petali della benicommunity: la community di amministratori dell’Amministrazione condivisa dei Beni comuni. I partecipanti sono stati una cinquantina, tra politici e tecnici, dai Comuni di Torino, Chieri, Sant’Antonino di Susa, Grugliasco, Chivasso, Piossasco, Leinì, Druento, Torre Pellice, Susa, Condove, Pinerolo, Almese, Settimo Torinese, ospite trainante il Comune di Collegno, con il coinvolgimento di Anci Piemonte. A partire dal nord-ovest, con sviluppi che ancora non possiamo prevedere, ci siamo incontrati online per lavorare sui temi fondamentali della comunicazione e organizzazione interna degli uffici, sulla comunicazione esterna, verso i cittadini, sui Beni comuni immateriali e sullo sfidante tema della sicurezza e responsabilità nella gestione dei Patti di collaborazione (la formazione e lo scambio di buone pratiche è stato il bisogno trasversalmente identificato come prioritario).

Scambi continui, sulle procedure come sulle narrazioni

Alcuni partecipanti hanno proposto una “mobilità interna” nel campo dell’Amministrazione condivisa, una sorta di progetto Erasmus interregionale per esplorare le soluzioni messe in atto da altre amministrazioni: un modo per ripensare il proprio percorso e rielaborarlo anche attraverso le buone pratiche altrui. Ma tale scambio non prevederebbe solo di analizzare e innovare gli aspetti procedurali, ma anche quelli narrativi. Come percepiscono e raccontano i Regolamenti, i Patti e l’Amministrazione condivisa i cittadini, gli amministratori, i funzionari? Ancora una volta gli aspetti procedurali vanno di pari passo con la riflessione culturale e la capacità di comunicare tra cittadini di età diverse, funzionari di settori differenti e amministratori con varie priorità politiche e tecniche.

Allargare la comunità a chi non ne fa ancora parte

Emerge forte, d’altra parte, il bisogno di andare oltre lo scambio, di costruire qualcosa insieme che permetta di coinvolgere nuovi territori nel nord-ovest, che in alcuni casi hanno già adottato il Regolamento e stipulano i Patti di collaborazione, ma sono isolati e sconosciuti alla benicommunity (né, reciprocamente, ne conoscono ancora l’esistenza), ma molto più frequentemente sono completamente e inconsapevolmente estranei alla cultura dell’Amministrazione condivisa dei Beni comuni. Parliamo di città di grandi e medie dimensioni così come di territori rurali, paesi montani e sistemi di valle: appare fondamentale che ognuno trovi il proprio posto nella benicommunity e che possa proporre collaborazioni tra luoghi omogenei che vivono le stesse problematiche ambientali (fra tutti spicca il caso della Val di Susa) ma allo stesso tempo c’è una diffusa voglia anche ad attingere da esperienze completamente diverse.

Ogni città con le proprie specificità e la propria identità, il proprio approccio all’Amministrazione condivisa, le proprie problematiche territoriali, contribuisce alla costruzione della community e della conoscenza condivisa. Accanto a una diffusa sete di “formazione” emerge la volontà di pensare insieme alle possibilità di un percorso che comprenda un approccio peer to peer, auspicato da molti. Si tratta di un percorso da fare insieme con una chiara intenzione politica di comunità, che ancora una volta deve riflettere sul piano della concretezza, del lavoro del quotidiano, ambendo al tempo stesso a stare su un livello più alto, di pensiero condiviso. Insomma…
… è tempo di lavorare e pensare insieme, come si fa in ogni laboratorio di qualità!

 

Per ulteriori informazioni scrivere a amministrazionecondivisa@labsus.net oppure a info@labsus.net.

 

Foto di copertina: Beeozanam, spazio gestito e rigenerato tramite un Patto di collaborazione a Torino

Prima foto dell’articolo: evento organizzato nell’ambito del patto “La Rocchetta – Agrilab” – Comune di Chieri

Seconda foto dell’articolo: attività organizzata nell’ambito del patto “Pump Track” – Comune di Collegno

Bando “Prospettive urbane – Studi di fattibilità per la rigenerazione urbana”

Nell’ambito della Missione Abitare tra casa e territorio, dell’Obiettivo Persone, la Fondazione Compagnia di San Paolo lancia il Bando “Prospettive urbane. Studi di fattibilità per la rigenerazione urbana”, per offrire il suo supporto agli enti pubblici territoriali per la realizzazione di studi di fattibilità per l’attivazione di programmi di rigenerazione urbana in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

Con questo bando la Fondazione intende sostenere gli enti pubblici territoriali nella realizzazione di studi di fattibilità per dar vita a programmi di rigenerazione urbana, finalizzati a valorizzare, curare e riqualificare il tessuto urbano, migliorare la qualità dell’abitare e del vivere quotidiano, favorire lo sviluppo economico, promuovere azioni di prossimità e welfare di comunità.

In linea con il Piano strategico 2021-24, che mira a “moltiplicare l’impatto delle risorse, ottenendo effetti positivi più rilevanti e sostenibili a lungo termine per i territori beneficiari”, questo Bando si propone di migliorare la capacità dei territori di ideare e acquisire le risorse per progettualità complesse. Capacità divenuta ancora più importante in un periodo in cui il vivere urbano è stato messo a dura prova dalla lunga fase di emergenza che ha inciso sui modi di vita dei cittadini. In tale contesto, diventano necessari programmi di ampio respiro per attivare interventi di riqualificazione di immobili, quartieri e porzioni di città.

Per trovare più informazioni sul bando o partecipare, leggere qui.

 

Torino lancia la Borsa a Impatto Sociale e si candida a ospitare la riunione del G20 dell’economia sociale

Capofila in Europa di un nuovo modello di economia sociale, Torino lancia oggi la BORSA A IMPATTO SOCIALE con la costituzione del Comitato Promotore e SI CANDIDA AD OSPITARE LA RIUNIONE DEL G20 dell’economia sociale.

Si è costituito oggi il Comitato Promotore della prima Borsa dell’Impatto Sociale, un mercato azionario e obbligazionario sperimentale nel quale si tratteranno titoli caratterizzati da elevato impatto sociale e pensato per favorire l’accesso ai capitali da parte delle organizzazioni dell’economia sociale. Il Comitato è da questo momento aperto alla partecipazione dei soggetti interessati.

La cositituzione segue lo studio di fattibilità realizzato dal gruppo di lavoro, composto da Camera di commercio di Torino, Borsa Italiana, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Centro Internazionale di Ricerca sull’impatto sociale Tiresia del Politecnico di Milano, Università Bocconi, Università di Torino, Fondazione Denegri, Fondazione Cottino e la società Avanzi. Ciascun soggetto del gruppo ha portato un contributo di competenze per lo sviluppo del progetto, arricchendo la discussione interna.

Tra le sedi possibili della Borsa Sociale e di eventuali attività di accompagnamento, costruzione del mercato, animazione e formazione, c’è l’ipotesi dell’edificio della ex Borsa Valori di Piazza Valdo Fusi, di proprietà della Camera di commercio di Torino.

Nel 2021, inoltre, Torino raccoglie i frutti degli investimenti degli ultimi anni e consolida la sua posizione di leader internazionale dell’economia sociale. In questo quadro si inserisce la richiesta al Governo di portare a Torino la riunione dedicata all’economia sociale del G20, la cui Presidenza è nel 2021 gestita dall’Italia.

Il modello di Torino è basato sull’idea che, all’intersezione tra la storica vocazione all’imprenditorialità sociale della città, la densità di capacità tecnologiche e la presenza di importanti investitori finanziari orientati all’impatto sociale, risieda un’opzione di sviluppo sociale ed industriale cruciale. La strategia è realizzata attraverso Torino Social Impact, una coalizione promossa dal Comune di Torino, dalla Camera di commercio di Torino e dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, che comprende oltre 130 tra soggetti pubblici, organizzazioni del terzo settore, imprese e istituzioni finanziarie, nata per sperimentare una strategia di sviluppo dell’imprenditorialità ad elevato impatto sociale ed intensità tecnologica nell’area metropolitana.

“Il 2021 è un anno di svolta per Torino Social Impact. Torino è riconosciuta a livello mondiale come una delle città nelle quali si stanno sperimentando i più avanzati e innovativi modelli di economia sociale – dichiara Mario Calderini, portavoce di Torino Social Impact -. La sfida è quella di inaugurare una nuova stagione di politiche industriali e di sviluppo locale, innescate dalla convergenza tra opportunità tecnologiche e imprenditorialità votata all’impatto sociale, ovvero imprenditorialità capace di perseguire intenzionalmente obiettivi di rendimento economico ed impatto sociale. C’è un mercato, quello dei bisogni per cui la spesa privata sta aumentando esponenzialmente, c’è un’imprenditorialità radicata, diffusa e pronta a sfruttare le opportunità tecnologiche per rispondere in modo innovativo a questi bisogni, c’è un sistema finanziario che sta specializzando la propria offerta per sostenere questo tipo di imprese orientate all’impatto sociale. Se questo non rappresenta un’opportunità di politica industriale è difficile immaginare cos’altro possa esserlo”.

Le principali tappe di Torino Social Impact City 2021-2023, VERSO IL G20

  • Giovedì 29 aprile Torino Social Impact sarà protagonista dell’evento on line europeo Partnerships for maximizing social impact, essendo stata selezionata dalla Commissione Europea per organizzare una delle sessioni principali della conferenza; nel corso del lavoro di definizione del EU Action Plan For the Social Economy, che sarà approvato nel 2021, il EU Commission Expert Group on Social Economy and Social Enterprises ha più volte indicato Torino Social Impact come modello virtuoso, recentemente entrato a far parte della European Cluster Platform.
  • La Commissione Europea ha recentemente assegnato alla Città di Torino il compito di guidare uno dei sette Social Innovation Competence Centre che verranno creati in Europa, unico a livello nazionale, nel quadro del programma EU-EaSi per l’occupazione e l’innovazione sociale;
  • Torino è stata la prima città finanziata dal Governo Italiano attraverso il Fondo Innovazione Sociale e qui è nato il primo Centro di Competenze per la Misurazione dell’Impatto Sociale al servizio dell’ecosistema locale, per promuovere metriche e pratiche di misurazione dell’impatto sociale funzionali allo sviluppo dell’economia sociale.
  • Ashoka, la più grande e importante rete mondiale di innovatori e imprenditori sociali, ha scelto di organizzare a Torino nel 2021 il proprio Changemaker Summit Globale, che porterà in città in inverno oltre duemila innovatori sociali da tutto il mondo;
  • Il Global Steering Group for Impact Investing la più grande e importante rete di investitori finanziari per l’impatto sociale del mondo, ha scelto Torino per il primo Leadership Meeting in presenza; Torino Social Impact, nell’ambito del National Advisory Board Italy, è inoltre soggetto promotore della prima edizione del Impact Narrative Award del GSG For Impact Investing finalizzato alla selezione delle migliori campagne di comunicazione nei 32 paesi del network internazionale. Obiettivo del premio è migliorare la comprensione dell’impact investing e aumentare la consapevolezza del suo potere trasformativo attraverso un processo di alfabetizzazione e narrazione condivisa.

Perché Torino

Torino città capofila di questo nuovo modello di economia sociale, forte di:

  • un robusto sistema di competenze scientifiche e tecnologiche;
  • un terzo settore che coniuga una consolidata vocazione sociale civile e religiosa con significative capacità imprenditoriali;
  • un sistema industriale ancora fortemente caratterizzato dal saper fare e profondamente radicato nella società;
  • una forte presenza di una nuova generazione di incubatori e acceleratori specializzati nel sociale, così come importanti centri di formazione pubblici e privati dedicati all’impatto sociale;
  • una pubblica amministrazione innovativa e aperta alle partnership con il privato e terzo settore;
  • importanti capitali privati e filantropici orientati all’impatto sociale;
  • un sistema finanziario unico rispetto alla capacità di orientare gli investimenti alla missione di impatto sociale: fondazioni di origine bancaria, banche specializzate, fondi di investimento ad impatto sociale.

Sul sito di Torino Social Impact sono raccolte in una sezione dedicata le azioni, gli eventi ed i riconoscimenti che fanno sempre di più di Torino una città capofila a livello internaizonale per l’economia sociale e la finanza di impatti. Nell’area Torino Social Impact City 2021-2023 tutti i partner di Torino Social Impact partecipano alla costruzione di un calendario condiviso del’impatto sociale e alimentano la condivisione delle informazioni a beneficio dell’ecosistema.

Primi risultati per il Progetto Abito – Laboratorio di inclusione sociale

Il Progetto Abito, partito nel 2019, è un progetto di scambio di vestiti e attività di inclusione per contrastare la povertà e l’emarginazione sociale e favorire l’integrazione, che si sviluppa sui quartieri del Quadrilatero e Porta Palazzo, contraddistinti da multiculturalità e differenze sociali molto evidenti.

Il progetto è realizzato dall’Associazione San Vincenzo de Paoli in collaborazione con la Squadra Giovani della Croce Verde Torino e ha l’obiettivo di dare maggiore dignità alle persone che vivono in condizioni di disagio economico o sociale, stimolare dinamiche partecipative nella società, riattivare le reti relazionali, recuperare e rigenerare i vestiti usati.

Abito coinvolge infatti i cittadini (sostenitori, beneficiari, volontari) e gli enti del territorio, includendo quindi tutte le persone che vivono o utilizzano il quartiere. Tutti gli attori coinvolti nel progetto entrano in sinergia creando una relazione circolare dove ognuno contribuisce con le proprie risorse.

Il progetto si sviluppa principalmente secondo tre assi:

  • Il negozio: dove avviene la raccolta e la distribuzione, attraverso lo show room Social Factory, dei vestiti donati dai cittadini;
  • La reciprocità: le persone iscritte al servizio possono prendere gratuitamente vestiti e in cambio restituiscono il proprio tempo e le proprie capacità al servizio della comunità;
  • La sartoria: dove una parte dei vestiti che non vengono distribuiti diventano nuovi capi di moda etica e sostenibile. La sartoria diventa quindi anche un luogo di formazione, inclusione e di possibilità lavorativa.

Il cuore del progetto Abito è la circolarità. L’aiuto ricevuto attraverso la donazione dei vestiti favorisce l’integrazione delle persone che, a loro volta, possono offrire tempo e competenze a disposizione della comunità. 

A un anno dall’apertura si sono iscritti al servizio circa 1000 persone ed è stato importante l’impatto sul quartiere a livello di promozione del volontariato e di cittadinanza attività favorendo così l’iscrizione di nuovi volontari.

Sono inoltre stata avviate collaborazioni con associazioni del quartiere, con un Istituto di moda e con piccole realtà commerciali.

Durante la pandemia Covid 19, il progetto è comunque riuscito, grazie all’aiuto di altre organizzazioni del territorio, a dare un servizio di base a tutti gli iscritti. 

Proprio in questi mesi sono fiorite tante iniziative quali:

  • Raccolta abiti eleganti, messi poi a disposizione di chiunque stesse cercando lavoro e avesse bisogno di un abito formale per un colloquio;
  • Lancio di una piattaforma online per favorire le azioni di comunità e il volontariato;
  • A marzo si è concluso il primo corso di sartoria;
  • Ad aprile si è appena conclusa una campagna di crowfunding per sostenere i corsi di sartoria

La pandemia ci ha resi molto più consapevoli dell’impatto che hanno i nostri sistemi di vita sull’ecosistema” dichiara Giorgio Ceste, Coordinatore del Progetto.

L’obiettivo che Abito si prefigge per i prossimi mesi è quindi quello di avviare percorsi e corsi di formazione che includano i temi della sostenibilità insieme a quelli della giustizia sociale, elementi strettamente interconnessi tra loro e che oltre a formare i partecipanti possano anche dare loro sbocchi lavorativi.

Guarda il nuovo video del progetto per approfondire.

Progetto Abito fa parte dei 15 progetti di welfare generativo di Torino Social Factory  programma della Città di Torino, co-finanziati dal Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane  e dall’Unione Europea, Fondo Sociale Europeo, realizzati nell’ambito di Torino Social Impact.

Per maggiori informazioni sul programma Torino Social Factory e gli altri 14 progetti che ne fanno parte vai a questo link.

Dai dati alla conoscenza: I3S entra nel vivo

Al via i tavoli di lavoro tra terzo settore e ICT

Venerdì 23 aprile rappresentanti del mondo del sociale hanno lavorato con imprese ICT e con Torino Wireless, per trovare nuove idee in grado di generare processi più efficaci e servizi migliori.

Il primo incontro, organizzato dalla Fondazione Torino Wireless, ha visto la partecipazione di cinque ETS – AgrideaArcobalenoIl MargineP.G. FrassatiSan Donato – e cinque imprese ICT – iMprontaInfotech SystemKoinè SistemimyDonor Società BenefitTc-Web. Il dialogo è stato facilitato grazie alla guida di un innovation manager di Confcooperative Piemonte Nord.

L’obiettivo della progettazione collaborativa è stato innanzitutto capire come sfruttare i dati al meglio per permettere ali ETS di creare efficienza sui processi interni, oltre a comprendere meglio quali opportunità ci siano per creare nuovi servizi e dare la possibilità di prendere decisioni sulla base di informazioni più accessibili e comprensibili.

La metodologia di lavoro predisposta dalla Fondazione Links ha previsto l’utilizzo di strumenti innovativi, come Mural, la piattaforma per il design thinking, che ha permesso al team di sfruttare il pensiero visivo per organizzare, condividere e sviluppare nuove idee, nonostante le persone coinvolte lavorassero a distanza. Sulla lavagna virtuale sono state create bacheche e murales interattivi composti da immagini, scritte e post-it, attraverso i quali sono emersi numerosi spunti per idee progettuali di soluzioni non ancora presenti sul mercato.

I prossimi appuntamenti sono:

  • venerdì 30 aprile sul tema “L’utente al centro: user-driven innovation”
  • venerdì 7 maggio sul tema “Lavorare in rete – Networking Platform Innovation”
  • venerdì 14 maggio sul tema “Il Processo di Trasformazione Digitale”
Un’immagine del murales interattivo usato durante il tavolo di lavoro.

Cos’è I3S – Innovazione per il Terzo Settore

Il mondo del volontariato e dell’imprenditoria sociale è tra i più colpiti dalla crisi del Coronavirus. La pandemia ha fatto emergere in maniera ineludibile la necessità e l’opportunità di investire nella trasformazione delle modalità di erogazione di gran parte dei servizi: quale ruolo può giocare la tecnologia?

Torino Wireless insieme a TSI e Camera di commercio di Torino nell’ambito delle attività Tech4Good del piano strategico di Torino Social Impact, ha coinvolto nel Progetto I3S – Innovazione Digitale per il Terzo Settore gli enti di rappresentanza (Confcooperative, Lega COOP, VOL.TO) e 16 enti del terzo settore, tra cooperative sociali, reti e associazioni di volontariato, per identificare i bisogni di innovazione e lavorare insieme alle imprese ICT, in primis quelle della Filiera Digital4Social del Polo di Innovazione ICT, per ideare e sperimentare nuove soluzioni digitali.

L’obiettivo finale del progetto I3S è la creazione di un programma di accelerazione della trasformazione digitale e tecnologica del terzo settore, realizzato con il forte coinvolgimento dei suoi protagonisti e appositamente ritagliato sulle loro specifiche esigenze, replicabile e scalabile per allargare l’iniziativa a sempre più realtà.

Per maggiori informazioni: Progetto I3S

Impact Conference 2021 | 27-28 APRILE

La quarta edizione dell’Impact Conference riunisce le audience di due progetti Interreg: il progetto Delfin (che promuove l’imprenditoria sociale in aree rurali della Germania, Ungheria, Croazia e Italia) e CE Responsible- Empowering Social Business in Central Europe, che connette imprenditori con imprenditori sociali in nove paesi europei attraverso una piattaforma dedicata.

La Conferenza di quest’anno sarà online, il 27 e 28 Aprile, e sarà ancora più cruciale per accrescere l’attenzione e il dibattito intorno all’impatto sociale di esperienze imprenditoriali.

L’evento è aperto a tutti gli attori del cambiamento che desiderano creare nuove alleanze, confrontandosi su alcune delle più pressanti sfide della nuova normalità e sviluppare nuove idee con l’obiettivo di creare un cambiamento sociale positivo per tutte le comunità.

Per partecipare: https://www.impactconference.net/

Agevolazioni IMU per il Terzo Settore: incontro in diretta Facebook il 30 aprile

Venerdì 30 aprile alle ore 19 Silvio Magliano,  in diretta sulla pagina Facebook di Vol.To parlerà di “Esenzione IMU per chi concede gratuitamente locali alle Organizzazioni di Volontariato”.

Poco prima delle festività pasquali è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale della Città di Torino, proprio su proposta del Consigliere Comunale Magliano, la modifica al Regolamento IMU che prevede agevolazioni per cittadini o aziende che danno in comodato d’uso un immobile a una o più OdV, con contratto registrato della durata pluriennale.

L’emendamento – il primo in Italia – interessa 423 Organizzazione di Volontariato (OdV) con sede legale a Torino e iscritte all’Albo Regionale, nelle more dell’istituzione del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.

Per porre le proprie domande prima dell’incontro si può scrivere alla mail: ufficiostampa@volontariato.torino.it. Anche durante la diretta sarà possibile interagire tramite i commenti su Facebook.

Torino Social Impact al primo posto nel Premio Mediastars per la categoria Comunicazione Pubblica – sezione Internet

Si è concluso il ciclo delle giornate di Giuria per la valutazione dei 500 progetti in concorso alla XXV edizione del Premio Tecnico della Pubblicità Mediastars. 222 professionisti sono intervenuti da agenzie e aziende di tutta Italia agli appuntamenti di Giuria in modalità remota e sono state ricevute 12.987 mail di votazione, confermando l’organizzazione come la più rappresentativa del settore per la partecipazione sul territorio nazionale, grazie al lavoro continuativo messo in atto per ricercare e premiare le realtà creative italiane.

Per l’area di concorso Internet & Multimedia, Torino Social Impact si è aggiudicato il primo posto sul podio per la categoria Comunicazione Pubblica e una Special Star per la Direzione Creativa.

Per la XXV edizione del Premio Mediastars sono state valutate campagne di Advertising (Stampa, Esterna, TV , Radio), siti Internet, campagne di Advertising on Line, Viral, Social Media, campagne di Promozione, campagne Sociali, Branded Content Entertainment, creazione di Eventi di PR., progetti di Corporate Identity, Direct Marketing e Packaging Design, APP Multimediali, Filmati Istituzionali, Infografiche, Sigle e Videoclip, campagne socio culturali, CSR, etico sociali e No Profit.

Mediastars in questa edizione ha ricevuto iscrizioni da agenzie provenienti da dodici regioni italiane con una rappresentanza di ben trentacinque capoluoghi di provincia.

Inoltre, si è confermato un grande interesse e partecipazione per gli tutti gli appuntamenti di Giuria per i quali sono stati protagonisti professionisti e delegati di aziende e agenzie provenienti da tutto il territorio nazionale dal nord Europa e anche oltre oceano in Canada e Brasile.

La cerimonia di premiazione avrà luogo sul finire del mese di giugno.

Il sito di Torino Social Impact è stato sviluppato da Tembo, che ringraziamo per la stimolante collaborazione in atto.

Primi risultati del Progetto Cuqù – la Culla del Quartiere: un’esperienza innovativa di welfare di comunità

Sono state avviate 36 attività, seguite da 200 utenti di cui 15 hanno potuto accedere gratuitamente.

Cuqù – la Culla del quartiere è un centro di attività e servizi per le bambine, i bambini, le mamme e i papà aperto nel cuore del quartiere multietnico di San Salvario, dove vivono famiglie in situazioni di disagio sociale e precarietà, ma anche famiglie in situazione di benessere economico.

Le famiglie oggi hanno bisogno di spazio dove socializzare e trovare sostegno, dove riorganizzare il proprio lavoro oppure cercarlo. Spesso le famiglie sono sole: genitori senza rete famigliare e di comunità, mamme straniere lontane dalla famiglia di origine, famiglie fragili, famiglie monogenitoriali.

Cuqù, nato dalla collaborazione di un team di 3 partner attivi nella promozione sociale e culturale del Quartiere (Ass. Agenzia per lo Sviluppo Locale di San Salvario onlus, Coop. Soc. Atypica, Ass. Mondo di Joele onlus), sceglie allora di investire sulla prima infanzia e sulla genitorialità, partendo dal presupposto che si tratti di un investimento a lungo termine, che costituisce un capitale per l’intera comunità.

Sono state avviate 36 attività quali:

  • TANA cuqù: un baby parking con orari ampi e flessibili;
  • TANA del gioco: laboratori creativi per i bimbi con spazio coworking per i genitori;
  • Una ludoteca per far giocare bimbi e genitori insieme;
  • Attività di sostegno ”intorno alla nascita” (sportello ostetrico, sportello Doule, massaggio neonato, etc.) e “intorno alla crescita” (corsi per tate, yoga e teatro per bimbi, etc.);
  • Servizi di accompagnamento e supporto per mamme e papà in difficoltà (sostegno psicologico, counselling educativo, etc.).

Queste attività e servizi sono stati seguiti dati da 200 utenti di cui 15 hanno potuto accedere gratuitamente, (è infatti previsto l’accesso gratuito o calmierato a tutte le attività per chi è in difficoltà economica).

Inoltre il servizio di accoglienza, gestito dalle madri di quartiere, ha accolto 80 persone che sono state accompagnate ai servizi di prima necessità e altre 16 persone che sono state accompagnate in maniera più puntuale e con un percorso personalizzato dalle madri di quartiere.

Durante la pandemia Covid-19, è stato chiuso il servizio ma la scelta è stata quella di animare la comunità di Cuqù, che intanto si era creata, in primis con servizi on line, incontri e attività gestite a distanza dalle operatrici del centro ma anche con alcuni servizi di sportello di prima necessità per le persone in difficoltà che sono state comunque portate avanti in presenza.

Guarda il nuovo video del progetto per approfondire.

Progetto Cuqù –  la Culla del Quartiere fa parte dei 15 progetti di welfare generativo di Torino Social Factory  programma della Città di Torino, co-finanziati dal Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane  e dall’Unione Europea, Fondo Sociale Europeo, realizzati nell’ambito di Torino Social Impact.

Per maggiori informazioni sul programma Torino Social Factory e gli altri 14 progetti che ne fanno parte vai a questo link.

ARCI Torino è la protagonista del nono episodio di Bench-Mark

ARCI è una sigla ben nota in Italia. Nata nei pressi di Firenze sul finire degli anni Cinquanta, la sua forte vocazione mutualistica e democratica ha contribuito negli anni alla costruzione del Paese.

Oggi, l’Associazione promuove cultura, socialità e solidarietà attraverso pratiche che mettono al centro il protagonismo del socio, la sua possibilità di partecipare, di decidere e mettere in rete con gli altri le proprie capacità e competenze.

Il Comitato territoriale di Torino, partner di Torino Social Impact, svolge una funzione di coordinamento e di creazioni di reti tra le associazioni che sono ad esso affiliate. Daniele Mandarano (vice presidente di Arci Torino) e Elisabetta Bosio (collaboratrice per il progetto #Fooding) ci hanno raccontato come Arci Torino sta reagendo alle grandi difficoltà generate dalla crisi pandemica, che il settore socio-culturale sta affrontando.

La rubrica Bench-Mark è curata da Francesco Antonioli. Tutte le puntate sul nostro canale YouTube e sulla nostra pagina Facebook.

Cultura di Base: la call

AAA cercasi progettista per Cultura di Base, l’iniziativa che si propone di sperimentare l’apertura di ambulatori di una selezione di medici di medicina generale della ASL Città di Torino in altrettanti luoghi di cultura selezionati, distribuiti nelle 8 Circoscrizioni della città e caratterizzati da un’architettura intensa, ovvero di riconosciuta qualità per la progettazione degli spazi e nella comunicazione di emozioni.

Per candidarti assicurati di aver perfezionato la tua iscrizione all’Albo di un Ordine Architetti e invia una PEC a amministrazione.fondazione@architettitorinopec.it con oggetto “Cultura di Base” entro le 12.00 di mercoledì 21 aprile, allegando curriculum vitae e abstract motivazionale (massimo 2000 battute) in cui evidenziare le tue eventuali esperienze pregresse coerenti con l’oggetto dalla call.

La vincitrice o il vincitore della call si occuperà dell’adeguamento degli spazi culturali selezionati che ospiteranno le funzioni di attesa e visita medica. L’adeguamento terrà conto delle esigenze evidenziate dall’ASL e dall’Ordine dei Medici di Torino e riguarderà indicazioni progettuali e operative, escludendo adeguamenti di tipo strutturale e impiantistico. I lavori di coordinamento inizieranno a fine aprile mentre i lavori per l’adeguamento degli spazi sono previsti tra fine agosto e metà settembre 2021.
Candidati entro mercoledì 21 aprile 2021 ore 12.00: per tutti i dettagli scarica l’avviso di selezione.

Cultura di Base è un progetto di Fondazione per l’architettura / Torino con Circolo del Design, ARTECO, ASL Città di Torino, Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Torino, promosso all’interno del percorso sperimentale Well Impact di Fondazione Compagnia di San Paolo. Per i dettagli del progetto vai alla sezione dedicata.

Conversation Community: cambiamento climatico e sostenibilità tra teatro e tecnologia

Quali sono i dubbi della comunità sul cambiamento climatico? Da oggi trovano spazio sulla piattaforma Conversation Community, dove ciascuno può inserire domande, preoccupazioni e perplessità sul climate change. Il primo passo di un progetto che unisce il teatro, i media digitali e il giornalismo per migliorare la qualità del confronto intorno al tema del cambiamento climatico.

La piattaforma digitale è stata realizzata con un template minimale, studiato appositamente per ridurre al minimo la richiesta di energia e l’impronta ecologica dei siti web, responsabili del 2% delle emissioni di gas serra totali.

I dubbi raccolti saranno trasformati in pillole teatrali per suscitare confronto e discussioni. Un dibattito pubblico da cui nasceranno uno spettacolo teatrale interattivo e un e-book multimediale. L’obiettivo è mettere in dialogo l’utente con l’intero processo di creazione artistica e con la selezione e l’utilizzo delle fonti scientifiche e giornalistiche. Perché tutto questo? Perché siamo fermamente convinti che il pensiero critico, supportato da metodi adeguati, possa aiutare a contrastare l’impatto della disinformazione e delle notizie false.

A voi chiediamo di contribuire raccontandoci i vostri dubbi sul cambiamento climatico!

Se non ne avete ancora, potrete approfondire e farvi ispirare dalla raccolta di contenuti da leggere, ascoltare e guardare che abbiamo selezionato per voi.

“Dubium sapiantiae initium” diceva Cartesio. Il dubbio è l’origine della saggezza. Conversation Community è un progetto sviluppato da Mercato Circolare, Il Mutamento, Pop Economix in collaborazione con Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana. Conversation Community è parte del progetto Media Futures.
Questo progetto ha ricevuto finanziamenti dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione europea nell’ambito della convenzione di sovvenzione n.951962.

Workshop online il 23 aprile:”Pratiche e modelli di innovazione nella PA locali: l’esperienza del progetto Innovato-R”

Il 23 aprile alle ore 11.00 si terrà il workshop online “Pratiche e modelli di innovazione nella PA locali: l’esperienza del progetto Innovato-R” in cui verrà affrontato da vari punti di vista il tema dell’innovazione nella pubblica amministrazione.

Il workshop online, ricco di speaker di alto livello, vedrà l’intervento dell’editorialista e saggista Piero Formica,  insieme a esperti di URBACT, programma europeo di scambio e apprendimento, e di ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani. Interverranno anche l’Assessore all’Innovazione della Città di Torino Marco Pironti , il Segretario Generale Mario Spoto e il Direttore del Dipartimento Progetti Programmazione Comunitaria e Nazionale, Gianfranco Presutti.

I veri protagonisti del workshop saranno gli esiti dei 5 progetti selezionati nella Call to Action lanciata a Torino a Settembre 2019 nell’ambito del progetto europeo Innovato-R, nato dall’esperienza di Innova.TO: concorso aperto ai dipendenti del Comune di Torino finalizzato allo sviluppo di progetti innovativi che migliorino le prestazioni dell’Amministrazione, riducano gli sprechi e/o valorizzino le risorse.

Divenuta best practice a livelllo europeo, Innova.TO è confluito in Innovato-R, progetto europeo interno al programma Urbact Transfer Network, che vede la Città di Torino come partner principale per trasferire la sua best practice ad altre sei amministrazioni europee: Cluj-Napoca, Métropole du Grand Paris, Murcia, Porto, Rotterdam, Veszprém.

Consulta il programma completo

Partecipa all’evento 

Per aggiornamenti su Innovato-R consulta il sito ufficiale

Fast Fashion: il vero costo della moda

19 aprile alle ore 20:45 – 20 aprile alle ore 20:45

In occasione della Fashion Revolution Week, l’associazione Il Platano – Legambiente organizza due serate di sensibilizzazione e informazione sull’impatto ambientale e sociale del settore della moda.

Due webinar sull’impatto ambientale e sociale della moda in compagnia di Atelier Riforma, & Needle e Karmadonne

  • Lunedì 19 Aprile h.20.45: live insieme ad Atelier Riforma
  • Martedì 20 Aprile h. 20.45: live insieme a Karmadonne e Nipple&Needle

Per info scrivi a ilplatano.legambiente@gmail.com
o Elena: 3483764396
O in direct sui social!

La partecipazione è gratuita ed il link Zoom verrà fornito su questa pagina prima dell’avvio della diretta.

Urban Lab On Air: spazio all’abitare

Secondo appuntamento con Urban Lab on Air, la trasmissione in diretta sulle pagine Facebook e YouTube di Urban Lab che racconta la città dagli studi allestiti nella sede di Urban Lab.

Giovedì 15 aprile, alle ore 18, parleremo degli spazi e dei nuovi modi dell’abitare.

Urban Lab, con il giornalista Dario Castelletti, ne parlerà in diretta in studio con Manuela Olagnero (sociologa), Bruna Cibrario (coabitante di Numero Zero a Torino) e Paola Delmonte (consulente di Redo Sgr – Società Benefit).

Gli approfondimenti saranno dedicati a dati e numeri dell’abitare a Torino e nella città metropolitana, con un focus sulle possibili forme di abitare per gli anziani, mentre scopriremo insieme, con un servizio realizzato ad hoc, l’interessante progetto di coabitazione solidale giovanile Casa Barriera.

Dopo aver ripercorso l’evoluzione dell’edilizia pubblica attraverso la voce di uno dei protagonisti in un video realizzato a cura di ATC del Piemonte Centrale, guarderemo alle nuove esperienze che si stanno attuando in città per rispondere all’esigenza abitativa.

Matteo Robiglio (architetto, coordinatore del Future Urban Legacy Lab al Politecnico di Torino, fondatore di Homers) inquadrerà in un’intervista il punto della situazione sulle forme dell’abitare sociale e condiviso, mentre Bianca Viarizzo (Project Coordinator, Fondazione Sviluppo e Crescita CRT) e Elisa Saggiorato (Responsabile Missione Abitare tra casa e territorio, Fondazione Compagnia di San Paolo) ci illustreranno il ruolo delle fondazioni bancarie e i loro progetti più recenti.

Info: https://urbanlabtorino.it/iniziative/urban-lab-on-air-02/

FOUNDAMENTA#12 la call per impact startup

Torino, 13 aprile 2021FOUNDAMENTA#12Impact Makers for the Future è la nuova call di SocialFare | Centro per l’Innovazione Sociale rivolta a startup/imprese a impatto sociale in grado di offrire risposte innovative alle sfide sociali contemporanee.

Obiettivo è supportare i migliori team imprenditoriali capaci di futuro nello sviluppo di prodotti, servizi e modelli innovativi offrendo un programma di accelerazione unico di consulenza esperta investimento in equity fino a 100k€ per la generazione di imprenditorialià ad impatto sociale.

Incubatore certificato dal MISE, SocialFare ha all’attivo 11 programmi di accelerazione specifici per imprese ad impatto sociale. Dal 2016 abbiamo accelerato 63 startup che nel loro complesso hanno raccolto ad oggi oltre 8 milioni di euro di funding. Rassegna stampa sui raising e i successi delle nostre startup: https://socialfare.org/rassegnastampa/

Alle migliori startup e imprese a impatto sociale selezionate attraverso la call FOUNDAMENTA#12 SocialFare offre:

  • 4 mesi di accelerazione intensiva (settembre 2021 / gennaio 2022) – modalità ibrida online/offline
  • Seed fund fino a 100K€ cash per ogni impresa selezionata in cambio di equity fino al 15%
  • Acceleration Team dedicato, mentor e advisor di eccellenza
  • Approccio Social Impact Acceleration sviluppato da SocialFare
  • Accesso al network di 50+ social impact investor
  • Desk gratuito in Rinascimenti Sociali, hub e rete dedicati all’innovazione sociale nel cuore di Torino

Il programma si conclude con il Social Impact Investor Day e l’opportunità di presentarsi davanti ad un prestigioso panel di enti privati, business angelprivate investor e family office fra cui gli impact investor del fondo SocialFare Seed: Compagnia di San Paolo, Fondazione CRC, Finde S.p.A. e Fondazione Magnetto.

I PARTNER DI FOUNDAMENTA#12

Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, partner istituzionale di SocialFare, offre alle nostre startup un servizio di orientamento sulle misure e i finanziamenti disponibili e di accompagnamento nella presentazione della domanda di agevolazioni, nonché strumenti e opportunità di networking utili allo sviluppo delle imprese innovative.

Engie Eps, partner tecnologico di SocialFare per il settore Environmental Sustainability, affianca con attività di advisory e mentorship le nostre startup con soluzioni imprenditoriali negli ambiti delle energie rinnovabili, energy storage, green mobility o settori affini.

 

Il bando con tutte le informazioni è disponibile al link socialfare.org/foundamenta

Accolta molto positivamente la campagna di sensibilizzazione sulla condivisone ed il rispetto dei sentieri nel Parco di Superga

La recente riscoperta da parte di molti fruitori della vasta rete sentieristica a due passi dal centro cittadino di Torino ha sicuramente portato innumerevoli benefici ai cittadini che possono praticare sport e svagarsi all’aria aperta a pochi minuti dalla città. Basta alle volte davvero così poco per passare dall’ambiente urbano ad incantevoli sentieri immersi nel verde della collina.

Questa impennata di presenze ha però portato una crescente pressione sui sentieri che di colpo dopo il primo lock down si sono letteralmente riempiti di appassionati dello sport e della natura.

Per questo motivo i rappresentati di diversi gruppi di ciclisti fuoristrada hanno reputato necessario anticipare l’insorgere di eventuali problematicità dovute al massiccio aumento di presenze nei boschi Torinesi promuovendo un’iniziativa volta a sensibilizzare i biker al rispetto degli altri utenti e dei sentieri.

E’ così che nei giorni che precedevano il week end di pasqua sono stati installati nelle bacheche lungo la strada panoramica (Via dei Colli) che collega Superga a Pino Torinese i pannelli informativi della campagna “parola chiave rispetto”, iniziativa promossa da CAI Sezione Pino Torinese ed IMBA Italia in concerto con l’Ente Parco Aree protette Po piemontese ed il supporto di GS Sassi, Greentoso, SingleTrack Torino e Di Tutti i Sentieri.

I pannelli esordiscono con il titolo “Benvenuta/o sui sentieri della collina di Torino: fai la tua parte e rispetta queste semplici regole per l’uso sostenibile della MTB in questo luogo bellissimo” ed elencano le dieci regole base che ogni biker dovrebbe rispettare per una buona convivenza con tutti gli altri fruitori dei sentieri ed il rispetto della natura:

  1. Rispetta la natura
  2. Pianifica le uscite
  3. Resta sul sentiero
  4. Evita i sentieri in caso di fango
  5. Non modificare il sentiero
  6. Guida con prudenza
  7. Rispetta gli altri
  8. Annuncia il tuo arrivo
  9. Dai la precedenza
  10. Sorpassa in sicurezza
Per chi volesse approfondire questo tema sul sito IMBA Italia è pubblicato un articolo che racconta la nascita del progetto e l’intero decalogo.

Tale campagna è stata accolta con entusiasmo da moltissimi appassionati delle due ruote (e non solo) che hanno scritto alle diverse associazioni promotrici complimentandosi per l’iniziativa. Visto il notevole successo ci auguriamo che il progetto si possa a breve estendere anche ad altre aree caratterizzate da una fruizione multi utenza della rete sentieristica.

IMBA Italia è lieta di essere uno degli enti capofila del progetto e si auspica che la campagna di sensibilizzazione aiuti tutti i fruitori dei sentieri e poter godere dell’ambiente naturale in armonia minimizzando il proprio impatto su di esso.

La Spesa Googreen è online!

A causa delle pressione e del malcontento che molte categorie si trovano oggi ad affrontare, il Mercato della biodiversità Googreen di domenica 11 Aprile è stato annullato.

Giardino Forbito non si ferma e intende sostenere le realtà virtuose del territorio con tutti i suoi strumenti.

Da oggi una piccola piattaforma con i produttori del mercato Googreen vi permetterà di raggiungere i loro e-commerce e i loro menu della settimana, per una spesa a distanza, ma pur sempre forbita.
Clicca QUI per visitare il sito e sostenere i produttori!

 

Gabriele Galli e Deborah Bianchi – Il suolo è la chiave di tutto

IL SUOLO È LA CHIAVE DI TUTTO. SOLO DA UN SUOLO SANO E FERTILE PUÒ DERIVARE UN CIBO PULITO E DI QUALITÀ.

Ma se il suolo è la chiave di tutto, il punto di partenza – e di arrivo – che tipo di azienda si può progettare per rigenerarlo? Deborah e Gabriele, del Podere Bianchi Galli di Marena di Parma, hanno deciso di impiantare la loro azienda sull’Appennino parmense quattro anni fa. Qui allevano pecore di razza cornigliese (Presidio Slow Food) e di razza ciuta, galline al pascolo e asine. Considerano gli animali preziosi alleati per il loro lavoro, e di conseguenza sui pascoli sanno alternarli con efficacia: prima le pecore, poi le asine, quindi le galline. Tutto questo permette di mantenere un suolo fertile, ricco e produttivo.

Hanno anche orticole e continuano la loro attività precedente: l’addestramento di cani, più che mai importanti in questa zona per poter consentire la convivenza con il lupo che ha ripopolato queste montagne. Il loro non è un allevamento qualsiasi, ma un allevamento in permacultura.

In questa Food Talk raccontano cosa significa allevare secondo questa pratica, che consente di preservare la fertilità della terra e produrre carni di grande qualità in un contesto ambientale di grande bellezza. Il suolo è la chiave di tutto, e gli animali sono i suoi più potenti alleati.

Accessibili gratuitamente, i Food Talks sono il nuovo format di Terra Madre Salone del Gusto: 10 minuti in cui i nostri special guests fanno emergere pensieri e parole davanti alla camera, dipingendo un quadro collettivo del futuro che vogliamo.

ALTRE INFORMAZIONI

  • Lingue dell’evento: IT, EN
  • Evento online

Cultura e Salute. Per orientarci. Direzione futuro.

La Fondazione Medicina a Misura di Donna, partner di CCW Cultural Welfare Center, segnala l’avvio di CCW-School La Bussola, il ciclo di 5 webinar su #cultura e #salute, dal 27 aprile al 1 giugno.

  • Per costruire in un mese, insieme, il quadro di riferimento del #welfareculturale, le potenzialità e le metodologie di intervento.
  • Per aumentare l’impatto delle azioni sul benessere delle persone e delle comunità e cogliere le prossime finestre di opportunità.
  • Incontri interdisciplinari con figure di riferimento, nazionali ed europee sui cross over culturali, member del #CCWCulturalWelfareCenter e del suo network e un ecosistema di partner di eccellenza.
  • Appuntamenti disegnati per rispondere trasversalmente a settori e ruoli diversi, dalla Cultura, alla Sanità, ai mondi socio-assistenziali ed educativi, per la Pubblica Amministrazione, come per il Terzo Settore e le Imprese.

Prepariamoci alla ripartenza, progettiamo benessere, qualità sociale, diffondiamo cultura, seminiamo il futuro.

> Scarica il programma

> Iscriviti

Partner: Corep – Consorzio per la Ricerca e l’Educazione Permanente, DORS – Piemonte, Fondazione Fitzcarraldo
In collaborazione con: Abbonamento Musei Piemonte, Istituto dei Sordi di Torino.
Partner Fondazione Medicina a Misura di Donna.

Primi risultati del Progetto Spaccio di Cultura – Portineria di comunità

Oltre 250 abitanti coinvolti, 120 ragazzi “riportati” alla DAD, un riconoscimento internazionale: sono alcuni risultati dello Spaccio di Cultura a un anno dall’apertura.

Inizialmente partito col nome di progetto Biagio, rivolto prevalentemente all’ascolto e all’assistenza delle persone a rischio di emarginazione sociale – i Biagi appunto -, grazie alla spinta e all’energia dell’ente promotrice, ovvero la RETE ITALIANA DI CULTURA POPOLARE, e del suo direttore Antonio Damasco, insieme alla collaborazione con “NES Nessuno è straniero” e “Ufficio Pastorale Migranti”, il progetto si è concretizzato nello Spaccio di Cultura – Portineria di Comunità.

La progettazione dell’iniziativa è cominciata alla fine del 2018 attraverso diversi strumenti di ascolto e attivazione di comunità,  con incontri specifici con gli attori sociali del luogo (Porta Palazzo, Aurora, Quadrilatero e Borgo Dora). Lo strumento di rilevazione principale è stato il Portale dei Saperi, dove sono state inserite le narrazioni di oltre 250 dialoghi con i residenti, commercianti, artigiani, piccole e grandi imprese, Terzo Settore. Questi incontri hanno avuto lo scopo di raccogliere le storie delle persone che gravitano intorno alla Portineria.

L’iniziativa ha poi trovato la sua sede fisica e il suo simbolo nell’ex edicola, oramai in disuso, presa e ristrutturata e fatta diventare bella, nella piazza del più importante mercato multiculturale di Torino, all’angolo tra Via Milano e l’esedra di piazza della Repubblica e l’hanno chiamata lo Spaccio di cultura, perché il percorso è innanzitutto culturale. 

<<La cultura è il tavolo a cui si giocano le regole della condivisione del poter stare insieme e quale migliore piazza se non quella della storia dell’immigrazione di questa città: piazza della Repubblica>>, Antonio Damasco, Direttore Rete Cultura Popolare.

Durante la pandemia Covid-19 (primo lockdown 2020), la Portineria di Comunità ha promosso i primi servizi legati alle esigenze della vita quotidiana, occupandosi prevalentemente della fornitura di generi di prima necessità come i farmaci a persone che non avevano mezzi o possibilità.

Particolare attenzione è stata rivolta ai ragazzi: insieme ad alcune scuole è stato costruito un progetto contro la dispersione scolastica. Sono stati infatti mappati più di 120 ragazzi che non si collegavano più alla DAD riuscendo a recuperarne 70, che sono stati coinvolti in una redazione Web Radio. Da lì in avanti si sono riavvicinati allo studio grazie all’attività di volontariato di molti professori.

A ottobre 2020 il sito dell’European Social Fund ha segnalato Lo Spaccio di Cultura – Portineria di Comunità di Torino come buona pratica di innovazione e di coesione sociale a livello europeo, importante risultato portato a casa dal progetto. 

Inoltre, la Spaccio di Cultura non ha dimenticato la sua prima vocazione verso le persone a rischio di emarginazione sociale e a gennaio 2021 i volti dei migranti dell’ex Moi sono entrati all’interno del progetto occupandosi di far diventare la  portineria itinerante, con il gruppo informale Ctrl Community e il Comune di Torino con i quali è stato stipulato il patto di collaborazione per la gestione dei beni comuni.

Oggi la portineria è un luogo dove chiedere qualsiasi tipo di servizio dalla ricezione dei pacchi alla traduzione di testi in varie lingue, dalle pulizie alle riparazioni artigianali, per arrivare a servizi di supporto tecnologico, disbrigo pratiche e baby-sitting, ma al tempo stesso è un luogo relazionale dove costruire una comunità di prossimità.

Guarda il nuovo video del progetto per approfondire.

Lo spaccio di cultura – Portineria di Comunità fa parte dei 15 progetti di welfare generativo di Torino Social Factory  programma della Città di Torino, co-finanziati dal Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane  e dall’Unione Europea, Fondo Sociale Europeo, realizzati nell’ambito di Torino Social Impact.

Per maggiori informazioni sul programma Torino Social Factory e gli altri 14 progetti che ne fanno parte vai a questo link.

Adotta una buona pratica

Valorizzare e diffondere le buone pratiche realizzate dalle associazioni non profit italiane in questo lungo periodo di profonda emergenza, causato della pandemia covid-19. È questo l’obiettivo del progetto “Adotta una Buona Pratica”, ideato da Social Value Italia in collaborazione con Amapola (partner di comunicazione), Fondazione Kpmg Italia ONLUS (donatore) e Buone Notizie del Corriere della Sera (media partner).

L’adozione si concretizza attraverso un supporto economico, da parte delle aziende profit, per la realizzazione di video in cui le associazioni non profit raccontano come hanno reagito, in maniera flessibile e spesso creativa, alle difficoltà del lockdown, del distanziamento, della crisi economica e sociale.

Questi video vengono pubblicati sul sito www.adottaunabuonapratica.it e diffusi dai canali social delle società promotrici, delle imprese sostenitrici e delle organizzazioni non profit coinvolte.
A oggi sono già state siglate le prime “adozioni”: le esperienze di Dynamo Camp, Diabete Romagna e Cometa sono state adottate rispettivamente da Amapola, SCS Consulting e Fondazione Kpmg.

Per informazioni e per aderire: https://www.adottaunabuonapratica.it/

Torino Social Impact partner della nuova European Cluster Platform

A partire dall’aprile 2021 la European Cluster Platform dell’Unione Europea, hub comunitario dedicato ai cluster industriali che comprende più di 1000 partner ed è finalizzato a rafforzare il sistema economico europeo attraverso la collaborazione, ha inserito anche i cluster dell’economia sociale tra i suoi aderenti. La candidatura di Torino Social Impact è una delle prime ad essere stata approvata e così la piattaforma torinese con i suoi oltre 100 partner entra a far parte del coordinamento europeo.

Da decenni il tema dei cluster tecnologici ed industriali a livello europeo è considerato strategico per la competitività e, mutuando questo approccio, la commissione europea ha avviato nel 2019 un lavoro di approfondimento sul ruolo dei clusters ed altre forme di cooperazione territoriale per la social economy, contando di introdurli nelle misure di finanziamento al pari degli altri cluster. Da qui la sezione dedicata della European Cluster Platform, a conferma del disegno della Commissione che ha inserito la proximity and social economy tra gli Industrial Ecosystems for the Recovery.

Nella sezione dedicata della European Cluster Platform la Social economy è descritta come una parte significativa dell’economia europea che fornisce vantaggi a persone diverse da investitori e imprenditori. Nella nuova sezione, i cluster dell’economia sociale o “Cluster di innovazione sociale ed ecologica” sono definiti “Gruppi di imprese dell’economia sociale e altri attori economici correlati che cooperano in un luogo particolare per aumentare il loro impatto sociale ed ecologico congiunto migliorando la loro cooperazione, mettere in comune risorse e capacità di innovazione. ”

Molti di loro sono organizzati in un modello quadruplo o quintuplo, il che significa che riunisce affari (economia sociale e affari regolari), società civile, ricerca e governo. Inoltre, di solito sono intersettoriali e hanno solitamente altri driver oltre al semplice miglioramento della competitività settoriale.

Per Torino Social Impact una nuova visibilità europea.

Online l’ottava puntata di Bench-Mark con Codex

Con la rubrica Bench-Mark, raccontiamo il valore che le diverse realtà aderenti a Torino Social Impact stanno dando nell’interpretare l’economia di impatto.

Questa volta, si siedono sulla panchina Rosalba La Grotteria e Francesca Vanzetti, socie di Codex, un’agenzia per lo sviluppo, nata tra il 1987 e il 1988 in forma cooperativa, che offre consulenza su tematiche inerenti a Unione Europea, sviluppo economico locale e politiche del lavoro.

Intervista di Francesco Antonioli.

Seminario – La programmazione europea 2021-2027: il Digital Europe Programme

Mar, 20 aprile 2021   //  15:00 – 16:30 CEST // ONLINE

In che direzione sta andando la Nuova Programmazione Europea?

Quale sarà l’approccio dell’Unione Europea sul tema della Trasformazione Digitale?

Il prossimo 20 aprile, il Consorzio TOP-IX ha organizzato un seminario per esplorare la Nuova Programmazione Europea in ambito digitale.

Ospite d’eccezione: ANNALISA BOGLIOLO, Head of Sector “Coordination of Digital Transformation Research Strategy and Programme Coordination Unit” DG CONNECT – European Commission.

Con questo seminario TOP-IX intende sondare l’opportunità di collaborare con il proprio network, nonché innescare sinergie a livello territoriale sulle principali tematiche europee.

Con un budget di 7 miliardi e mezzo il Digital Europe è il Programma attraverso il quale la Commissione Europea finanzierà la Trasformazione Digitale dell’Unione Europea. Accrescere e massimizzare i vantaggi della Digital Transformation per tutti i cittadini, le pubbliche amministrazioni e le imprese europee è l’obiettivo specifico del Programma.

Il Programma Digital Europe affiancandosi agli strumenti del Recovery Plan e al Green Deal europeo intende sostenere la ripresa dell’Unione Europea duramente colpita dalla pandemia Covid-19.

Durante l’evento la dott.ssa Bogliolo illustrerà gli obiettivi del programma, le priorità e presenterà il Work Programme per il biennio 2021-2022. Si parlerà di Trasformazione Digitale dell’Unione Europea, advanced digital skillsArtificial IntelligenceSupercomputing e Digital Innovation Hubs (DIHs).

Il seminario è organizzato da TOP-IX e sarà moderato da Leonardo Camiciotti, Executive Director del Consorzio.
L’evento è aperto a tutti, previa registrazione su Eventbrite.

SmartCommunities Conference

La SmartCommunities Conference è l’evento nazionale dedicato alla promozione delle migliori soluzioni di innovazione per comunità più resilienti e inclusive: un momento di condivisione e confronto a cui partecipano città, imprese, organismi di ricerca e la più ampia comunità di attori pubblici e privati che, attraverso risorse e competenze, possono portare valore al nostro paese.

Organizzata dal Cluster Nazionale Tecnologie per le SmartCommunities, l’evento si terrà online martedì 13 aprile dalle 9.00 alle 17:00.

L’edizione 2021 è incentrata sul tema della Trasformazione Digitale delle Comunità: le tecnologie digitali giocano un ruolo chiave nel nuovo contesto che stiamo vivendo, diventando abilitatori fondamentali per l’accesso ai servizi, la continuità educativa e professionale, la gestione delle relazioni sociali e il tempo libero. La conferenza intende proporre una riflessione e un confronto per capire come la transizione digitale abbia cambiato e stia cambiando le nostre comunità e le loro esigenze, per proporre soluzioni per cogliere nuove opportunità da questo scenario modificato.

La Conferenza, oltre a ospitare keynote speaker internazionali, presenterà i migliori progetti di innovazione nelle tre sessioni tematiche:

  • mobilità intelligente e collaborativa (mobilità intelligente di persone e merci)
  • government (data economy, innovazione sociale, inclusione e servizi ai cittadini)
  • sicurezza fisica e digitale (monitoraggio del territorio, infrastrutture critiche, sicurezza dei dati)

Guarda il programma della conferenza 

Primi risultati per Vallette al Centro: progetto d’inclusione sociale interno al carcere fra tecnologia e creatività

Vallette al Centro, progetto della cooperativa Eta Beta Scs attiva a Torino dal 1987, insieme al Consorzio Soc. Abele Lavoro, prende vita presso la “Casa Circondariale G. Lorusso e L. Cutugno” di Torino per coinvolgere tutto il territorio della Circoscrizione 5, la sua biblioteca, le sue scuole e i suoi servizi.

Ma l’obiettivo del progetto è ancora più ampio: produrre prodotti editoriali e gaming, insieme ad attività di inclusione e innovazione che partano dal carcere e si espandono prima alla Circoscrizione 5 e poi all’interno di tutta la città.

Tre i filoni principali delle attività promosse dalla cooperativa: quello formativo, informativo e relativo all’ambito del lavoro, con azioni che si sviluppano sia dentro il carcere per formare i detenuti e prepararli alla ripresa lavorativa, sia esternamente per i familiari con attività informative, sia di sensibilizzazione del territorio.

Fra le attività di sensibilizzazione, il progetto è stato presentato in occasione del Salone del libro 2019 e sinora sono state pubblicate due riviste digitali, di cui una anche cartacea, 1 e-book e 4 video pillole.

Nel corso del 2020-2021, nonostante l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19, sono proseguite le attività informative ed è stato attivato uno sportello online per i familiari dei detenuti.  Sono proseguite anche le attività di formazione interne al carcere, con l’inizio della produzione da parte dei detenuti di prodotti relativi al gaming, prodotti che permetteranno la sostenibilità progettuale oltre il periodo di finanziamento pubblico.

Ad oggi  le azioni in carcere hanno coinvolto: 

  • 25 candidati al percorso Vallette al Centro;
  • 6 persone partecipanti ad un approfondimento formativo;
  • 4 persone in formazione;
  • 3 assunzioni;
  • 12 percorsi informativi e di accompagnamento.

Mentre quelle tra carcere e territorio hanno riguardato il passaggio di 80 persone presso lo Sportello informativo, di cui 8 accompagnate al lavoro, oltre alla predisposizione di 10 interviste effettuate a chi ha realizzato percorsi di inserimento positivi ed al coinvolgimento nelle attività di 2 classi  IV dell’Istituto di Istruzione Superiore Romolo Zerboni.

Fra i prodotti relativi al gaming, sono stati appena lanciati due giochi:

  1. Il Bus: un’avventura testuale che illustra le  storie di tre personaggi e mostra episodi di vita di chi si trova all’interno di un carcere. In questo gioco il carcere diventa teatro centrale delle vicende delle persone che lo abitano, gettando così nuova luce sulle contraddizioni, gli sforzi, i fallimenti e i successi che ogni giorno hanno luogo all’interno di questi edifici. Scopri il gioco.
  2. Le Galeotte: un mazzo di carte creative per giocare, ma anche un mazzo di carte per sprigionare l’immaginazione. È stato ideato anche un booklet che accompagna le carte, dove in 20 pagine sono riportate le suggestioni interpretative delle parole abbinate alle singole carte. Vai alla pagina dedicata.

Guarda il nuovo video del progetto per approfondire.

Vallette al Centro fa parte dei 15 progetti di welfare generativo di Torino Social Factory  programma della Città di Torino, co-finanziati dal Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane  e dall’Unione Europea, Fondo Sociale Europeo, realizzati nell’ambito di Torino Social Impact.

Per maggiori informazioni sul programma Torino Social Factory e gli altri 14 progetti che ne fanno parte vai a questo link. 

Online la settima puntata di Bench-Mark con Giardino forbito

Giardino forbito è un’associazione culturale che incrocia biodiversità, attenzione al verde e rigenerazione urbana, con l’obiettivo di ridare nuova vita ai luoghi abbandonati.

Nei giardini Sambuy di Piazza Carlo Felice, ogni seconda domenica del mese, viene organizzato il Googreen, un mercato della biosostenibilità con produttori di eccellenza.
Proprio qui abbiamo incontrato la presidente di Giardino Forbito Antonella Giani, che ci ha raccontato la storia di questa realtà partner di Torino Social Impact.

L’intervista è di Francesco Antonioli.

> Riguarda gli altri episodi di Bench-Mark

L’ecosistema in azione – Mappatura per l’innovazione sociale

Per favorire il rafforzamento dell’ecosistema e la dimensione collettiva è stato avviato un percorso volto al coinvolgimento e protagonismo dei partner.

Il 25 novembre 2020, durante l’Assemblea di Torino Social Impact, è stato dato il via a quattro gruppi di lavoro: Innovation Mapping, Impact Finance, Tech4Good, Internazionalizzazione. L’obiettivo dei gruppi è dare spazio alle progettualità emergenti in queste aree, integrare e aggiornare il master plan di Torino Social Impact e definire la pianificazione.

Da una prima analisi dei bisogni dei 25 partner che hanno preso parte al gruppo di lavoro sulla mappatura per l’innovazione sociale è emersa una chiara esigenza di instaurare un rapporto proficuo tra il mercato locale e il terzo settore, che faticano ancora a cooperare, ma anche di una rete interna al terzo settore che faciliti il networking. Si manifesta, inoltre, una forte bisogno di rappresentazione verso l’esterno.

Sono 3 le tracce che il gruppo segue per arrivare alla proposta di mappatura:

  • Conoscere. A cosa serve fare una mappatura?
  • Disseminare. Come viene percepita Torino Social Impact dall’esterno?
  • Interagire. Come possono gli attori di Torino Social Impact migliorare la loro comunicazione interna?

Il gruppo di lavoro è coordinato dai partner TSI Hackability, Fondazione Giacomo Brodolini, Open Incet e da Torino Urban Lab.