Atelier Riforma lancia la sua campagna di crowdfunding “reward”

Il 7 luglio Atelier Riforma ha lanciato la sua prima campagna di crowdfunding “reward-based” su Indiegogo, ponendosi come goal finale 8000 euro. A meno di un mese dal lancio, l’importo raccolto è di più di 5000 euro, circa il 64% dell’obiettivo finale.

Atelier Riforma è una startup innovativa a vocazione sociale, costituitasi a Torino ad aprile 2020. Il suo obiettivo è quello di ridurre l’impatto ambientale del settore della moda attraverso l’economia circolare e la creatività sartoriale. Il team raccoglie abiti usati da chi vuole disfarsene e li affida a una rete di realtà sartoriali che, attraverso il processo di trasformazione (chiamato “upcycling”), dà loro nuovo valore. Una volta trasformati, i capi vengono venduti da Atelier Riforma e possono avere così una seconda vita. La trasformazione degli abiti diventa quindi anche uno strumento per creare lavoro, crescita e inclusione.

Nell’ultimo anno Atelier Riforma è passata da essere una semplice idea, a una startup. Sono stati raccolti oltre 2000 capi e creata una rete di dieci realtà, tra designers, sarti, brand sostenibili e sartorie sociali in cui lavorano persone provenienti da condizioni di fragilità. Sono state strette due collaborazioni con scuole di moda, affinché gli studenti, i professionisti di domani, si avvicinino alla moda sostenibile e imparino l’arte dell’upcycling. Inoltre, Atelier Riforma collabora con due associazioni non profit (il Progetto ABITO di Torino e l’Associazione Abraham di Nichelino), donando loro gli indumenti che possono essere utili alle persone in difficoltà economico-sociale. Da poche settimane è attivo l’ e-commerce di Atelier Riforma, in cui acquistare abiti frutto di upcycling, ma è solo l’inizio!
Il team di Atelier Riforma (composto da Elena Ferrero e Sara Secondo, le due co-fondatrici, Davide Miceli e Teresa Di Tria) vuole fare molto di più. Vogliono realizzare un sistema di tracciabilità che garantisca a chi dona loro i propri capi la trasparenza sulla loro destinazione. Allo stesso tempo, vogliono permettere a chi acquista di scoprire chi ha realizzato il lavoro sartoriale sul capo che ha acquistato e comprendere il proprio impatto positivo sull’ambiente, generato dall’acquistare un abito riformato.
Infatti, non è così facile ad oggi per tutti noi essere sostenibili nel nostro modo di vestire. Se decidiamo di donare i nostri abiti usati riponendoli nei cassonetti appositi, rischiamo che i capi vengano intercettati dal traffico illegale di tessuti e, in generale, la poca trasparenza sulla destinazione della donazione scoraggia molti a compiere quella che è essenzialmente una buona azione. Inoltre, la mole enorme di abiti che giungono in Africa dai paesi occidentali (non donati, ma venduti) non fa altro che distruggere l’artigianato e l’economia tessile del luogo. Se, invece, decidiamo di acquistare vestiti realizzati con materie prime e procedimenti «eco-friendly», dobbiamo porre molta attenzione al «green-washing», ossia il fenomeno per cui alcuni brand di moda si professano “green”, pubblicizzando progetti apparentemente virtuosi volti alla sostenibilità, salvo poi nella pratica continuare a produrre la maggior parte delle proprie collezioni con processi criticabili dal punto di vista etico e ambientale.

Con questa campagna la startup vuole raccogliere un obiettivo di 8.000 euro. E vogliono farlo proprio attraverso i loro prodotti. Si tratta infatti di una campagna di crowdfunding “reward-based, ossia chi dona riceve in cambio una ricompensa – corrispondente al valore della sua donazione. In altre parole: una sorta di prevendita. È stata scelta la piattaforma di crowdfunding Indiegogo e optato per un obiettivo “fisso”. Quindi, se non raggiungono – al termine della campagna (30 agosto) – l’obiettivo di 8000, restituiranno tutte le donazioni.

Di seguito i prodotti che si possono ottenere in anteprima come reward (perk) partecipando alla campagna (a cui potete partecipare attraverso questo link: https://igg.me/at/AtelierRiforma):
– bracciale bicolor realizzato da vecchie t-shirts dalle sarte della rete;
– astuccio “portatutto” realizzata da jeans usati e tessuto wax dalla sartoria sociale il Filo d’Alga;
– zainetto realizzato da jeans usati e tessuto wax dalla sartoria sociale il Filo d’Alga;
– t-shirt multicolor da maglie usate realizzata dalla sartoria sociale il Gelso;
– un buono da spendere nei prodotti e servizi di Atelier Riforma;
– maglione di filato rigenerato lavorato dalla magliaia Sonia Oberto.

Ogni gesto è importante e speriamo che questo sia l’inizio di un lungo e virtuoso cammino.

10/09 | Bottom Up! – Il Festival dell’architettura di Torino alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Giovedì 10 settembre alle ore 18.00 appuntamento alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per dare il via alle campagne di crowdfunding di Bottom Up!, il festival di architettura promosso dall’Ordine degli Architetti di Torino e dalla Fondazione per l’architettura / Torino.

Durante la serata scatteranno simultaneamente le 14 campagne di raccolta fondi per finanziare i 14 protagonisti di Bottom Up!, ognuno dei quali promuove un determinato progetto di trasformazione urbana dal basso, 12 su Torino e 2 su Milano.

Inizia quindi la vera e propria fase d’azione del festival, durante la quale tutta la cittadinanza (e non solo) sarà chiamata a contribuire per la realizzazione del progetto o dei progetti che più sente vicini.

Dopo la pausa estiva ti daremo dettagli più precisi sul programma della serata. Nel frattempo, però, puoi già portarti avanti in due modi:

  1. segnandoti in agenda la serata di giovedì 10 settembre 2020 ore 18.00 presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, via Modane 16, Torino
  2. andando sul sito del festival per scoprire in cosa consistono i 14 progetti di trasformazione e iniziare a seguirli!

Segui Bottom Up! su Facebook e Instagram.

“Forestare”, il corso di alta formazione della Fondazione per l’architettura / Torino

Il 29 settembre inizia il nuovo corso di alta formazione promosso dalla Fondazione per l’architettura / Torino e curato da Mali Weil, durante il quale si reinterpreterà l’intera struttura urbana come uno spazio-foresta. Tra gli ospiti, anche gli architetti Stefano Boeri e Paulo Tavares. L’early bird scade l’8 settembre.

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Si terrà dal 29 settembre al 16 ottobre il corso di alta formazione “Forestare” promosso dalla Fondazione per l’architettura / Torino e a cura di Mali Weil, piattaforma artistica basata a Trento. Al centro, una riflessione sul concetto di “forestare” o “fare foreste”, un atto che permette di sviluppare un nuovo immaginario sulla città e sul modo di abitarla, reinterpretando l’intera struttura urbana come uno spazio-foresta. Si articolerà in 5 moduli da 2 ore ciascuno: le iscrizioni scadono il 25 settembre ma la quota early bird è disponibile solo fino all’8 settembre: iscriviti subito!

L’emergenza del Covid-19 ha determinato una nuova attenzione nei confronti della natura e una riscoperta del rapporto individuale e collettivo con essa; un cambiamento che avrà un forte impatto sul futuro delle città, sul modo di abitarle e di progettarle. La foresta diventa così l’elemento chiave per ripensare non solo l’abitare, ma tutti gli spazi di cittadinanza.
A partire da queste considerazioni si articola un programma di alta formazione in 5 moduli webinar per professionisti del mondo dell’architettura, dell’urbanistica e del paesaggio per reinterpretare lo spazio urbano non solo sotto il profilo del verde o della selvicoltura urbana, ma come uno spazio-foresta, uno spazio che si costruisce e si caratterizza in funzione delle sue relazioni con l’altro.

Ma cos’è la foresta? L’architetto brasiliano Paulo Tavares, uno dei docenti del corso, nel riflettere sullo sfruttamento della foresta Amazzonica usando categorie giuridiche e un linguaggio forense, rovescia l’immaginario della foresta equiparandola alla dimensione propria della città. Mentre la visione di “città foresta” proposta da Stefano Boeri si riferisce a un modello urbanistico completamente nuovo, basato su città di piccole dimensioni, compatte e verdi, autonome energeticamente e con uno sviluppo verticale che limita il consumo di terreni agricoli e con una forte presenza di elementi naturali.
E proprio su questa sfida di definizione che accompagna la parola “foresta”, all’interno del corso si inseriscono la visione e il contributo di paesaggisti, filosofi, giuristi, epistemologi per completare il quadro d’insieme:

  • Mauro Agnoletti, professore di Pianificazione dei sistemi agricoli e forestali e Storia ambientale presso la Scuola di Agraria Università di Firenze, Osservatorio Nazionale per i paesaggi rurali Ministero dell’Agricoltura e Presidente Laboratorio del Paesaggio Regione Toscana
  • Andrea Cassi, architetto partner Carlo Ratti Associati
  • Emanuele Coccia, filosofo, Maitre de conférences all’École des hautes études en sciences sociales (Parigi)
  • Vinciane Despret, filosofa della scienza, Università di Liegi (tbc)
  • Michele Spanò, docente di Teoria del diritto privato all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi
  • oltre ai già citati Stefano Boeri Paulo Tavares, architetto, Faculdade de Arquitetura e Urbanismo dell’Università di Brasilia.

L’aspetto botanico dialoga dunque con discipline come la biologia, il diritto, l’ecologia, la filosofia e l’arte contemporanea per promuovere una riflessione in campo architettonico e individuare ricadute progettuali: l’obiettivo è cioè declinare il “fare foresta” concretamente e nella pratica di chi quotidianamente pensa e progetta le città ed i suoi paesaggi. Al termine del corso, l’ultimo modulo vedrà i partecipanti protagonisti di un confronto/dibattito con i relatori su una loro originale proposta.
Forestare nasce dalla collaborazione tra la Fondazione per l’architettura / Torino e Mali Weil, ideatrice del progetto Forests.

CHE COS’È FORESTS?

Forests è un progetto artistico e di ricerca ideato e coordinato da Mali Weil, che si articola attraverso diversi media e in molteplici episodi, con l’obiettivo di ripensare le nozioni di città e di cittadinanza a partire dalla natura giuridica, sociale e narrativa della foresta. Ad oggi Forests, iniziato nel 2018, comprende una serie di performance, un film, degli interventi editoriali e un’open school nomadica e temporanea pensata come una piattaforma di discussione e approfondimento delle direttrici concettuali, estetiche e politiche nate dal progetto. Il Master curato per Fondazione per l’architettura / Torino rientra in questa serie di attività.

Forests è ideato, sviluppato e coprodotto da Mali Weil, sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo tramite il bando Ora! Produzioni di Cultura Contemporanea e coordinato da Centrale Fies. Fondazione per l’architettura / Torino è un partner del progetto.

CHI È MAIL WEIL?

Mali Weil è una piattaforma artistica costituita da Elisa Di Liberato, Lorenzo Facchinelli e Mara Ferrieri, di base a Trento. Dal 2012 sviluppa una ricerca che indaga le potenzialità della performance come motore di creazione e spazio di diffusione di immaginario politico. La sua produzione spazia dalla performance al product design, da prodotti editoriali a format audiovisivi. Dal 2013 ha la direzione creativa dell’art-based brand Animal Spirits per il quale ha realizzato diverse linee, prodotto performance, tenuto workshop in università e accademie in Italia e all’estero. Mali Weil, inoltre, collabora stabilmente con Fies Core, l’incubatore culturale di Centrale Fies, in qualità di fondatore e project developer ed è artista associato di Centrale Fies.

PerMicro: 10 anni di Impatto Sociale

Nell’ultimo biennio PerMicro, principale operatore di microfinanza in Italia, ha continuato a collaborare con il Centro Tiresia del Politecnico di Milano per pubblicare una nuova ricerca sull’impatto sociale generato dai propri finanziamenti erogati a soggetti esclusi dai tradizionali canali del credito: l’ultima edizione della ricerca è comprensiva dell’impatto calcolato su un arco temporale lungo 10 anni, dal 2009 al 2018.

Martedì 28 luglio h 17.00 si terrà un webinar di presentazione dei risultati della ricerca in collaborazione con il Centro Tiresia e il prof. Mario Calderini.

Per partecipare al webinar, sarà sufficiente collegarsi all’appuntamento cliccando su questo link:

Collegati a questo link il giorno e l’ora previsti per l’evento.

Meeting ID: 912 3389 6561
Passcode: 423792

Bando Seed 2019 – 500 mila € a 20 imprese sociali ad alto potenziale

Si è conclusa la seconda selezione dell’edizione 2019 del bando Seed Social Enterprises, Efficiency&Development della Fondazione Compagnia di San Paolo.

L’obiettivo del bando è aiutare le imprese sociali piemontesi con maggiore potenziale a progettare e implementare un processo di sviluppo e trasformazione, efficientamento e innovazione. La prima selezione del bando ha permesso a cinquanta imprese sociali di progettare il proprio piano di sviluppo, per poi passare all’esame di una Commissione composta da referee con diversi profili di competenza, al fine di riflettere la natura multidisciplinare delle proposte che il bando intende sollecitare.
Ora la fondazione filantropica torinese sosterrà le venti imprese sociali che hanno superato la seconda selezione, con un investimento complessivo di 500.000 €. L’elenco delle imprese selezionate è consultabile qui.

In uno scenario caratterizzato da disuguaglianze crescenti, l’impresa sociale e il terzo settore giocano in Italia e a livello internazionale un ruolo decisivo nella produzione di beni e servizi che generano forme di inclusione, valore e ricchezza e rispondono a problemi sociali complessi. Seed_Social Enterprises, Efficiency & Development è un’azione di capacity buildingdi formazione al management e di accelerazione rivolta alle imprese sociali operanti in Piemonte, per aiutare quelle con potenzialità a progettare e implementare un processo di sviluppo e trasformazioneefficientamento e innovazione e contestualmente favorire, in una fase così delicata, una progettazione orientata alla resistenza, alla resilienza e alla ripartenza.

L’obiettivo dell’edizione 2019 del bando Seed è sostenere l’impresa sociale affinché progetti e implementi il proprio piano di sviluppo, con lo scopo di tendere verso una vera sostenibilità a condizioni di mercato, anche diventando attraente per capitali privati. L’impresa è accompagnata verso competenze di alto livello solitamente poco accessibili per il terzo settore, quali quelle verso la digital transformation.

La Fondazione Compagnia di San Paolo attrae, coordina e indirizza queste professionalità, potenziando l’intero ecosistema dell’innovazione per il bene comune.

 

 

Un accordo quadro sul clima tra la Città di Torino e BEI

La Città di Torino da il via ad una collaborazione ad ampio raggio con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per la realizzazione di progetti per contrastare i cambiamenti climatici nei prossimi tre anni. Questo è quanto prevede l’accordo quadro tra il capoluogo piemontese e la Banca UE, che segna l’avvio di una fase operativa basata su possibili azioni di finanziamento degli investimenti, e cooperazione per un uso migliore dei fondi strutturali dell’Unione Europea.

Si tratta del primo accordo della BEI con una città italiana e il secondo a livello europeo dopo Vienna. Nello specifico, i settori strategici di lavoro congiunto si concentreranno su quattro filoni principali:

  • Infrastrutture green;
  • Efficientamento energetico degli edifici pubblici;
  • Riqualificazione del tessuto urbano in ottica di adattamento ai cambiamenti climatici;
  • Implementazione di strumenti finanziari supportati da risorse dei Fondi strutturali e di investimento europei nei settori prioritari per lo sviluppo di politiche di coesione,, sia con riferimento alla fase di chiusura della presente programmazione 2014-2020, sia in preparazione della prossima fase di programmazione 2021-2027.

La BEI è impegnata ad allineare tutte le attività di finanziamento agli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima. Una volta individuati e valutati positivamente i progetti, la collaborazione presenterà un duplice livello di operatività. A un primo livello, la BEI opererà come istituzione finanziatrice, con tutti i vantaggi in termine di durata e costi delle risorse che metterà a disposizione dei beneficiari. A un secondo livello, svolgerà il ruolo di consulenza tecnica e finanziaria per i progetti promossi dalla Città di Torino, anche attraverso l’implementazione e gestione degli strumenti finanziari.

Homes4All lancia una campagna di Equity Crowdfunding su LITA

Importanti aggiornamenti da Homes4ALL  il progetto  di finanza d’impatto per affrontare l’emergenza abitativa a Torino promosso dalla Città di Torino insieme a Camera di commercio di Torino, Brainscapital, Homers, ACMOS, nell’ambito di Torino Social Impact.

Homes4All è nato per risolvere un problema: i percorsi della povertà molto spesso partono dalla perdita della propria casa. Non importa se ciò avviene per eventi personali o imprenditoriali, ma dalla perdita della casa in poi la gravità di ogni situazione precedente aumenta al punto che diventa difficilmente reversibile, con costi molto elevati per le persone, le famiglie e l’intera comunità.

Homes4All promuove un’innovativa strategia di housing innovativa attraverso l’individuazione di blocchi di proprietà, liberi o occupati, di diversa provenienza (aste giudiziarie, alloggi sfitti, donazioni) da affidare alla gestione di una newco/startup omonima del progetto. L’azienda procede, in caso di abitazioni vuote, a ristrutturare, valorizzare o mettere a disposizione dei canali di locazione sociale e, in caso di abitazioni occupate, a sostenere gli inquilini in caso di situazioni di indebitamento.

Da oggi è online la pre-campagna di crowdfunding azionario su LITA realizzata dall’innovativa newco/startup omonima. La startup ha il grande vantaggio di avere i costi di gestione e di esercizio dei primi 3 anni coperti dal contributo, versato a favore del progetto, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.  Questo permette alla startup di utilizzare e destinare i fondi raccolti attraverso la campagna di Equity Crowdfunding esclusivamente all’acquisizione di immobili

Leggi di più sul progetto e scopri il crowdfunding socialmente responsabile.

 

Welfare che Impresa: 2° premio a SimplifaiTED, accelerata da SocialFare

Si aggiudica il 2° premio di Welfare che Impresa! il team di SimplifAI Ted, impact startup selezionata da SocialFare e attualmente in accelerazione con il programma FOUNDAMENTA#9.

SimplifAI Ted offre un servizio di assistenza personalizzata in remoto che permette al cittadino di informarsi e di richiedere le prestazioni sociali che gli spettano attraverso un approccio semplice, avvalendosi del supporto necessario in ogni fase della procedura: un modo per semplificare la burocrazia e rendere i servizi pubblici universalmente accessibili.

La startup ha vinto il 2° premio di “Welfare, che impresa!”, iniziativa che premia e supporta i migliori progetti di welfare promossi da Enti in grado di produrre benefici in termini di sviluppo locale. Il concorso, giunto alla sua 4° edizione, è promosso da Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Bracco, Fondazione Snam, Fondazione Con Il Sud, Fondazione Peppino Vismara e UBI Banca, con il contributo di AICCON, Fondazione Politecnico di MilanoTiresia e Impacton.

Cerchiamo volontari per l’estate: “Non lasciamoli soli”

L’emergenza Covid-19 ha fatto emergere un numero crescente di anziani in difficoltà per colpa della solitudine e della povertà.

Il S.E.A. cerca volontari per l’estate e chiede, per chi non vuole o non può offrire un piccolo contributo economico, il bene più prezioso di tutti: il tempo.

Regalate 3 ore alla settimana per aiutarci a continuare a svolgere i nostri servizi anche in tempo di vacanza.

TOP METRO FA BENE – 17 proposte in short list

Orti, magazzini virtuali, alveari, 17 le proposte arrivate a Città Metropolitana di Torino per la call for ideas di Top Metro FaBene sui Comuni di Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Rivoli e Venaria.

Dalla creazione di un magazzino virtuale che metta in rete le associazioni del territorio per favorire la donazione di cibo e prodotti di prima necessità, alla promozione di un canale diretto tra aziende agricole e cittadini per favorire una maggiore conoscenza della quantità e qualità di cibo disponibile e delle stagionalità; ma c’è anche chi ha invece pensato agli orti come luoghi di attività e formazione da cui attingere per cucinare i pasti di una mensa e rendere il circuito sostenibile economicamente.

È stato proposto anche di lavorare con soggetti richiedenti protezione internazionale nella costruzione di un apiario nel quale produrre miele e altri prodotti da rivendere per finanziare ulteriori progetti professionalizzanti.

I 5 progetti finali, che saranno stati giudicati più interessanti e di maggiore impatto, beneficeranno di un percorso di accompagnamento con professionisti ed esperti di innovazione sociale, economia circolare e sostenibilità, ma soprattutto di 30 mila euro per concretizzare la sperimentazione sui territori.

Info: www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2020/topmetro_fabene/

Cultura e Salute: verso un welfare culturale

Una ricerca per far emergere la ricchezza di esperienze e competenze in campo.

Fai sentire la tua voce: partecipa alla survey.

Lunedì 13 luglio 2020  

Parte oggi il progetto di ricerca voluto e sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e sviluppato da Fondazione Medicina a Misura di Donna, in collaborazione con CCW – Cultural Welfare Center e DORs – Centro di documentazione per la promozione della Salute. L’obiettivo è far emergere e mappare le esperienze di cooperazione tra la Cultura, la Sanità, il Sociale e l’Educazione, attraverso la survey digitale ospitata dalla piattaforma italianonprofit.it. La survey è attiva dal 13 luglio al 10 settembre 2020, clicca qui per compilarla.

La ricerca nasce nell’ambito del programma strategico pluriennale della Fondazione Compagnia di San Paolo per sviluppare la relazione virtuosa tra Cultura e Salute in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Si tratta di territori all’avanguardia in Italia per una molteplicità di esperienze pionieristiche di grande interesse, tuttavia poco note e riconosciute, che incontrano difficoltà nell’avere continuità, sostenibilità e reale impatto di sistema. L’intento della ricerca è proprio quello di far emergere e mappare esperienze, competenze e sensibilità del territorio, riguardo alla cooperazione tra gli ambiti culturali, sanitari, sociali ed educativi, volta a incrementare il benessere delle persone e delle comunità.

Perché partecipare alla survey?
I principali vantaggi:

  • essere inclusi nel primo quadro di riferimentodei progetti attivi nell’area Cultura e Salute in corso sui territori di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta;
  • segnalare la propria esistenza come soggetti individuali e/o organizzativi disponibili a far parte una comunità multidisciplinare, un ecosistema che vede collaborare operatori del mondo culturale, sanitario, educativo e socio-assistenziale;
  • indicare quanto necessario a rafforzare i percorsi, identificando i fattori abilitanti per far fare a progetti pionieristici un salto di scala;
  • prepararsi per la prossima programmazione europea, particolarmente incentrata sui cross over, cioè sulle interazioni sistematiche e sistemiche tra Cultura e Salute.

A chi è rivolta la survey?
Le aree di indagine:

  • Cultura e prevenzione
    Progettualità che favoriscono la partecipazione attiva dei cittadini, con o senza patologie, alle attività culturali finalizzate al benessere e alla prevenzione offerte dal territorio.
  • Cultura, relazione di cura e medical humanities
    Progetti culturali di intervento e di formazione che influiscono e migliorano la qualità della relazione di cura e il benessere biopsicosociale di pazienti, professionisti della cura e carer.
  • Cultura per l’umanizzazione dei luoghi della cura
    Progettualità culturali (arti visive, architettura, design, musica, arti performative, linguaggi digitali etc.) che operano per trasformare in modo temporaneo o permanente i luoghi fisici di cura nella direzione di una maggiore umanizzazione e di un impatto indiretto sul clima organizzativo e sulla cura.
  • Benessere e cura nei luoghi della Cultura
    Progettualità di benessere e cura realizzate nei luoghi stessi e integrate nella programmazione delle organizzazioni culturali (musei, teatri, biblioteche, nuovi centri culturali etc.)

È l’inizio, in Italia, della creazione di un laboratorio di sperimentazione, ricerca e formazione tra operatori e organizzazioni culturali, sanitarie, socio-assistenziali ed educative. I dati inseriti nella ricerca riferiti alla dimensione progettuale, ai soggetti individuali organizzativi coinvolti saranno tutelati e utilizzati ai soli fini della ricerca.
Partecipa subito alla survey!

Per maggiori informazioni: contatti@culturalwelfare.center e culturaesalute@italianonprofit.it

Impact Masterclass| Live! La mano che disegna se stessa: narrazione e innovazione

Possiamo predire innovazioni di successo basandoci su ciò che è già accaduto?
Lunedì 20 luglio 2020, dalle 14.00 alle 16.00 la nostra Impact Masterclass| Live!, tutta in inglese.
La mano che disegna se stessa e innovazione, a cura del Cottino Social Impact Campus e di Experientia, con Giovanni Nisato.
L’obiettivo della Masterclass è quello di aumentare la consapevolezza di come le narrazioni rendano possibile l’innovazione e viceversa.

Imparerai a…

  • Definire come le narrazioni costruiscono l’innovazione: dalle startup alle tabelle di marcia industriali e alle loro avvertenze;
  • Definire come l’innovazione costruisce le narrazioni: esperienza e successo sono cose differenti;
  • Osservare con un occhio più critico alcune narrazioni sull’innovazione.
Learning Journey con:

Giovanni Nisato

Impact Academy| e-Learn! People-driven Innovation

Quali sono le caratteristiche degli innovatori? Come funzionano i team innovativi e le comunità innovative?
14-16-21 luglio 2020 (6 ore totali) dalle 16.00 alle 18.00 prendi parte alla nostra Impact Academy| e-Learn! People-driven Innovation, a cura del Cottino Social Impact Campus e di Fondazione Human+, con Alberto Robiati, Alberto Carpaneto e Beppe Castellucci.
L’obiettivo della Impact Academy| e-Learn! è l’esplorazione del fattore umano alla base di ogni progetto innovativo, per riconoscerne le caratteristiche, facilitarne lo sviluppo, potenziarne i risultati.

Learning Journey con:

 

Fondazione Cottino stanzia 500mila Euro per donare beni e prodotti alimentari a sostegno delle famiglie torinesi in difficoltà

Torino, 6 luglio 2020 – Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Giovanni ed Annamaria Cottino ha deliberato un importo di 500mila euro per l’acquisto e la donazione di beni e prodotti alimentari a sostegno delle famiglie torinesi più bisognose in questo momento di emergenza, con particolare attenzione a quelle con bambini.

Ci sono momenti della storia in cui è necessario agire subito e rispondere con concretezza ai bisogni che nascono. Questo è certamente uno di quelli e, sebbene iniziative di charity come questa non facciano parte delle modalità di intervento della Fondazione, io e tutto il Consiglio abbiamo deciso di prendere una decisione immediata e di muoverci in questa direzione – ha dichiarato l’ingegnere Giovanni Cottino, imprenditore e filantropo torinese, classe 1927 –. Fondazione Cottino è da sempre orientata a uno spirito imprenditoriale con progettualità a medio e lungo termine, ma in questo caso l’emergenza è tale da indurci a intervenire con un’azione che risponde a un preciso bisogno della nostra comunità”. 

Fin dalla sua nascita, nel 2002, la Fondazione è impegnata a ideare e promuovere progetti che, in diversi ambiti, sono attenti alle persone più fragili, vulnerabili e in condizioni di difficoltà. La pandemia da Covid-19 ha inasprito alcune situazioni emergenziali già presenti sul territorio, prima fra tutte quella alimentare, aumentando così il numero di persone bisognose.

Forti di una vocazione alla concretezza e di un intrinseco spirito imprenditoriale, la Fondazione Cottino ha così attivato il proprio network filantropico e imprenditoriale sul territorio piemontese – anche attraverso  il Presidente di API Torino  Dott. Corrado Alberto –, per l’acquisto di generi di prima necessità a condizioni economiche di favore, come ad esempio pasta, farina, riso, uova, caffè e prodotti in scatola, affiancando a tale sostegno prodotti per la cura, la pulizia e l’igiene della persona e della casa, oltre ad alcuni prodotti destinati specificatamente ai bambini.

L’emergenza pandemica ha acuito alcune problematiche sociali già esistenti ed ha generato nuove povertà – ha aggiunto la sindaca di Torino, Chiara Appendino –. Con il progetto Torino Solidale intendiamo raggiungere con un aiuto concreto e immediato le famiglie più bisognose, per fornire loro generi alimentari e beni di prima necessità. Il contributo di Fondazione Cottino non solo è straordinario per l’entità dell’impegno, ma anche per la scelta del momento e per la sensibilità dimostrata nei confronti di tutta la comunità. Alla Fondazione e alla famiglia Cottino va il ringraziamento di tutta la città, così come a tutti i soggetti, gli enti e le aziende che stanno offrendo il loro contributo in un momento di particolare emergenza”.

I prodotti acquistati saranno raccolti e confezionati grazie alla collaborazione con l’associazione Damamar della Congregazione dei Giuseppini del Murialdo e distribuiti a oltre 15.000 famiglie attraverso la rete di Torino Solidale del Comune di Torino, presente in modo capillare su 12 snodi di quartiere, tra cui il Sermig e le Case del Quartiere.

GSG For Impact Investing, Ashoka Europe e Iris Network a Torino nel 2021

Sono stati riconfermati nel 2021 a Torino gli eventi internazionali impact annullati a causa della pandemia e si sta così ricomponendo un calendario che conferma la centralità dell’ecositema torinese nel panorama dell’impact economy.

In primo luogo, il GSG For Impact Investing Leadership Meeting, la cui edizione 2020 che era prevista a Torino si è svolta in modalità virtuale, è stato confermato dal 5 all’8 maggio 2021 nella nostra città. Il GSG è senza dubbio il principale network internazionale dedicato all’impact investing, è un’organizzazione globale indipendente che riunisce i leader del mondo della finanza, degli affari e della filantropia. Dedicato a potenziare gli investimenti a impatto, che oggi rappresentano appena l’1% del capitale allocato a livello globale, il GSG analizza, promuove, discute gli strumenti in grado di restituire risultati sociali e ambientali insieme a rendimenti finanziari, modelli di business che possano perseguire proficuamente un doppio risultato. Il dibattito si concentra anche sulla definizione di politiche globali che promuovano la diffusione di investimenti che riuniscono il capitale privato e pubblico con l’imprenditoria sociale e le organizzazioni senza scopo di lucro al fine di portare significativi cambiamenti sociali.

Si svolgerà invece a novembre 2021 il Ashoka Europe Changemaker Summit, a conclusione di un percorso dedicato agli innovatori sociali che prenderà avvio già nell’edizione 2020 che si svolgerà on line nell’autunno con la collaborazione di Torino Social Impact. Ashoka è la più grande rete al mondo di imprenditori sociali per l’innovazione sociale. Ashoka si fonda sulla convinzione che ognuno abbia le capacità dentro di sé per essere un agente di cambiamento nel mondo (Everyone a changemaker) e lo scopo di Ashoka non è solo massimizzare l’impatto sociale, ma anche creare alleanze trasversali capaci di cambiare interi sistemi. Per questo motivo da oltre 35 anni seleziona, mette in rete e forma più di 3500 imprenditori sociali attivi in diversi settori e in diverse parti del mondo. In Italia Ashoka è attiva dal 2014.

Infine l’evento annuale Iris Network. Anche questo evento era stato annullato nel 2020 ed è riconfermato nel 2021 a Torino in primavera. Iris è la rete degli istituti di ricerca sull’impresa sociale ed il suo colloquio scientifico annuale è un appuntamento chiave del dibattito nazionale ed internazionale sulle imprese del terzo settore e la loro evoluzione.

Indagine sul Terzo Settore: i risultati suoi nuovi bisogni nel post-Covid

Lunedì 15 giugno si è conclusa l’indagine sui bisogni del Terzo Settore, lanciata il 21 maggio a seguito dell’emergenza Covid-19 grazie alla collaborazione tra TSI e Italia non profit. I primi dati sono molto interessanti e iniziano a sottolineare i possibili segnali di trasformazione del Terzo Settore sul tema organizzativo e digitale.

La proposta di indagine è stata accolta positivamente: 212 enti hanno partecipato tra Piemonte, Lombardia e Valle d’Aosta. Dei 176 soggetti piemontesi (l’81%) la maggioranza è distribuita all’interno della Città metropolitana, solo l’11% si trova fuori dalla provincia di Torino.

Tra i soggetti intervistati la forma giuridica prevalente è l‘associazione (72%). Il 19% sono cooperative sociali, l’8% fondazioni mentre l’1% imprese sociali.

Quali sono state le conseguenze immediate dell’emergenza Covid-19? Per il 37% dei soggetti le attività durante l’emergenza si sono dimezzate, per il 30% si sono totalmente fermate mentre solo per il 5% le attività proseguono come prima.
La survey si è concentrata anche sull’impatto del Coronavirus sul lungo periodo: 96 soggetti immaginano che le proprie entrate si ridurranno nel 2021 tra il 20% e il 50%, altri 96 intervistati stimano una riduzione maggiore del 50%, per 49 sarà minore del 20% e solo 15 soggetti pensano di non subire una riduzione delle entrate.

Per concludere, grazie all’indagine, si può notare che gli enti reagiranno alla coda lunga dello shock generato attraverso il lancio di nuove attività (57,7%), con investimenti in pubblicità (44%), produttività interna (40%), nuovi volontari (34,27%) e fundraising (32%).

Grazie ad Italia non profit per la collaborazione nell’indagine e a tutti i soggetti che hanno partecipato e diffuso l’iniziativa. A breve proseguirà l’indagine con una analisi approfondita dei dati emersi e una comparazione dei dati della Città metropolitana e del territorio nazionale, mentre si procederà su un piano qualitativo.

09/07 – Inaugurazione della Portineria di Comunità di Porta Palazzo

Nel cuore di Porta Palazzo, nello spazio dismesso di un’edicola-chiosco posizionata all’imbocco di via Milano, giovedì 9 luglio inaugurerà “Lo spaccio di cultura – Portineria di Comunità”, dopo un primo battesimo virtuale durante l’emergenza Covid. Dalle 11.30 alle 19 si alterneranno presso lo spazio una serie di incontri che si concluderanno con un momento conviviale e un flash mob artistico. Alle ore 11,30 interverranno: Marco Giusta (Assessore all’Integrazione Città di Torino), Marco Pironti (Assessore all’innovazione Città di Torino), Mario Calderini (Torino Social Impact), Massimo Lapucci (Fondazione CRT), un rappresentante di Lavazza, con conclusioni a cura di Chiara Saraceno e di Antonio Damasco (Presidente e Direttore Rete Italiana cultura popolare).

La Portineria di Comunità si propone come luogo fisico e relazionale dove cominciare a ricostruire una comunità di prossimità, dove potersi fidare gli uni degli altri, dare e ricevere aiuto, scambiare informazioni, suggerimenti e idee. Un luogo dove trovare un aiuto per le piccole incombenze quotidiane e dove ricostruire relazioni fondate sulla solidarietà e la fiducia. Un punto di riferimento per la comunità che renderà possibile l’incontro e lo scambio tra competenze e bisogni, un luogo di fiducia e un esercizio di microeconomia umana.

Per valorizzare l’impegno reciproco e le finalità socio-culturali del progetto verrà stato sottoscritto un Patto di comunità in cui si sottolinea il ruolo di attivazione di comunità della Portineria e l’impegno dei firmatari, ciascuno con le proprie competenze, risorse, sogni e punti di vista a rinnovare il tessuto delle relazioni, provando a coltivare insieme idee e capacità e riconoscere bisogni, per fare crescere atti di reciproco aiuto.

Il progetto – ideato da Rete Italiana di Cultura Popolare in partenariato con Ufficio Pastorale Migranti e Nessuno è straniero – fa parte dei 15 progetti di innovazione sociale sostenuti dalla Città di Torino (progetto Torino Social Factory) cofinanziati dal Pon Metro Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020.

Lo spazio sarà aperto dal lunedì al sabato dalle 9:30 alle 18:00.

Contatti: info@spacciocultura.itwww.spacciocultura.it – T 3478788271

Dal 13 al 24 luglio – A Torino l’Hackability Summer Camp

Dal 13 al 24 luglio 2020, Impact HUB Torino, Via Piazza Teresa Noce 17 D, ospita l’Hackability Summer Camp 2020, dieci mattine dedicate al co-design, per imparare tante cose, immaginare  e realizzare soluzioni stampabili in 3D, che rendano più accessibile il borgo di Barriera di Milano e le sue attività a persone con disabilità e agli anziani.

Hackability Summer Camp è realizzato con il supporto di Confcooperative Piemonte, Coop-up Torino e con la la collaborazione di Impact HUB Torino, Open Incet, Via Baltea 3, Circolo Arci Antonio Banfo – Laboratorio della Cultura, Il Passo social point,  Bagni Pubblici Via Agliè,  EXAR Social Value Solutions, Gruppo scout Torino 9.

La partecipazione gratuita, ci sono 8 borse di studio.

Compila il form per candidarti. In alternativa, scrivi alla pagina Facebook oppure telefona lo 011197853.