Glocal Factory: innovativo ecosistema di cocrafting a supporto dell’artigianato artistico di Barriera

Ma cosa vuol dire Glocal? Glocale è un termine che unisce due parole spesso agli antipodi, “locale” e “globale”, proponendosi di valorizzare la dimensione locale attraverso le buone pratiche internazionali.

Il progetto Glocal Factory, della cooperativa Liberitutti, nato a novembre 2019, si è sviluppato in questi mesi, da un lato, come una impresa sociale locale che ha dato supporto agli artigiani di Barriera di Milano sviluppando corsi di cucito, corsi creativi a tutto tondo, eventi e webinar (dal vivo e online) legati alla moda sostenibile e tirocini per persone in difficoltà. Dall’altro, come un modello innovativo, inedito a Torino, che prevede un’interazione continua tra profit e no profit, instaurando un rapporto paritario che dà forma ad un’impresa a rete con l’obiettivo di sviluppare le conoscenze, il network e le competenze dei suoi fruitori.

Sicuramente il luogo prescelto come headquarters di Glocal Factory, Via Regaldi 7 /int 11 di Barriera di Milano, ha permesso l’interazione con l’altro grande progetto di valorizzazione dei saperi artigiani, il TriCircolo Reuse Center, creando un vero e proprio polo innovativo a supporto dell’artigiano artistico e tradizionale del quartiere.

Fra le altre imprese, progetti e luoghi con cui Glocal Factory ha iniziato una collaborazione costante e con cui ha messo in piedi un vero e proprio ecosistema innovativo troviamo:

  • il progetto di sartoria sociale NIDō che coinvolge prevalentemente giovani donne e uomini richiedenti asilo e rifugiati. A partire dalla collaborazione con l’artista e designer Francesco Liberti, si è sviluppato in un percorso di riscatto personale e di accompagnamento alla microimprenditorialità che include collezioni di abiti e creazioni nate da materiali di scarto, promosse attraverso progetti fotografici, sfilate ed eventi con aperitivi a tema e DJ set.
  • L’iniziativa i Fiori di Cotone – portata avanti grazie alla collaborazione con Rete al Femminile Torino,  IF life design e l’associazione Krearte – che oltre a insegnare tecniche di cucito, attraverso veri e propri shooting fotografici ha formato le sarte su come creare book e video per promuovere le proprie linee di produzione, trasformandole anche in modelle e indossatrici per alcuni giorni.
  • Glocal Factory è inoltre un cocrafting di diversi marchi (Au Petit Bonheur, Petit Le Cad, Arbrora, Baobab Couture, Anna Maria Carrieri, Episodio Zero, Sosa Baby design), che si sono messi a sistema per sviluppare i propri brand condividendo spazi, macchinari, ma soprattutto sapere artigianale. Così alcuni dei designer si sono offerti anche come tutor per insegnare alle sarte meno esperte elementi di disegno e tecniche di cucitura, mettendole nelle condizioni di produrre accessori per marchi esterni come quello di Hind Lafram, la stilista torinese con l’hijab.
  • Altro tassello del progetto è la rete commerciale della cooperativa (Au Petit Bonheur, Il Grifone Kids, Il Grifone, Uno), intesa come strumento per la promozione sociale, culturale ed economica, con obiettivi di inclusione ed integrazione.
  • Fra i luoghi privilegiati di collaborazione, troviamo i Bagni pubblici di via Agliè, centro socio-culturale che organizza vari eventi culturali durante l’anno, aperto da lunedì a sabato.

Il Covid-19 ha sicuramente dato una sferzata al progetto, ma sono molti gli sviluppi futuri di Glocal Factory che si stanno cercando di mettere in atto, come ad esempio, la nascita dell’Atelier per l’integrazione destinato i ragazzi del CAD Superabile – inserimento lavorativo di giovani adulti con disabilità psico-fisica – che verranno formati non solo su aspetti produttivi, ma anche su quelli della vendita.

Anche se terminato il periodo di finanziamento pubblico, Glocal Factory ha da poco ripreso i suoi corsi di cucito in sede e continua ad essere il punto di riferimento per gli artigiani sartoriali di Barriera di Milano.

Se vuoi conoscere meglio il progetto guarda il video ufficiale dell’iniziativa.

Glocal Factory fa parte dei 15 progetti di welfare generativo di Torino Social Factory  programma della Città di Torino, co-finanziati dal Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane  e dall’Unione Europea, Fondo Sociale Europeo, realizzati nell’ambito di Torino Social Impact.

Per maggiori informazioni sul programma Torino Social Factory e gli altri 14 progetti che ne fanno parte vai a questo link.

 

 

 

 

 

Alpin Social Innovation Day, una giornata di workshop e conferenze all’insegna dell’innovazione sociale nell’amministrazione pubblica

Per celebrare il completamento del progetto ASIS INTERREG – Alpine Space, i 10 partner provenienti da Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia hanno organizzato l’Alpine Social Innovation Day il 1 aprile dalle 10.30 alle 18.00. A livello locale, il progetto vede impegnate la Città di Torino e la Camera di Commercio di Torino che estendono l’invito a tutto l’ecosistema di innovazione sociale della nostra città

Questo evento internazionale ospiterà conferenze, workshop e attività di networking per discutere come l’innovazione sociale cambia e sta cambiando la cooperazione e l’azione pubblica.

Si avranno tre workshop al mattino (h. 10-12.30):

1/ La nostra visione dell’innovazione,
2/ Le nostre politiche pubbliche,
3/ Le nostre forme di cooperazione

E tre workshop proposti nel pomeriggio  (h. 14-17.00):

1/ I nostri schemi di finanziamento,
2/ I nostri modi di misurare l’impatto sociale e infine
3/ I nostri modi di creare valore sociale e di costruire modelli di business.

Durante queste sessioni si avranno testimonianze coinvolgenti, verranno presentate interessanti sperimentazioni pilota europee e  saranno inoltre condivisi i risultati più rilevanti dei progetti ASIS.

Diverse attività di networking saranno aperte tutto il giorno, per incontrarsi virtualmente e condividere opportunità in un’atmosfera conviviale.

L’evento si svolgerà totalmente in inglese.

Di seguito potete trovare l’agenda dell’evento.

Qui il link di registrazione  a cui è necessario accedere entro il 25 marzo 2021.

Il Progetto TriCircolo: la casa del riuso e dell’economia circolare in Barriera di Milano

Ma cosa vuol dire “TriCircolo”? La parola sembra rimandare da un lato al “riciclo/riciclaggio” triplicato e dall’altro al “triciclo”, veicolo a tre ruote usato sia dai bambini che come trasporto merci.

Il Progetto TriCircolo, della Cooperativa Sociale Triciclo, si è rivolto in questi mesi a cittadini e artigiani del quartiere Barriera di Milano per creare una capacità aggregativa sui temi del riuso e dell’economia circolare.

Il TriCircolo Reuse Centre di via Regaldi 7/11 è stato, e continua ad essere, un luogo di produzione, commercio e socialità attrezzato per ospitare incontri, formazione, scambi solidali, produzione e vendita di beni e servizi inerenti al riuso e al tema dell’eco-sostenibilità.

In particolare, gli spazi di TriCircolo si rivolgono agli artigiani, professionali o semplici hobbisti, che possono utilizzarli per realizzare ed esporre i loro prodotti ogni giorno a partire dalle 9.00 del mattino.

TriCircolo ha scelto Barriera di Milano come luogo per mettere in atto il suo progetto contando sulla lunga tradizione artigiana del quartiere, che nasce proprio come borgo operaio a metà dell’Ottocento. Gli operatori di TriCircolo puntano a sviluppare la grande potenzialità manuale e artigiana dei residenti di queste strade.

Come risultati, il progetto è riuscito a portare a bordo per alcune iniziative importanti partner come il Politecnico di Torino e Compagnia di San Paolo, oltre che ospitare un’altra realtà sociale specializzata nel tessile (Glocal Factory) insieme a 7 artigiani che si sono insediati in questi spazi e che si occupano di riuso di materiali ciclistici.

È importante sottolineare che nonostante i vari mercatini storici che vengono organizzati nel TriCircolo Reuse Centre e le numerose iniziative collaterali, obiettivo del progetto non è la vendita di prodotti finali, ma fornire servizi e strutture agli artigiani che li realizzano cercando di mettere in contatto i produttori con possibili clienti e/o con eventuali investitori interessati a sviluppare i loro progetti.

Progetto TriCircolo Reuse Center fa parte dei 15 progetti di welfare generativo di Torino Social Factory  programma della Città di Torino, co-finanziati dal Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane  e dall’Unione Europea, Fondo Sociale Europeo, realizzati nell’ambito di Torino Social Impact.

Nonostante una battuta d’arresto dovuta al Covid-19 e la recente fine del finanziamento cittadino ed europeo, il progetto TriCircolo continua ad aspettare gli artigiani che vorranno e tutti i cittadini interessati nella sede di via Regaldi 7/11.

Se vuoi conoscere meglio il progetto guarda il video 

Per tenere il passo delle varie iniziative segui la pagina facebook del progetto 

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Concluso il Progetto Prometeo: nasce un nuovo modello di “boutique assistenziale” per gli over 65 di Torino

Ma chi è Prometeo? Prometeo è una figura mitologica che amava in modo incondizionato il genere umano al punto da sfidare gli dei dell’Olimpo.

Il Progetto Prometeo, della Cooperativa Zenith, ha preso ispirazione da quell’amore incondizionato per offrire nei mesi passati un servizio di assistenza personalizzato indirizzato agli over 65 presenti sul territorio torinese.

Obiettivo del progetto: creare le condizioni per un invecchiamento attivo dei soggetti assistiti attraverso un servizio di assistenza personalizzato. Una sorta di innovativa boutique del volontariato capace di offrire servizi su misura in base ai bisogni di ogni assistito.

Fra i servizi erogati: l’assistenza a domicilio e la partecipazione attiva degli anziani in attività coinvolgenti di socializzazione. Fra queste, la “Danzamovimentoterapia”, tecnica di mediazione corporea che vuole favorire uno stato di benessere “fisico, psichico e sociale”; gli “Internauti”, corsi di formazione informatica tenuti dagli allievi delle scuole superiori per favorire lo scambio di conoscenze a livello generazionale; “A spasso con Monica”, passeggiate nei luoghi storici e d’interesse torinesi guidati da Monica, guida esperta professionista; e infine “Meditarte” corsi per conciliare meditazione ed espressione artistica di se stessi.

Dal 2019, il progetto Prometeo ha dato supporto a 100 anziani torinesi in modo individuale e differenziato. Ha dato supporto psicologico a oltre 30 familiari dei soggetti assistiti. Ha coinvolto 32 volontari e ragazzi delle scuole superiori dell’alternanza scuola lavoro.  Ha erogato oltre 2500 ore di supporto a domicilio e organizzato oltre 110 incontri di socializzazione per le persone anziane della città.

Con l’arrivo dei COVID i servizi erogati dal progetto Prometeo sono stati ripensati di fronte a una richiesta di aiuto di anziani ancora più isolati.

È stato attivato un supporto telefonico tramite educatori e psicologi. Le attività di socializzazione sono state ripensate in chiave digitale con webinar, videocall, condivisione di post quotidiani di sensibilizzazione.

Fra le attività pensate per gli anziani in questo periodo anche “Un fiore per te” con cui era possibile regalare una piantina da accudire a un anziano solo in casa e ancora “Mio caro nipote del futuro“, raccolta di lettere di alcuni assistiti dal progetto verso i loro futuri nipoti, che hanno voluto raccontare il lockdown e la vita stravolta al tempo del Covid-19.

Progetto Prometeo fa parte dei 15 progetti di welfare generativo di Torino Social Factory  programma della Città di Torino, co-finanziati dal Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane  e dall’Unione Europea, Fondo Sociale Europeo, realizzati nell’ambito di Torino Social Impact.

Terminato il periodo di finanziamento il progetto continua ad esserci con nuove idee e attività per gli sviluppi futuri ,sempre pensati a partire dalle richieste degli assistiti.

Attualmente il Progetto Prometeo sta aiutando a diffondere tramite la sua pagina Facebook tutte le informazioni sui vaccini COVID-19.

Guarda il video finale del progetto

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Concluso con ottimi risultati il Progetto C.A.R.O.T.A. di Torino Social Factory

Ma cosa vuol dire C.A.R.O.T.A? Cibo, Agricoltura, Rete, Occupazione, Territorio, Aggregazione.

Il progetto C.A.R.O.T.A è nato nella primavera del 2019 con l’obiettivo di generare un modello sostenibile di welfare attraverso la creazione di un “sistema” di servizi integrati di contrasto alle povertà nel quartiere Mirafiori Sud.

Sono 3 gli strumenti messi in campo dalla Cooperativa Patchanka, insieme a Fondazione Mirafiori e all’Associazione Coefficiente Clorofilla, che hanno aiutato le fasce fragili del quartiere.

Il primo strumento sono i tre sportelli sociali gratuiti aperti alla Casa del Parco (via Panetti 1 ) per dare ascolto agli abitanti del quartiere.  Sono stati 405 i passaggi in presenza in totale negli sportelli (numero che ha subito una contrazione durante i mesi della pandemia), è stata creata una squadra di volontari per sostenere gli operatori degli sportelli, sono stati realizzati 4 inserimenti lavorativi e sono state 48 le consulenze personalizzate di assistenza a utenti per questioni d’indebitamento.

Il secondo strumento sono stati gli orti urbani offerti a 10 nuclei familiari in difficoltà, che hanno coltivato frutta e verdura per il proprio fabbisogno e per aiutare i volontari dell’orto collettivo degli Orti Generali, il parco di orti urbani sulle rive del torrente Sangone aperto a cittadini e visitatori. Sono stati 1015 i kg di ortaggi raccolti nel periodo di riferimento dalle 10 famiglie coinvolte.

Infine i pasti gratuiti alla Locanda del Parco il cui cibo arrivava dall’invenduto dei mercati rionali di zona, dalle eccedenze dei supermercati e da numerosi altri soggetti, oltre che dagli stessi Orti Generali.

Durante l’emergenza Covid-19 (Marzo-Maggio 2020) il progetto C.A.R.O.T.A. ha voluto ascoltare il territorio e ha raccolto un bisogno forte, al quale ha risposto donando 50 pasti al giorno (1200 pasti al mese) a persone in difficoltà indicate dai Servizi Sociali, dagli enti territoriali e rimaste escluse da altre forme di sostegno, preparati dai cuochi della Locanda nel Parco e consegnati dai volontari del progetto.

Nei mesi precedenti il progetto C.A.R.O.T.A. aveva distribuito 130 pasti al mese a persone in difficoltà, seguendo il modello di ristorazione sociale della Cooperativa Patchanka che traduce il diritto al cibo in un pasto completo per tutti, in un ambiente accogliente e inclusivo. Con l’emergenza il numero dei pasti sospesi portati a domicilio si è decuplicato.

In totale sono stati 4960 i pasti donati e 12.200 i kg di cibo raccolto.

C.A.R.O.T.A. fa parte dei 15 progetti di welfare generativo di Torino Social Factory  programma della Città di Torino, co-finanziati dal Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane  e dall’Unione Europea, Fondo Sociale Europeo, realizzati nell’ambito di Torino Social Impact.

Guarda il video del progetto

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Un armadio di lavoro: l’emporio sociale dona abiti a chi ha un colloquio di lavoro.

Vestiti perfetti per sostenere un colloquio di lavoro, ma usati.

Una moda second hand, o second loved, a disposizione di chi sta per affrontare un colloquio e non possiede l’abito adatto.

Chi non ne ha più bisogno lo dona e chi non lo possiede lo prende.

É questa l’idea semplice alla base della nuova iniziativa denominata “Un armadio di lavoro” lanciata da ABITO, progetto di scambio di vestiti e attività di inclusione per contrastare la povertà e favorire l’integrazione, promossa dall’Associazione San Vincenzo de Paoli.

In questo delicato contesto economico, in cui tante persone sono alla ricerca di un nuovo impiego – raccontano Elisa Valenti e Giorgio Ceste, coordinatori del progetto ABITO – ci siamo chiesti come potessimo dare il nostro contributo con un progetto che unisse la nostra vocazione sociale ai nostri valori di sostenibilità”.

È nata così l’idea di “Un armadio di lavoro”, un’iniziativa in cui la condivisione e il dono non sono solo atti di cura verso il prossimo, ma sono anche strumenti per ridurre il nostro impatto ambientale, mettendo in circolo quegli indumenti che spesso giacciono inutilizzati e quasi nuovi nei nostri armadi, ma che possono essere preziosi per chi è in procinto di sostenere un colloquio. ABITO, infatti, è un modello di economia circolare autosufficiente in grado di raccogliere 1,5 tonnellate di vestiti al mese e di sostenere oltre 700 persone in difficoltà all’anno.

Per tutte queste persone, “Un armadio di lavoro” vuole essere l’augurio che tante offerte lavorative, un armadio pieno zeppo di possibilità, arrivino in questo periodo di grandi cambiamenti.

La nuova iniziativa si svolge nell’ABITO Social Factory: showroom dedicato ai beneficiari per scegliere, provare e prendere gratuitamente gli abiti ed è anche il punto di raccolta dei vestiti donati dai cittadini. Lo showroom ABITO Social Factory ha aperto il 27 settembre 2019 in via Santa Maria 6/i a Torino, con tre giornate di open days.

ABITO fa parte dei 15 progetti di welfare rigenerativo di Torino Social Factory, la misura del Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020 (PON Metro Torino), promossi dall Città di Torino e attuati nell’ambito di Torino Social Impact.

#Torinocomestai: un’indagine sociale su come hanno vissuto le famiglie torinesi il primo lockdown

“Coraggio passerà anche questa!’. “Siate responsabili. Torino si merita la nostra forza. Grazie a tutte le persone nella sanità e nei lavori che consentono di portare avanti i servizi essenziali”. “Se ne usciremo, saremo più forti di prima!!”. Questi sono solo alcuni dei numerosissimi messaggi di speranza e resistenza lasciati a chiusura della survey alla base dell’indagine sociale realizzata durante il primo lockdown e intitolata Torino Come stai?.

Nei mesi del lockdown abbiamo avuto di fronte una Torino fiduciosa, impaurita o rassegnata? Quali sono state le fasce più insicure e preoccupate?

La survey ha raccolto in totale il parere di 5.866 persone grazie all’attivazione tempestiva della piattaforma di raccolta dati. Fra le persone con maggiori insicurezze si trovano quelle con genitori anziani a carico, meno fiduciose di chi era da solo o di chi aveva figli a carico. Inoltre, meno di una persona su dieci ha espresso difficoltà ad accedere ai diversi servizi messi a disposizione dalla città e dai privati.

L’idea di questa interessante indagine sociale è partita da SocialFare e Nesta Italia in partnership con Experientia e Top-ix.

Il progetto si inserisce nella cornice di Torino Social Impact ed è supportato dall’Università degli studi di Torino, Links Foundation, Fondazione Torino Wireless, Cottino Social Impact Campus.

Inoltre, la Fondazione Compagnia di San Paolo ha sostenuto la sperimentazione insieme alla Città di Torino attraverso l’Assessorato Innovazione, Assessorato Politiche Sociali, Assessorato Politiche Giovanili e Pari opportunità.

Il primo dicembre 2020 sono stati resi noti i risultati con un report ufficiale.

Vai al report

Al via la campagna di Equity Crowdfunding di Homes4All

Si apre oggi la campagna di equity crowdfunding di Homes4All srl, la startup società benefit che sta dando  esecuzione al progetto di finanza d’impatto “Homes4All -A Torino il diritto all’abitazione si innova” , promosso dalla Città di Torino insieme a Camera di commercio di TorinoBrainscapitalHomersACMOS e realizzato nell’ambito di Torino Social Impact.

Il progetto è inoltre vincitore del bando del Fondo di Innovazione Sociale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La campagna attuata sulla piattaforma LITA.co. ha come obiettivo la raccolta di 300 mila euro che saranno utilizzati per l’acquisto e la gestione dei vari immobili utili al progetto.

Il Presidente e Fondatore di Homes4All Srl, Mario Montalcini ha dichiarato: “Siamo lieti di dare avvio a questa importante campagna di fundraising con un partner di eccellenza quale LITA.co. e ci auguriamo che la campagna possa incontrare l’interesse degli investitori a supportare un progetto con un rendimento economico ad alto impatto sociale per contrastare sempre di più l’emergenza abitativa, attraverso un modello che ambisce a scalare a livello nazionale”.

Ecco il link alla campagna: link.lita.co/H4Aecf

Da cosa nasce “Homes4All – A Torino il diritto all’abitazione si innova”? Da dati concreti che vedono nel Comune di Torino una media superiore di sfratti rispetto al resto d’Italia: 1 famiglia ogni 241, quasi il doppio rispetto alla media nazionale (1 famiglia ogni 419).

Quale la soluzione proposta? “Homes4All – A Torino il diritto all’innovazione s’innova” insieme all’omonima startup veicolo esecutore del progetto, si propongono di intervenire su questa criticità evidente, andando in particolare a realizzare una rete di investitori privati nel campo dell’immobiliare sociale; procedendo alla ristrutturazione, valorizzazione o messa a disposizione dei canali dell’affitto sociale degli immobili e  a supportare gli inquilini che si trovano in situazioni debitorie o fragili, tramite assistenza nelle pratiche da sovraindebitamento e fornendo percorsi di accompagnamento sociale personalizzati; e, infine, attuando e coordinando sussidi territoriali utili a garantire il diritto alla casa e il sostegno all’abitazione.

Un ruolo fondamentale, insieme al sostegno del Comune di Torino e della Camera di Commercio di Torino,  viene svolto proprio da Torino Social Impact che sta valutando l’impatto sociale del progetto e della sua attuazione.

Apertura Ciclofficina popolare Mirabike e inaugurazione con Aperibike

Mercoledì 7 ottobre alle 17 e 30, presso Cpg Torino, centro del protagonismo giovanile della circoscrizione 2, nell’ambito del progetto Mirafiori Sìcura, si apre e s’inaugura la prima Ciclofficina popolare “Mirabike“, una tappa importante che risponde ai moderni bisogni di mobilità del quartiere.

MiraBike, è una ciclofficina di quartiere stanziale presso il CPG Torino, appunto, in Strada delle Cacce 36, ma anche itinerante in spazi strategici del quartiere tramite CarGo Bike allestita.

Si tratta dell’attivazione di un servizio di noleggio bici a breve e lungo termine e dell’organizzazione di eventi e di attività per la promozione dell’uso della bici tra adulti e bambini, sensibilizzazione e promozione diventata ancora più attuale in questo periodo post-pandemico.

L’Aperibike del “Barcult”a offerta libera vi aspetta per festeggiare questa nuova avventura popolare.

Il progetto Mirafiori Sìcura nasce con l’obiettivo di ideare, progettare e attivare tre servizi di prossimità rispondendo ai bisogni alimentari, di mobilità, di socialità e di intrattenimento culturale dei cittadini dell’area centrale di Mirafiori Sud attraverso la nascita e l’inaugurazione di Mirabike, Mirasocial e Miraculture.

Il progetto, inoltre, è sostenuto dalla Città di Torino (programma Torino Social Factory) realizzato nell’ambito di Torino Social Impact e cofinanziato dal Pon Metro Programma Operativo Città Metropolitane 2014 – 2020 (misura 331A).

Per partecipare puoi dimostrare il tuo interesse e iscriverti alla pagina facebook dell’evento.

GIORNI E ORARI DEL SERVIZIO CICLOFFICINA:

*Mercoledì ore 16.00/19.00
presso CPG Torino – Strada delle Cacce 36

*Venerdì ore 16.00/18.00
presso Casa nel Parco – Via Panetti 1

Homes4All al Festival dello Sviluppo Sostenibile di Parma.

Si sta tenendo in questi giorni il Festival dello Sviluppo Sostenibile di Parma, organizzato a livello nazionale da ASviS (Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile), con l’obiettivo di far conoscere i 17 Goal dell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile. A Parma l’edizione locale è organizzata da Università di Parma, WWF Parma, Gist, Arpae, Fruttorti, e realizzata con il patrocinio del Comune di Parma.

L’ultimo giorno del Festival, venerdì 2 ottobre, vedrà la partecipazione di “Homes4All – a Torino il diritto all’abitazione si innova”, progetto di finanza di impatto per affrontare l’emergenza abitativa a Torino promosso dalla Città di Torino insieme a Camera di commercio di Torino, Brainscapital, Homers e ACMOS. Il progetto, inoltre, è realizzato nell’ambito di Torino Social Impact, finanziato dal Fondo per l’Innovazione Sociale e sostenuto dalla Compagnia di San Paolo.

Dalle 11 alle 12.30 si terrà la conferenza “Imprenditorialità sociale e impact investing. Casi concreti con focus sulle pari opportunità”, a cui parteciperà Federico Disegni, Direttore Generale di Homes4All s.r.l che presenterà il progetto come esempio concreto di finanza di impatto.

Per partecipare alla conferenza basta collegarsi alla diretta Facebook a questo link.

Loving the Alien Fest

Fantasy, inclusione sociale e rigenerazione urbana: sono le tre anime di “Loving the Alien Fest”, il Festival del Fantastico moderno organizzato dal Mufant – Museo del Fantastico e della Fantascienza di Torino in collaborazione con la cooperativa sociale Altra Mente.

La prima edizione del festival si svolgerà dal 18 al 20 settembre: venerdì 18 in modalità online sulla pagina Facebook del Mufant e sabato 19 e domenica 20 al Parco del Fantastico, il grande spazio pubblico accanto al museo (via Reiss Romoli 49bis), con una serie di eventi, presentazioni, concerti e spettacoli.

Il ricco programma alternerà momenti dedicati alle più popolari serie tv, agli anime giapponesi, fino al cinema, la letteratura contemporanea e il fumetto. Il termine “alieno” vedrà un’importante declinazione nei concetti di “diversità” e nel suo contrario, l’uguaglianza. Il tutto inserito in un contesto di riqualificazione di uno spazio in disuso in periferia.

L’iniziativa, infatti, si inserisce all’interno del progetto Loving the Alien che fa parte dei 15 progetti di innovazione sociale sostenuti dalla Città di Torino (programma Torino Social Factory) cofinanziati dal Pon Metro Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020 (misura 331A).

Loving the Alien è stato ideato e realizzato da Altramente e Mufant, due realtà molto diverse fra loro che condividono un denominatore comune: l’amore per l’Alieno, il Diverso, l’Altrove. A partire dal processo di rigenerazione avviato dal Mufant nel quartiere di Borgo Vittoria, il progetto ha riqualificato il vasto giardino adiacente al museo, realizzando il “Parco del Fantastico” (location del festival), un parco con grandi installazioni realizzate in due laboratori (di scenografia e di costumistica) che sta creando occupazione, sia per giovani professionisti e professioniste in condizioni di sotto occupazione del settore artistico, sia per quattro persone affette da disagio mentale.

Homes4All lancia una campagna di Equity Crowdfunding su LITA

Importanti aggiornamenti da Homes4ALL  il progetto  di finanza d’impatto per affrontare l’emergenza abitativa a Torino promosso dalla Città di Torino insieme a Camera di commercio di Torino, Brainscapital, Homers, ACMOS, nell’ambito di Torino Social Impact.

Homes4All è nato per risolvere un problema: i percorsi della povertà molto spesso partono dalla perdita della propria casa. Non importa se ciò avviene per eventi personali o imprenditoriali, ma dalla perdita della casa in poi la gravità di ogni situazione precedente aumenta al punto che diventa difficilmente reversibile, con costi molto elevati per le persone, le famiglie e l’intera comunità.

Homes4All promuove un’innovativa strategia di housing innovativa attraverso l’individuazione di blocchi di proprietà, liberi o occupati, di diversa provenienza (aste giudiziarie, alloggi sfitti, donazioni) da affidare alla gestione di una newco/startup omonima del progetto. L’azienda procede, in caso di abitazioni vuote, a ristrutturare, valorizzare o mettere a disposizione dei canali di locazione sociale e, in caso di abitazioni occupate, a sostenere gli inquilini in caso di situazioni di indebitamento.

Da oggi è online la pre-campagna di crowdfunding azionario su LITA realizzata dall’innovativa newco/startup omonima. La startup ha il grande vantaggio di avere i costi di gestione e di esercizio dei primi 3 anni coperti dal contributo, versato a favore del progetto, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.  Questo permette alla startup di utilizzare e destinare i fondi raccolti attraverso la campagna di Equity Crowdfunding esclusivamente all’acquisizione di immobili

Leggi di più sul progetto e scopri il crowdfunding socialmente responsabile.