Synesthesia quest’anno è partner della Fiera A&T presso la “Casa dell’intelligenza artificiale”

Synesthesia supporta la diciottesima edizione della Casa dell’Intelligenza Artificiale (A&T – Automation & Testing), la fiera dedicata al mondo industriale che si terrà dal 14 al 16 febbraio all’Oval Lingotto Fiere di Torino.

Un momento d’incontro dedicato alle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale nei settori: manifatturiero e supply chain. All’evento parteciperanno, infatti, grandi aziende, PMI e startup attive nel progetto coordinato dal Centro di Competenza Nazionale CIM4.0.

Synesthesia ottiene la certificazione per la Parità di Genere (UNI/PdR 125:2022)

Oggi intervenire sull’uguaglianza dei diritti a tutti i livelli di partecipazione è diventato molto importante per le aziende. Ottenere la certificazione per le Pari Opportunità vuol dire promuovere un cambiamento culturale sistemico: dal semplice e puro rispetto dei principi costituzionali di parità e uguaglianza, fino all’adozione di politiche economiche e fiscali volte ad aumentare la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro e a ridurre il divario salariale tra i generi. 

Oltre a fornire vantaggi reputazionali e strategici, la certificazione di genere UNI/PdR 125:2022 rappresenta un’opportunità per le aziende di ottenere punteggi e premi nelle richieste di cofinanziamento statale e nei bandi di gara pubblici, garantendo una serie di benefici fiscali come l’esonero contributivo per le aziende virtuose fino a 50.000 euro all’anno.

Con la certificazione di parità, quindi, non solo si prende atto di un forte divario tra i generi sul piano retributivo, che come riporta il Sole 24 Ore “il gap tra gli stipendi mensili di uomini e donne in Italia è del 14,3% (3,7% se si considera la retribuzione oraria)” ma si pone l’obiettivo di creare un sistema che, come si legge nel Pnrr, «accompagni e incentivi le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il gap di genere in tutte le aree maggiormente critiche».

Lo scorso 19 dicembre 2022, Synesthesia ha ottenuto la certificazione per le Pari Opportunità UNI/PdR 125:2022.  L’audit è stato condotto dalla società SQS, l’Associazione Svizzera per la certificazione dei sistemi di qualità e di management, uno dei primi in Europa e in Italia. 

Come sostiene Alberto Rencurosi (Membro di direzione allargata presso SQS ITALIA):

“Synesthesia in questi anni è stata lungimirante. Durante l’iter di certificazione sono emersi diversi punti di forza:  un piano di budget e sviluppo HR completo e ben organizzato, l’alta professionalità delle risorse intervistate, un piano di comunicazione interna ed esterna ben strutturato riportante, in termini di informazione, parità di genere e “diversity & inclusion”. Molta attenzione è stata riservata anche alle tematiche sociali sul territorio. Tutte le azioni che Synesthesia ha dimostrato di aver messo in atto sono il frutto di un percorso virtuoso che ha visto l’azienda raggiungere negli ultimi anni dei traguardi importanti”. 

Un riconoscimento per Synesthesia che testimonia il lavoro svolto in tema di equità di genere e sostenibilità sociale. Come racconta Francesco Ronchi (Presidente e fondatore di Synesthesia):

“Questa certificazione è una tappa di un percorso avviato da anni, caratterizzato da una politica aziendale volta a supportare l’empowerment femminile e a promuovere un ambiente di lavoro in cui le persone possono esprimersi pienamente. Qui tutti sono coinvolti attivamente all’interno di questo processo di crescita e di consapevolezza. Tra le tante iniziative che quest’anno abbiamo adottato, vorrei segnalare l’introduzione di un linguaggio neutro sotto il “profilo di genere” che, in termini generali, propone in diverse forme l’uso di un linguaggio non sessista, inclusivo e rispettoso, evitando forme che possano essere interpretate come di parte, discriminatorie o degradanti. Continuiamo a crederci e a impegnarci nel dare il nostro contributo per un mondo più inclusivo e senza discriminazioni di genere”.

L’impegno di Synesthesia per l’inclusione di genere in ambito tecnologico è costante e si rivolge anche verso i più piccoli. Da anni, infatti, anche tramite il supporto alle attività dell’associazione non-profit SYX, traccia percorsi formativi di avvicinamento al mondo digitale dedicati a bambine e ragazze organizzando Girls Tech.

Synesthesia continuerà a valorizzare tutte le performance e le aspirazioni individuali e a promuovere la parità di genere in ogni sua manifestazione in azienda (e non solo) semplicemente perché non c’è innovazione senza il riconoscimento di pari diritti e opportunità

VUCA: il nuovo contesto sociale del marketing

Oggi il marketing digitale e l’analisi dei dati permettono alle aziende di comprendere le necessità di un numero sempre più ampio di consumatori e di adattarsi ai cambiamenti della società. Alla luce di questo contesto, abbiamo esplorato un concetto che oggi viene sempre più utilizzato per spiegare questi nuovi fenomeni sociali attuali: il VUCA. L’acronimo deriva dai termini Volatility, Uncertainty, Complexity, Ambiguity, introdotto e adottato per la prima volta dal US Army War Collage di Carlisle in Pennsylvania, per descrivere il mondo complesso e incerto dopo la Guerra Fredda. Secondo alcuni studiosi e sociologi è possibile osservare analogie tra questo difficile periodo storico e quello attuale. 

Risulta, dunque, molto utile comprendere il concetto di VUCA e i suoi effetti sul contesto sociale ed economico globale all’interno del quale ogni giorno viviamo e agiamo, come persone e come organizzazioni.

Per saperne di più su questo fenomeno leggi l’articolo completo sul nostro sito.

Synesthesia con Barter: contro gli sprechi per un ecosistema più equo e sostenibile

Nata nel 2020 dall’idea di Daniele Ghigo (imprenditore nel mondo del retail e dello sport), Barter è una startup di scambio B2B che consente ai retailer di creare rete e rifornire il proprio magazzino in cambio di merce che altrimenti resterebbe invenduta, risparmiando sui costi e massimizzando la fase di offering.

A soli due anni dalla sua nascita Barter attualmente conta circa 35 negozi nel settore dell’abbigliamento e delle calzature sportive divisi tra Piemonte, Liguria e Lombardia. 

L’app di Barter consente ai punti vendita di mantenere il magazzino sempre ben rifornito (senza “doppioni” o “buchi” di taglie), evitando così svendite e invenduti, e riducendo e ottimizzando i riassortimenti. Un percorso che si avvicina molto all’idea di economia circolare, risparmio e utilizzo accorto delle spedizioni in ottica di calo del dispendio  energetico e minor inquinamento. 

Synesthesia collabora con la startup Barter, condividendo i valori di sostenibilità e impatto sociale che guidano la missione della startup torinese. Continueremo a investire in tutte quelle idee brillanti e innovative che vogliono migliorare la vita e l’esperienza di tutti nel digitale.

Anna Vaccarelli, la “migliore informatica d’Italia”

Il mondo della tecnologia e del digitale in Italia è un settore in cui la presenza femminile è ancora fortemente minoritaria. Secondo il Women Digital Scoreboard 2021 solo il 19% degli specialisti ICT è donna e un uomo, a parità di mansione, guadagna il 16% in più rispetto alle colleghe. 

Di fronte a questo panorama è evidente l’urgenza di un impegno sociale condiviso per colmare un gender gap molto evidente. 

Synesthesia è una protagonista attiva in questa sfida, con la volontà di incontrare e creare rete con personalità e professioniste che condividono gli stessi valori dell’azienda torinese. Così lo scorso 6 luglio 2022 abbiamo incontrato Anna Vaccarelli, dirigente tecnologo dell’Istituto di informatica e telematica del CNR (Cnr-Iit) di Pisa premiata, per l’anno 2021, dall’Italian Computer Society come “miglior informatica d’Italia”. 

Abbiamo parlato con lei di determinazione, ostacoli, sogni e conquiste che appartengono alle donne appassionate di materie STEM e che decidono di indirizzare il proprio percorso professionale in questi settori. 

Scopri l’intervista integrale ad Anna Vaccarelli.

Synesthesia è medaglia d’argento per la sostenibilità

Fondata nel 2007, EcoVadis è oggi uno dei maggiore e più affidabili fornitori di valutazioni di sostenibilità aziendale nel mondo. Sono oltre 90.000 le aziende che hanno ottenuto una valutazione e sono entrate a far parte della rete globale di sostenibilità creata da questa importante realtà. Anche Synesthesia partecipa a questo virtuoso ecosistema in continua crescita.

Ecovadis si occupa di analizzare e valutare l’impatto delle aziende a livello di sostenibilità. La metodologia di valutazione della sostenibilità si basa sull’analisi del modo in cui un’azienda integra i principi di Sostenibilità / CSR nel proprio sistema aziendale e gestionale. 

Le valutazioni si basano, inoltre, su standard internazionali di sostenibilità, tra cui la Global Reporting Initiative, il Global Compact delle Nazioni Unite e l’ISO 26000

La Sustainability Scorecard, ovvero il documento di analisi realizzato da Ecovadis per ogni realtà oggetto di analisi, illustra la performance delle aziende attraverso diversi indicatori raggruppati in quattro temi principali:

  1. ambiente,
  2. lavoro e diritti umani,
  3. etica,
  4. acquisti sostenibili.

La metodologia di valutazione della sostenibilità si basa sull’analisi del modo in cui un’azienda integra i principi di Sostenibilità / CSR nel proprio sistema aziendale e gestionale. 

Synesthesia, che nel gennaio 2022 ha concluso l’iter legale e societario diventando Società Benefit, ha ottenuto un punteggio molto soddisfacente per la sostenibilità, grazie al quale Ecovadis ci ha attribuito il primo riconoscimento: la medaglia d’argento.

È per noi un traguardo importante che testimonia il nostro impegno quotidiano sul fronte della sostenibilità e delle questioni sociali, ambientali ed etiche. Intendiamo continuare a percorrere questa strada con sempre maggiore determinazione e impegno per raggiungere obiettivi condivisi e importanti per tutti. 

In vacanza con la tecnologia: arriva il Summer Camp di FuturMakers per avvicinare i più piccoli al mondo digitale

Avvicinare i più giovani alla tecnologia è una missione sociale che coinvolge il futuro di tutti.

Scuole e università sono sempre più attente a integrare i programmi didattici al fine di fornire alle future generazioni le competenze e gli strumenti necessari per affrontare le sfide del presente e quelle in arrivo.

In questo contesto FuturMakers, scuola di tecnologia fondata da Synesthesia a Torino, lancia il Summer Camp 2022. Tre settimane di corsi dedicati ai ragazze/i dai 7 ai 10 anni in partenza il 27 giugno 2022. I partecipanti avranno modo di apprendere e mettere subito in pratica nozioni di programmazione, robotica, coding e gaming, il tutto con una “buona dose” di divertimento e gioco.

La scuola di FuturMakers, inoltre, punta a far acquisire ai ragazzi tutte quelle soft skill utili nel mondo formativo e per il loro futuro lavorativo e professionale nella società.

Synesthesia con FuturMakers si assume l’impegno e accoglie la sfida di formare al meglio i giovani perché il progresso sociale parte proprio dalle nuove generazioni. Per questo motivo non è mai troppo presto per iniziare a conoscere e “dominare” in maniera costruttiva gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione ogni giorno, per affrontare le sfide e raggiungere obiettivi condivisi di progresso e benessere collettivo nella città di Torino e, in generale, nel contesto che la circonda.

Torino protagonista dell’innovazione con il nuovo No Code Heroes

Negli ultimi anni Torino ha svolto un ruolo centrale nel settore dell’innovazione sociale, anche a livello internazionale, grazie ai nuovi strumenti e alle nuove tecnologie messe a disposizione dal “mondo digitale”.

La città è diventata nel tempo culla e casa di eventi e meeting che promuovono proprio i  valori di crescita e sviluppo sociale dell’intero ecosistema, non solo a livello locale.

Tecnologie abilitanti, nuove professioni e quindi ricadute positive sul territorio. In questo contesto troverà spazio e valorizzazione “No Code Heroes”, un evento su due giorni con ospiti anche internazionali che si terrà a Torino a Giugno.

L’idea nasce dalla volontà di creare un’occasione di collaborazione, condivisione e networking tra chi si trova ad affrontare, per motivi lavorativi, formativi o di semplice interesse, temi legati alle piattaforme LowCode e NoCode.

Startup, PM, aziende e professionisti utilizzano sempre di più queste soluzioni in quanto consentono di creare diversi software senza l’uso di codice (da cui il nome NoCode) o con un uso molto ridotto (LowCode), riducendo contemporaneamente costi e tempi di sviluppo.

Promuovere lo scambio di informazioni, testimonianze e best practices costituirà un valore aggiunto per i partecipanti all’evento, nell’ottica di favorire la crescita personale e  professionale tanto dei singoli quanto dell’intero ecosistema in cui essi si trovano a operare.

Ancora una volta Torino, che ospiterà l’evento il prossimo 17 giugno 2022, sarà al centro di un evento di rilievo internazionale.  L’appuntamento, interamente in lingua inglese, sarà infatti trasmesso in live streaming in tutto il mondo.

“Parliamo di futuro” al Circolo dei lettori di Torino

Durante la serata del 20 aprile, ore 21.00, presso la SALA GRANDE del Circolo dei lettori di Torino si terrà la presentazione del libro “10 anni di futuro. Interviste dalla Luna”, progetto di Synesthesia nato con l’intento di sostenere la Fondazione Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino (Forma Onlus Torino) e la campagna umanitaria #UnaSolaSquadra di COSPE onlus a sostegno di donne e bambine afghane rifugiate in Italia.

Ti aspettiamo il 20 aprile, ore 21.00, presso la SALA GRANDE del Circolo dei lettori di Torino (via Bogino, 9). Prenota qui il tuo posto!

Il progetto

10 anni di futuro. Interviste dalla Luna” (Synesthesia / Barometz Editore) è il racconto di viaggio alla scoperta del futuro (durato circa 10 mesi) in compagnia di: Max Casacci, Guido Saracco, Arturo Brachetti, Mauro Berruto, Alessandro Barbero, Alyssa Carson, Horacio Pagani, Walter Rolfo, Paola Allamano, Pietro Leo, Sara De Simoni, Chet Haase, Bibop G. Gresta, Liz Corbin, Natasha Skult, Emilio Casalini, Riccardo Recalchi e Francesco Ronchi. Attraverso dieci parole chiave gli intervistati sono stati coinvolti come narratori e hanno raccontato la loro storia, il pensiero che ha animato il loro agire nel presente e nel mondo e, soprattutto, il loro sentire proiettato nel futuro.

Aiutaci ad aiutare

Durante la presentazione sarà possibile acquistare il libro e supportare la Fondazione Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino (Forma Onlus Torino) e la campagna umanitaria #UnaSolaSquadra di COSPE onlus a sostegno di donne e bambine afghane rifugiate in Italia.

Se non riesci a venire alla presentazione, puoi acquistare il libro su Amazon.

Ti aspettiamo. Prenota il tuo posto!

Una community internazionale di sviluppatori sotto la Mole: Swift Heroes 2022

La condivisione è un fattore di crescita per tutti.

A Torino si è sviluppata negli anni la community legata al mondo di Swift.

I prossimi 7 e 8 aprile 2022 torna Swift Heroes, la conferenza internazionale dedicata al linguaggio di programmazione Swift, che dal 2018 riunisce appassionati da tutto il mondo. È un’occasione preziosa per creare rete e stringere relazioni in ambito professionale e di business, un momento di forte impatto sociale e innovativo per tutti i partecipanti e per la community internazionale che gravita intorno a questo settore. L’evento consente di entrare in contatto con colleghi e professionisti a livello mondiale.

L’evento in presenza sarà ospitato al Museo dell’Automobile di Torino, uno dei simboli di Torino, costituendo così una preziosa occasione per far conoscere la città e il suo ecosistema imprenditoriale e sociale oltre i confini territoriali.  La conferenza inoltre sarà trasmessa live per sviluppatori, designer e project manager di tutto il mondo interessati al linguaggio Swift.

Anche in questa edizione saranno affrontati temi di grande attualità e impatto con speaker di alto profilo provenienti da importanti realtà del settore come MongoDB, NIX, Monday.com e molte altre.

Il Metaverso, oltre i confini del nostro mondo

28 ottobre 2021, una data destinata a segnare la storia recente del digitale e non solo. È stato in quel giorno, infatti, che Mark Zuckerberg ha annunciato al mondo la nuova direzione che avrebbe dato alla propria azienda. Non più Facebook, ma Meta. L’obiettivo del colosso social americano però rimane lo stesso: connettere tra loro le persone ovunque esse si trovino. Ciò che è destinato a cambiare è la modalità. L’interazione non avverrà più solo attraverso piattaforme, come i social media appunto, ma consentirà agli utenti di “incontrarsi” in uno spazio digitale plasmato su quello reale. 

Ma a che punto siamo davvero nella realizzazione del Metaverso? Quali scenari attendono gli utenti di tutto il mondo? Quali opportunità e sfide si presenteranno per le aziende? Proviamo a scoprire qualcosa di più su questo “nuovo mondo”.

Reale o non reale? Sarà questo il problema del futuro?

Reale o non reale? Sarà forse questo uno dei futuri problemi esistenziali che gli appassionati della tecnologia, i filosofi, gli scienziati e i politici del futuro si porranno nei prossimi 10 anni? Che cos’è effettivamente il Metaverso? Siamo davvero sicuri che si tratti di un’idea del tutto nuova?

Quello a cui stiamo assistendo oggi non è altro che la naturale conseguenza di una rivoluzione tecnologica e sociale iniziata tempo fa. Immaginato e raccontato da anni nella letteratura (la parola “metaverso” appare per la prima volta nel 1992 nel romanzo postcyberpunk “Snow Crash” di Neal Stephenson), nella scienza, nel cinema, nel mondo della tecnologia e nella filosofia, la realizzazione di un Metaverso si sta concretizzando davanti ai nostri occhi in un progetto con infinite potenzialità e implicazioni per quanto riguarda il nostro futuro.

Dietro questa svolta epocale in campo tecnologico – per molti aspetti del tutto simile a quella avvenuta con il lancio del primo smartphone – vi sono importanti ragioni strategiche legate al brand. Per ovvie ragioni, il nome “Facebook” era diventato troppo limitante per l’azienda, dal momento che finiva per ancorarla solamente a uno dei suoi prodotti di punta, l’omonimo social network. Occorreva, dunque, un forte cambiamento.

Lo stato della tecnologia: a che punto siamo con la creazione del Metaverso?

Oggi si sente spesso parlare di Metaverso e della creazione di un nuovo mondo phygital, una dimensione che si colloca oltre i confini della realtà attualmente conosciuta e che integra in sé il mondo fisico e quello digitale (da cui appunto il neologismo phygital che deriva dalla crasi dei termini inglesi “physical” e “digital”).

Con il suo annuncio in occasione della conferenza “Connect” tenutasi in diretta streaming lo scorso 28 ottobre, Zuckerberg ha voluto inaugurare una nuova era per i social media e non solo, facendo dello sviluppo del Metaverso un principio cardine della crescita futura della propria azienda.

Un unico e grande obiettivo sembra guidare questa evoluzione: aiutare le persone che non sono presenti all’interno dello stesso spazio fisico a essere sempre più connesse attraverso un tipo di interazione sociale totalmente immersiva e coinvolgente.

Quotidianamente sperimentiamo l’utilizzo della tecnologia di realtà aumentata (AR). Basti pensare a quando scansioniamo un QR code con la telecamera dello smartphone e attiviamo azioni o file digitali. È evidente però che l’esperienza della realtà passa così attraverso la mediazione necessaria del nostro dispositivo diventando di fatto bidimensionale. Questo aspetto è proprio ciò che Meta, con la creazione del Metaverso, vuole superare, garantendo agli utenti un’esperienza virtuale non differente da quella vissuta nella realtà fisica.

Meta è intenzionata a incorporare internet nel mondo reale e rendere più accessibile al maggior numero di persone possibile la Realtà Virtuale. Per queste ragioni l’azienda sta lavorando per rendere sempre più piccoli processori molto potenti che potranno essere inseriti all’interno di normalissimi occhiali da vista o da sole, o addirittura, chissà, in lenti a contatto e microchip sottocutanei.

Attualmente esistono numerosi dispositivi indossabili che adottano la realtà virtuale (VR). Nel mondo dei videogame, per esempio, ci sono i visori Oculus VR. Questi dispositivi, peraltro, possono essere utilizzati anche in un contesto lavorativo. A questo scopo la stessa Meta ha introdotto le Horizon Workrooms: il visore VR consente di interagire con i propri colleghi attraverso avatar, di usare l’audio spaziale per rendere l’esperienza ancora più realista e di avere a disposizione vere e proprie sale riunioni digitali.

Un nuovo mondo: le nuove opportunità del Metaverso

Tutti conosciamo Blockbuster e la “triste” fine che il colosso americano ha fatto a fronte delle neonate piattaforme streaming come Netflix. Tuttavia Blockbuster non è scomparso del tutto. A Bend, in Oregon, esiste un unico punto vendita superstite, meta degli appassionati. Ma nel Metaverso Blockbuster potrebbe “rivivere” fino al punto di ottenere la propria rivincita sulla principale rivale: Netflix appunto.

Una comunità di investitori, note come Dao (decentralized autonomous organisation), gestite mediante una blockchain, punta a raccogliere cinque milioni di dollari per acquistare il brand storico e rilanciarlo come servizio streaming proprio nel Metaverso.

Tutto questo sarebbe possibile grazie all’emissione di NFT (non-fungible tokens), oggetti digitali, come creazioni artistiche, video e musica, unici e insostituibili, che sono alla base dell’economia del Metaverso. In questo modo sarebbe possibile acquistare e vendere titoli sul mercato con l’obiettivo di arrivare alla creazione di una piattaforma streaming decentralizzata e allo sviluppo di contenuti originali. Si arriverebbe alla realizzazione di una “Netflix” di nuova generazione, del tutto decentralizzata e già pronta per il Metaverso.

Il Metaverso sarà il migliore dei mondi possibili?

La rivoluzione digitale, tutt’ora in corso, ha permesso negli ultimi anni di migliorare notevolmente le nostre vite. Ma siamo sicuri che tutto questo sia realizzabile? Siamo sicuri che gli utenti vogliano davvero essere proiettati in un Metaverso?

Come abbiamo visto il Metaverso non sarà una nuova realtà che si sovrapporrà alle nostre vite, ma un mondo virtuale che diventerà una parte integrata del mondo fisico. Una realtà phygital così concepita rappresenta un’opportunità molto appetibile e interessante per moltissimi brand che stanno già sperimentando nel metaverso nuove forme di interazione con il proprio pubblico. Siamo solo all’inizio. Molto c’è ancora da fare e tante sono ancora le questioni aperte, come per esempio la regolamentazione e la tutela della privacy degli utenti, le disuguaglianze sociali ed economiche (già fortemente presenti nella nostra società e in molti paesi del mondo), l’accesso universale alla tecnologia e alle sue infinite potenzialità, solo per citarne alcune.

Quello che ci auspichiamo è una “colonizzazione consapevole” e regolamentata da leggi che tutelino la libertà e i diritti di tutti i loro utenti. Che sia dunque, un Metaverso più inclusivo e che arricchisca le nostre vite di nuovi stimoli e interessi.

Vero è che nessun “architetto del Metaverso” potrà pensare di se stesso di essere “Dio”. In fondo, è proprio questo stato di imperfezione e finitezza che ci spinge a cooperare e connetterci gli uni con gli altri per realizzare un nuovo mondo, con nuove opportunità per tutti: nuove esperienze per un numero di utenti illimitati, nuove occasioni di business per le aziende, il tutto senza limiti alla creatività.

Sarà quindi questo il migliore dei mondi possibili di cui tanto parlava Leibniz? Tutto dipenderà dalla tua volontà:

Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant’è profonda la tana del bianconiglio”. (Morpheus, tratto dal primo capitolo di Matrix, 1999)

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Vivere l’azienda come bene comune: Synesthesia diventa società benefit

Synesthesia, grazie alla collaborazione con lo studio CBA, ha concluso l’iter legale e societario per evolvere in Società Benefit, per far parte di quel gruppo di aziende italiane che hanno come obiettivo, oltre al profitto, anche di generare un impatto positivo sulla società e sulla biosfera.

Nel 1932 il giurista americano Edwin Merrick Dodd scriveva: “Le attività di impresa sono permesse e incoraggiate dalla legge perché sono un servizio alla società piuttosto che fonte di profitto per i suoi proprietari”. Una frase che, a distanza di novant’anni, sembra risuonare come un invito a evolvere lo status di azienda e trasformarla in una realtà capace di andare oltre la sola distribuzione di dividendi.

Ma cosa significa nel concreto essere una società che evolve, che integra nel proprio assetto societario e sociale lo scopo di avere un impatto positivo sulla società? Cosa significa quindi essere una Società Benefit?

Essere una Società Benefit comporta una piena e matura consapevolezza di dover andare oltre il tradizionale paradigma adottando un mindset che guarda all’impresa come un bene a disposizione degli azionisti, dei dipendenti e quindi della società in senso esteso.

Questo tipo di evoluzione richiede responsabilità. Responsabilità alla quale Synesthesia, ha deciso di rispondere intraprendendo con convinzione il percorso che oggi la porta a essere una tra le 1000 Società Benefit Italiane. Un tassello che si aggiunge e ufficializza tutto quello che l’azienda già da tempo porta avanti in ambito di benefit sociali ed economici che Synesthesia ha generato e sviluppato su diversi fronti. Basti pensare a TuttiConnessi, il progetto che ha avuto come obiettivo la fornitura di strumenti tecnologici digitali agli studenti per poter garantire la partecipazione alle lezioni a distanza; all’iniziativa di SpesaSospesa per l’acquisto, la vendita e la donazione di generi alimentari di prima necessità e alla crescente attenzione alle tematiche ed iniziative legate alla Corporate Digital Responsibility (CDR), volte all’uso dei dati e della tecnologia in un modo socialmente, economicamente, e ecologicamente responsabile. Sono molti i progetti che hanno permesso e che permettono a Synesthesia di dare un valore umano al significato di essere e fare impresa.

Come afferma Francesco Ronchi (Presidente e fondatore di Synesthesia):

“È giunto il momento di domandarsi che cosa significa davvero fare impresa. Oggi più che mai abbiamo la possibilità di ripensare il concetto di azienda alla luce dei principi di sostenibilità ambientale, parità di genere e diritto all’innovazione e all’informazione per tutti. Il numero di Società Benefit in Italia continua ad aumentare. Questo è un ottimo segnale, ma non basta, c’è ancora tanto da fare.
Trasformare il business in una forza per il bene di tutti è possibile. In Synesthesia crediamo che le soluzioni digitali possano aiutare in modo concreto a colmare le disuguaglianze sociali e lo abbiamo dimostrato tra l’altro con le iniziative contro il digital divide, la discriminazione di genere e il supporto alle realtà del terzo settore che condividono questi obiettivi. Siamo molto orgogliosi di questi traguardi e continueremo a lavorare avendo a cuore l’innovazione sociale ed il benessere condiviso.
Prossimo passo? La certificazione internazionale B Corp entro la fine del 2022. Un passaggio ambizioso e complesso, che però vediamo come punto di partenza e non di arrivo dei nostri obiettivi da perseguire nei prossimi anni”.
Questo processo evolutivo fondamentale per Synesthesia è stato condotto con l’assistenza legale dell’avv. Milena Prisco, counsel del team di CBA esperta di Corporate M&A e politiche ESG, che con passione e competenza ha affiancato il board aziendale di Synesthesia portandolo in breve tempo alla costruzione del programma di implementazione delle politiche ESG culminato con questo importante risultato.

L’avv. Milena Prisco:

il progetto di Synesthesia è molto sfidante in quanto coniuga la innata attitudine della società ai fattori sociali e ambientali con la forte propensione alla CDR (corporate digital responsibility) che verrà declinata per i ciascuno dei fattori ESG.
I profili notarili sono stati curati dal Notaio Monica De Paoli e dall’avv. Francesca Pasi.

Con la classificazione di Società Benefit, Synesthesia si impegnerà ulteriormente a trasformare tutte le attività, non solo quelle riconducibili a scopi imprenditoriali, in azioni specifiche e ben programmate che hanno come fine ultimo il sociale. Dipendenti, collaboratori e aziende partner saranno coinvolti attivamente all’interno di questo processo e prenderanno parte al cambiamento, per una società più sostenibile e inclusiva.