Progetto.Lab | Sostieni giovani under30 per diventare progettisti ESG

Progetto.Lab è un percorso di mentoring rivolto a giovani tra i 23 e 30 anni, per imparare a gestire progetti ESG (Environmental, Social, Governance) complessi, capaci di generare risultati concreti per aziende e beneficiari, con impatti positivi sul territorio.

In che modo è possibile diventare co-protagonisti del percorso? Diventando una “azienda donor”, ovvero sostenendo il percorso di uno/a o più giovani, attraverso l’attivazione di borse di studio dal valore unitario di 1.750,00€.

Il sostegno si effettua attraverso una una donazione alla Fondazione Accademia Maurizio Maggiora Onlus, Ente del Terzo Settore, beneficiando così dei vantaggi della detrazione fiscale, prevista dalla normativa.

Quali benefici ottiene un’azienda donor?

  • Aumento della reputazione aziendale in termini di impegno sociale e opportunità di rendicontazione delle attività supportate nel report di sostenibilità/d’impatto
  • Avvio e consolidamento di relazioni professionali e umane con giovani (potenziali futuri collaboratori/collaboratrici)
  • Generazione di nuovo capitale culturale sul territorio, con giovani e per giovani
  • Possibilità di proporre e selezionare i/le giovani che accederanno al percorso
  • Possibilità di proporre una sfida su cui far lavorare i/le giovani
  • Ottenere sgravi fiscali

Com’è strutturato Progetto.Lab? Quali temi e metodologia propone?
Info:
servizi@mercatocircolare.it
+39 3392281230

Progetto.Lab è un progetto di

Mercato Circolare s.r.l. Società Benefitrealtà nata a Torino nel 2018 per promuovere e rendere applicabile il paradigma dell’economia circolare attraverso formazione, consulenza e la App Mercato Circolare

Fondazione Accademia Maurizio Maggiora: Polo di eccellenza sulla gestione del cambiamento nel sociale e nelle organizzazioni attraverso attività di formazione e mentoring di giovani nello sviluppo di “pensiero sistemico, complesso e sostenibile”

Connessioni, limite, valore e felicità pubblica: le parole in gioco per un’economia circolare

Economia sociale, solidale, circolare. Finanza etica, verde o sostenibile. Perché dobbiamo utilizzare tutti questi aggettivi per qualificare un certo tipo di economia e finanza? Non basterebbe parlare di economia e finanza tout court? È la domanda da cui siamo partiti giovedì 2 giugno al Festival Internazionale dell’Economia di Torino, dove abbiamo partecipato, all’interno della compagine di Torino Social Impact, al panel dal titolo La finanza che fa bene all’economia sociale insieme ad Andrea Limone, presidente di Permicro e a Davide Dal Maso di Avanzi, referente del progetto della Borsa sociale promossa da Torino Social Impact.

Noi di Mercato Circolare siamo stati chiamati a rappresentare l’universo delle imprese sociali e delle start up innovative a vocazione sociale che alimentano l’ecosistema di Torino Social Impact. Imprese che nascono per ri-occupare lo spazio economico in modo diverso: non per massimizzare il proprio profitto, ma per concorrere alla generazione della felicità pubblica, assumendo fino in fondo il concetto di limite in modo generativo. All’interno di questo universo, Mercato Circolare è intervenuta in rappresentanza delle realtà socie e clienti di Banca Etica, il cui articolo 5 dello statuto (che a sua volta si rifà ai principi della finanza etica) postula la necessità di considerare le conseguenze non economiche dell’agire economico.

Il nostro contributo si è focalizzato sul ruolo che l’economia circolare può avere nel contribuire a un cambio di paradigma. Per prima cosa siamo partiti da una domanda, quella con cui si apre questo articolo, per offrire due sottolineature: Non basta parlare di economia e finanza?

Evidentemente no, perché quando parliamo di economia immediatamente pensiamo a un’economia dove il protagonista è l’homo oeconomicus, soggetto adulto e maschio, che punta a massimizzare il proprio benessere, e le imprese sono soggetti economici il cui obiettivo è la massimizzazione del profitto. Quando parliamo di finanza, allora, l’unica metrica possibile è quella economica e monetaria. Ed è normale che sia così, è la realtà in cui viviamo. Oppure no? E se questa fosse solamente una delle possibili narrazioni dell’economia e della finanza e, di conseguenza, della società? Una visione parziale assunta a unica descrizione possibile del reale.

Ed ecco la prima sottolineatura: non esistono l’economia e la finanza come scienze naturali e immutabili, ma piuttosto il pensiero economico di uomini e (purtroppo ancora poche) donne che sono figli e figlie del loro tempo. Qual è il pensiero che abbiamo sul mondo? Sugli essere umani e sui viventi? E sulle relazioni tra questi? È a partire dalle visioni, immagini e parole che usiamo che discende una narrazione economica piuttosto che un’altra.

E veniamo alla seconda sottolineatura. Aggiungere l’aggettivo circolare accanto alla parola economia, ci fa intuire che esiste anche un’economia che circolare non è. Quella lineare in cui siamo immersi, che considera la Terra come una riserva infinita di risorse che possono essere utilizzate a piacimento, contaminate, trasformate in beni e abbandonate come rifiuti inutili. È l’economia del cow boy e del far west a cui l’economista americano Kennet Boulding, nel 1966, contrapponeva l’economia dell’astronauta, per la quale la Terra in quanto sistema chiuso che scambia energia con l’esterno ma non materia, è da considerarsi alla stregua di una navicella spaziale: quello che si porta a bordo prima a poi finisce e i rifiuti prodotti si accumulano all’interno. Dunque possiamo definire l’economia circolare come quel paradigma economico che punta a mantenere il valore materico ed energetico dei beni e delle risorse il più a lungo possibile all’interno dei cicli produttivi, riducendo l’utilizzo di materia vergine e la produzione di rifiuti. Bene, ma questo descrive una dimensione puramente tecnica. E la dimensione politica? Qual è obiettivo di fondo? Qual è lo sguardo che abbiamo sul mondo?

A questo punto bisogna precisare che non esiste una definizione unica di economia circolare. Basti pensare che uno studio del 2017 ha analizzato ben 114 definizioni. La maggior parte di queste considera l’economia circolare come una strategia per valorizzare meglio la materia e l’energia dove l’obiettivo continua a essere è la crescita economica. Il problema della crescita infinita in un mondo chiuso e limitato non è tematizzato.

Si tratta di un’economia circolare tecnica, che continua a inserirsi nella narrazione main stream dell’economia lineare della crescita infinita.

C’è anche, però, un’economia circolare politica che può essere ben rappresentata dalla ciambella descritta dall’economista Kate Raworth in “L’economia della ciambella”. La ciambella raffigura due limiti ben chiari da non superare, quello esterno che corrisponde ai limiti planetari del nostro pianeta e quello interno che rappresenta il limite entro cui stare per condurre, tutti quanti una vita dignitosa. Lo spazio tra i due cerchi è quello in cui è possibile perseguire un benessere dinamico, equo, sicuro e duraturo per tutti i  viventi.

Ecco dunque la nostra definizione di economia circolare. Una narrazione economica

  • che elegge la natura come maestra (punta a chiudere i cicli, riconosce che tutto è connesso e che la vita è segnata dal limite); 
  • che elegge il pensiero sistemico quale strategia per progettare modelli di business in grado di usare meno risorse vergini, di preservare il valore della materia e dell’energia nel tempo, di prediligere l’uso al possesso e di generare valore dallo scarto;
  • il cui fine è generare felicità pubblica, per la quale è necessario individuare e sperimentare nuovi e multidimensionali indicatori e metriche  per valutare e valorizzare il benessere di tutti gli esseri viventi, presenti e futuri.

Promuovi le tue buone pratiche di economia circolare e sostenibilità

Quali sono le tue buone pratiche aziendali di economia circolare e sostenibilità?

Mercato Circolare sta collaborando con le Camere di commercio del Piemonte Ecocerved per favorire la conoscenza e la diffusione del modo italiano di fare economia circolare attraverso un servizio di promozione delle buone pratiche di economia circolare e sostenibilità delle imprese piemontesi e valdostane.

Il servizio prevede:

  • Raccolta delle buone pratiche aziendali
  • Promozione sul portale CSR PiemonteEcocamere e altri canali istituzionali
  • Promozione sul portale nazionale Icesp delle buone pratiche ritenute idonee
  • Pubblicazione sulla App Mercato Circolare che collega imprese e utenti votati alla sosteniblità
  • Realizzazione di un breve video promozionale per le esperienze più interessanti.

Ma che cos’è una buona pratica di economia circolare e sostenibilità?

È un’esperienza di impresa che applica, anche in una singola procedura, un metodo coerente con i principi di circolarità (scelta di materie prime, efficienza dei processi produttivi, riciclo ecc.).
Gli elementi che caratterizzano le loro pratiche sono, secondo le linee guida redatte da Icesp, il carattere innovativo, ovvero la capacità di produrre soluzioni nuove o che interpretino in modo creativo soluzioni già sperimentate; la trasferibilità; la replicabilità, vale a dire la possibilità di replicare alcuni aspetti del modello proposto in altri contesti o applicarli alla risoluzione di altri problemi.

Possono aderire alla raccolta le imprese del Piemonte e della Valle d’Aosta che abbiano da proporre una buona pratica in materia di economia circolare e sostenibilità.

Per candidare la propria buona pratica occorre scaricare, compilare e inviare la scheda di candidatura a economia.circolare@pie.camcom.it entro il 30 giugno
Per ricevere supporto nella compilazione della scheda si può partecipare all’evento “Question time” del 23 giugno.

​Per informazioni contattare: economia.circolare@pie.camcom.it; 011/5669262

Responsabilità Sociale d’Impresa tra valore, valori e profitto

Mercoledì 31 marzo dalle 14.30 si terrà online il primo webinar gratuito del ciclo ProGea Talks dedicato al tema della responsabilità sociale d’impresa.

Interverranno:

  • Pier Paolo Baldi, Esperto CSR e informativa non economica, con la sua CSR3 – Società Benefit & Startup Innovativa supporta le PMI nella creazione di valore attraverso la sostenibilità.
    Ci parlerà dell’evoluzione dello scopo dell’impresa, dal profitto alla creazione di valore aziendale e condiviso, e della generazione e rappresentazione del valore aziendale, dal bilancio d’esercizio al corporate reporting.
  • Nadia Lambiase, Ceo e Founder di Mercato Circolare, la prima app che mette in relazione utenti e realtà dell’economia circolare per fare emergere, e crescere, l’attenzione per l’economia circolare e le sue imprese.
    Ci condurrà lungo la catena del valore di un’azienda, per capire cosa significa generare valore.
    Il percorso si snoderà attraverso 4 domande chiave:
    Per chi? Come? Quando? Perché?
  • Rossella Sobrero, Presidente FERPI – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, già organizzatrice di eventi di rilievo nazionale nel campo della sostenibilità tra cui Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, co-ideatrice di CSRnatives.

Call for projects “Circular 4 Recovery”

C’è tempo fino al 28 febbraio per partecipare alla call Circular4Recovery, lanciata da Marzotto Venture Accelerator – realtà con cui Mercato Circolare sta collaborando – per selezionare, premiare e supportare progetti imprenditoriali per lo sviluppo di tecnologie, soluzioni e servizi innovativi a supporto della transizione circolare e del rilancio dell’economia.

Le sfide
Cinque le Key Focus Areas dell’Economia Circolare identificate dalla Call:

  • Circular Bioeconomy
    Valorizzazione degli scarti agro-alimentari e nuovi modelli di agricoltura sostenibile e rigenerativa.
  • Circular Water Economy
    Trattamento e valorizzazione delle acque reflue e sistemi intelligenti di gestione delle reti idriche e reflue.
  • Circular Energy Economy
    Transizione energetica, sistemi intelligenti di gestione dell’energia, modelli di gestione sostenibile e circolare dei materiali nella filiera energetica.
  • New Circular Life Cycles
    Soluzioni, tecnologie e processi circolari e sostenibili nella gestione delle filiere delle plastiche e dei RAEE.
  • Circular City & Land
    Nuovi approcci e modelli integrati e circolari per lo sviluppo sostenibile delle città e delle aree rurali/interne.

I premi

Venti progetti, distribuiti tra le 5 Key Focus Areas, saranno selezionati dal Team di Accelerazione di MVA per partecipare a un Programma di Pre-Accelerazione, della durata di massimo 12 settimane.
A conclusione del Programma di Pre-Accelerazione, saranno selezionati fino a 10 progetti da inserire nella successiva fase del Programma di Accelerazione, della durata compresa tra 12 e 24 settimane.

Programma di Pre-Accelerazione

  • crediti per ciascun progetto selezionato – fino a un massimo di 25.000 euro – spendibili per l’utilizzo di servizi tecnologici e di empowerment imprenditoriale
  • spazi fisici dedicati nei Business Center di Phygiwork S.p.A. situati nel territorio del Comune di Roma.

Programma di Accelerazione

  • crediti per ciascun progetto selezionato – fino a un massimo di 70.000 euro – spendibili per l’utilizzo di servizi tecnologici e di empowerment imprenditoriale
  • equity, quasiequity, forme di garanzia e co-garanzia su debiti a medio-lungo termine, da utilizzare in co-investimento con risorse di terzi, nei limiti di un plafond massimo complessivo pari a Euro 10.000.000,00;
  • spazi fisici dedicati nei Business Center di Phygiwork S.p.A. situati nel territorio del Comune di Roma

Per ulteriori informazioni: circular4recovery@marzottoventure.com