È disponibile “VIAV-Il Tour delle Valli”, il primo gioco da tavolo interamente ambientato nelle Valli di Lanzo

Grazie all’impegno dell’Associazione “Al Cicapui ASD – APS” è finalmente disponibile “VIAV – Il Tour delle Valli”, il primo gioco da tavolo interamente ambientato nelle Valli di Lanzo.

Non solo un gioco ma un nuovo modo di essere! Grazie all’impegno dell’Associazione “Al Cicapui ASD – APS” è finalmente disponibile “VIAV – Il Tour delle Valli”, il primo gioco da tavolo interamente ambientato nelle Valli di Lanzo. Un gioco per conoscere e far conoscere le Valli, un’opportunità da non lasciarsi scappare per le festività imminenti.

Il Tour delle Valli

“VIAV – Il Tour delle Valli” è uno strumento ludico-educativo realizzato sotto forma di gioco da tavolo e ambientato nelle Valli di Lanzo: l’ascesa verso l’Uja di Ciamarella si snoda infatti attraverso alcuni dei luoghi, dei sentieri e delle attrazioni turistiche principali del territorio.

Non solo: durante il viaggio potrete incontrare Imprevisti e Opportunità, affrontare Comportamenti Positivi e Comportamenti Negativi oppure lasciarvi stupire e incantare dai Luoghi del Cuore, dai Viandanti delle Valli e dai personaggi del Mondo Magico!

Come si gioca?

“VIAV – Il Tour delle Valli” è stato pensato per un numero di 2-8 giocatori. L’età minima consigliata è rappresentata dall’età scolare (6 anni ca).

All’interno del tabellone sono presenti QR Code da utilizzare: per tale motivo è consigliato tenere a portata di mano un dispositivo mobile. Altrimenti, è possibile scaricare i contenuti del gioco in formato PDF.

All’interno del tabellone sarà presente un QR Code dedicato al Regolamento e lo stesso sarà presente sul retro del Gioco: per iniziare a giocare è sufficiente lasciarsi trasportare dalla curiosità del mettersi in cammino lungo le Valli!

Le schermate

16 febbraio 2024 serata di presentazione del gioco ospiti presso L’Circul di Pessinetto

Prenota il gioco QUI

I luoghi del ritiro vengono visualizzati dal Donatore durante le operazioni di prenotazione e a seguito della donazione il Donatore riceve una mail riepilogativa.

“VIAV – Il Tour delle Valli” può essere ritirato previa prenotazione nelle seguenti sedi:

  • Sede dell’Associazione “Al Cicapui ASD – APS” mob. 3398654032
  • “Bazar Vallino” Via Roma 15- 10070 Chialamberto (To) – tel. 0123.506300
  • Edicola “Zanella Serena” Piazza Vittorio Veneto 17 – 10070 Cafasse TO tel.  0123 326911
  • “L’Atelier della Piazza” Piazza vetta di Italia 13 – 10149 Torino mob. 3479430952

Per questioni organizzative si consiglia di verificare gli orari delle diverse sedi ed eventualmente contattarle telefonicamente.

La mail cui chiedere qualsiasi informazione: chiara@alcicapui.it

   

Proposte gratuite per le scuole e per famiglie e cittadinanza erogate dal Cicapui

Ancora pochi giorni per iscriversi alle proposte gratuite per le scuole e per famiglie e cittadinanza erogate dal Cicapui, in collaborazione con il centro Iter Remida.

È possibile prenotare qui le attività da mercoledì 13 settembre 2023 (ore 14.00) a lunedì 09 ottobre 2023 (ore 18.00).

“Con l’inizio dell’anno scolastico, come da tradizione, si inaugura l’edizione 2023-2024 di “Crescere in Città”, il catalogo di offerte formative ed educative della Città di Torino e di ITER. Il Crescere è, da decenni, un pilastro per le scuole torinesi e per associazioni, atenei, enti pubblici e privati, onlus, musei e istituzioni culturali che quest’anno propongono circa 1300 attività (oltre 300 in più rispetto allo scorso anno), rivolgendosi a ogni fascia d’età, da 0 anni all’età adulta.
Il catalogo Crescere in Città è una raccolta di attività educative e formative presentata dalla Città di Torino e da ITER all’avvio di ogni anno scolastico e rivolta a bambini e bambine, ragazzi e ragazze e agli adulti delle scuole di ogni ordine e grado.”

LABORATORI GRATUITI APERTI PER CLASSI PRIMARIE

L’associazione AL CICAPUI ASD E APS è stata selezionata attraverso un bando della Città Metropolitana di Torino per presentare le proprie attività laboratoriali all’interno del progetto pluriennale “Crescere in città“.
AL CICAPUI si è candidata con tre tipologie di lavoratori in co-progettazione e collaborazione con il Centro di Riuso Creativo Remida, in Via Modena 35 a Torino, specializzato in materiali di riuso e riciclaggio di prodotti giunti a fine vita. I progetti presentati dall’associazione consistono nell’offrire a varie categorie una serie di attività senza costi da parte dell’utenza.

ARTE APPLICATA E MANIPOLAZIONE MATERIALI NOBILI DI RIUSO – LABORATORI DI CIRCOLARITA’ SOSTENIBILE

Rivolto a: scuole primarie, adatto a persone con disabilità lievi sensoriali/cognitive e motorie lievi. Obiettivi l’integrazione, la socializzazione, la comunicazione, la condivisione, imparare con il divertimento e stimolare la creatività come espressione emotiva ed emozionale attraverso la realizzazione di manufatti artistici, praticare la manualità affinando le abilità di base.

LABORATORI APERTI A FAMIGLIE, ADULTI E CITTADINANZA

Corso d’arte vetraria in ottica di economia circolare – Ri-creazione del vetro rivolto a famiglie e cittadinanza (laboratorio rivolto agli adulti) non adatto a persone con disabilità.
L’aspetto innovativo della proposta consiste nell’avvicinamento ad un’Arte Tradizionale e specifica come l’Arte Vetraria decontestualizzata e trasposta su materiali di riuso per offrire nuovi linguaggi espressivi e nuove forme di lavorazione dei materiali vitrei in un’ottica di sostenibilità e di economia circolare per garantire oltre ad un’esperienza immersiva di laboratorio anche lo spunto per l’educazione ambientale e l’uso creativo degli scarti di lavorazione.

Grazie alla rete di collaborazione ed all’opportunità offerta dalla Città Metropolitana di Torino potranno essere attivati questi laboratori nel periodo novembre-maggio 2023-2024.

LABORATORI PER DOCENTI E STUDENTI CENTRO SERVIZI DIDATTICI – CE.SE.DI

Oltre a questa opportunità l’associazione è stata selezionata con un bando per comparire sul Catalogo Regionale per la Scuola a cura del CENTRO SERVIZI DIDATTICI – CE.SE.DI., in cui vengono offerti una serie di opportunità formative per docenti e studenti ad integrazione della didattica curricolare ed extracurricolare e per la sperimentazione, nonché strumenti per la progettazione didattica e servizi a supporto delle Autonomie scolastiche.
Nel Catalogo Regionale sono presenti attività a costo zero per i docenti e altre che prevedono il pagamento di una quota di partecipazione agevolata da parte dei partecipanti.
In alcuni casi le quote di partecipazione ai corsi di formazione potranno essere pagate anche tramite carta del docente.

Tutti i corsi di formazione docenti presenti a Catalogo sono validi ai fini della formazione in servizio del personale docente della scuola dal momento che nel 2020 il Ce.Se.Di. è stato accreditato dal Ministero dell’Istruzione ai sensi della Direttiva 170/2016.

Le ISCRIZIONI dovranno pervenire entro il 20 ottobre 2023 compilando il seguente modulo online.

Infine, oltre a queste opportunità, l’associazione AL CICAPUI propone per la stagione 2023 2024 presso il co-working di Piazza Vetta d’Italia i percorsi laboratoriali, creativo-manuali ed artigianali personalizzati a seconda delle necessità di chi desidera iscriversi.

Per informazioni contattateci via mail all’indirizzo: CHIARA@ALCICAPUI.IT

LET THE BAD SPEAK a cura di Exo Art Lab

Inaugurazione sabato 7 ottobre 2023 dalle ore 11 alle ore 19

Let the bad speak presenta le opere di sette artisti provenienti dall’Iran e dall’Afghanistan: Elmira Abolhasani, Hoda Afshar, Elyas Alavi, Armin Amirian, Hangama Amiri, Latifa Zafar Attaii, Naseer Turkmani.
A fare da filo rosso è il sentito desiderio di instaurare un dialogo interculturale, che decostruisca le classiche categorie interpretative dello scenario mediorientale richiamando l’attenzione sugli eventi e sulle storie delle persone che provengono da quei contesti.

Bad, in dari/farsi, significa “vento”. Il vento è anche, metaforicamente, la voce del popolo afghano e iraniano. Ogni anno, per 120 giorni, esso visita l’Afghanistan e l’altopiano iraniano ululando impetuosamente attraverso le loro steppe. Il vento può raccogliere storie, facendole viaggiare oltre i confini. Con la sua essenza intangibile, incarna la transitorietà e, tuttavia, è il miglior maestro nel mostrare come sopravvivere nell’incertezza e nell’impermanenza. Il titolo della mostra – facendo appello a una fortunata assonanza con la parola inglese bad – mira a riassumere il desiderio di combattere ogni superficiale polarizzazione etica tra “bene” e “male”, la volontà di restituire la parola alla popolazione iraniana e afghana e la scelta di osservare la loro situazione al di là degli stereotipi, nella sua complessità, senza tralasciarne le sorprendenti contraddizioni.

Attraverso una pluralità di media, gli artisti protagonisti non mancheranno di evocare inattese consonanze tra la scena afghano-iraniana e il resto del mondo. Lavorando su temi quali il rapporto tra identità personale e sradicamento dalla madrepatria, gli intrecci tra memoria culturale e biografie individuali, Let the bad speak dipinge paesaggi in cui ognuno può specchiarsi, riconoscersi e ri-scoprirsi.

Sabato 7 ottobre, per la prima volta e solo in quel giorno, Fondazione 107 apre al pubblico uno spazio temporaneo in cui presenta Amen progetto site specific di Federico Piccari. L’artista presenta un progetto articolato in cui sculture in bronzo si interfacciano con dipinti, video, fotografia ed installazione.
La mostra si svolge in un territorio atipico, una tettoia abbandonata dove l’incuria e il passare del tempo hanno lasciato la loro traccia. In questo luogo non troviamo i parametri del museo o della galleria d’arte tipici e le opere si integrano con gli oggetti abbandonati, originando una infinita catena di significati..
Le categorie centrali dell’esistenza diventano la provvisorietà, la vertigine, la difficoltà di accettare l’altro da sé.

Sono segni inquieti e inquietanti colti in modo perspicuo dalla ricerca trentennale di Federico Piccari che penetra nelle fessure della realtà per cogliere le falle, le ambivalenze, la perdita del senso. Nulla è come appare. Le sue opere, diversificate nelle molteplici tecniche presentate, riconducono sempre alla realtà impenetrabile che si cela dietro l’apparenza, alla fragilità ontica che caratterizza la dimensione umana contemporanea e ne definisce l’ambiguità. Sottolineando altresì il bisogno di recuperare l’“umanità” come elemento fondante.

LET THE BAD SPEAK
a cura di Exo Art Lab
saranno presenti gli artisti
ore 17 performance di Elyas Alavi
8 ottobre – 26 novembre 2023 • orario: sabato-domenica 14-19
FONDAZIONE 107
via Sansovino 234, Torino

Ingresso: 8 euro; ridotto (dai 13 ai 18 anni) 5 euro
Ingresso gratuito sino ai 12 anni e per i possessori di Abbonamento Musei Piemonte
Visite guidate su prenotazione e tutte le domeniche alle ore 16
Informazioni: +39 347 6603149 • fondazione107.it • 107fondazione@gmail.com

Con l’associazione Al Cicapui a Le Valli in Vetrina si potrà giocare con VIAV e immergersi nell’Eco-Chance Lab

CERES – A Le Valli in Vetrina l’associazione Al Cicapui punta su territorio e sostenibilità e lo fa partendo dal gioco, dalla sensibilità, dalla natura.

≪Saremmo lieti di invitarvi dal 21 al 24 aprile presso lo stand “Al Cicapui” durante la fiera “Le Valli in Vetrina” . Durante la manifestazione presenteremo il gioco da tavolo “VIAV: Il Tour delle Valli” frutto di una lunga co-progettazione tra vari attori dell’Associazione giunto finalmente nella prima tiratura in LIMITED Edition, garantita al 90% con materiali di riuso.
Per l’occasione abbiamo ideato nel pomeriggio del 23 aprile una breve immersione in natura a carattere psicologico per far vivere in prima persona sia i benefici che la natura e l’ambiente montano offrono sul versante benessere, sia le motivazioni che sostengono e guidano l’Associazione nel perseguimento della propria mission.
Per noi sarebbe un grande piacere poter condividere l’evento e le esperienze insieme.

Vi chiediamo cortesemente di confermarci la presenza o meno all’evento scrivendoci su whatsapp ai
numeri 3398654032 oppure 3479430952≫.

Il contesto attuale si caratterizza per una sfida fondamentale: la transizione alla sostenibilità. Surriscaldamento globale, cambiamenti ambientali e climatici, abbattimento delle risorse e della biodiversità, siccità e carenza idrica sono solo alcuni esempi di come l’impatto dell’essere umano abbia rotto gli equilibri della Terra. Tale condizione rimane difficile da intercettare perché manca, al momento, un “terreno comune” solido che possa portare a un cambiamento concreto sia nelle
modalità economiche sia nelle abitudini quotidiane.
A partire da quanto detto e da una profonda attenzione per i cambiamenti sociali che ne conseguono, lo psicologo Nicolò Starnai, l’artista del vetro Chiara Ferraris e il Maker tecnico in circolarità Antonio Convertino in collaborazione con l’Associazione Al Cicapui ASD e APS, integrando diverse prospettive e competenze, hanno deciso di dare vita a Eco-Chance Lab.
Eco-Chance Lab si definisce come un laboratorio di acquisizione e sviluppo di competenze dirette e indirette sul tema della sostenibilità, dunque sulla relazione essere umano-natura. Esso è infatti volto a promuovere nuovi modi di essere e di agire, obiettivi perseguiti attraverso il sostegno a persone, organizzazioni e comunità. Eco-Chance Lab nasce dall’integrazione di pratica quotidiana e studi scientifici: si definisce nell’acronimo C.H.A.N.C.E., il quale identifica i sei pilastri fondamentali per favorire una svolta sostenibile considerata in tutti i suoi aspetti.

Eco identifica una finestra sul rapporto tra Ecologia ed Economia, ma soprattutto evidenzia la Eco intesa come risonanza. La sfida della sostenibilità va infatti affrontata in modo integrato condiviso. Consapevolezza identifica la necessità di sviluppare una consapevolezza personale, base necessaria per co-costruire una coscienza collettiva di simbiosi con la natura e con l’ambiente. Health rappresenta il benessere e la salute: il modello di riferimento è bio-psico-socio-ambientale. Al modello bio-psico-sociale occorre integrare l’ambiente fisico, poiché capace di incrementare o ridurre il benessere percepito. Arte viene intesa come sensibilizzazione al bello, dunque occasione di crescita e di maggiore equilibrio. L’arte rappresenta la possibilità di percepire le cose da un punto di vista alternativo, elemento chiave in ogni cambiamento.
Natura: le esperienze in natura hanno risvolti potenti e positivi sulla salute fisica, psicologica ed emotiva. Inoltre il contatto diretto con la natura si è rivelato un potente strumento di sensibilizzazione in favore di pratiche green.

Circolarità: sposta l’attenzione dalle pratiche di consumo sfrenato a quelle di riduzione, riuso, riciclo e recupero dei materiali. La circolarità diventa un valore individuale, organizzativo e sociale capace di concretizzarsi in comportamenti e abitudini più sostenibili.
Esperienza diretta: il modo più efficace per affrontare tematiche nuove è “toccare con mano” il problema e sperimentare le relative soluzioni. L’apprendimento esperienziale, soprattutto quando in un contesto cooperativo, è un aspetto capace di attivare nuove modalità di pensiero e di azione.
Eco-Chance Lab incorpora dunque workshop, training e attività esperienziali che permettono sviluppare un senso di realistica fiducia e consapevole ottimismo verso il presente e verso il futuro. ≪Questi si sviluppano – spiegano dall’associazione – a partire dalla preoccupazione, sentimento molto importante perché capace di stimolare comportamenti utili alla risoluzione di un dato problema. In altri termini, essa è una potente leva emotiva che può portare al cambiamento. È proprio a partire da un livello
adeguato di preoccupazione che si può coltivare la vicinanza psicologica.
La vicinanza psicologica è l’elemento per cui un argomento, inizialmente percepito come distante (per esempio “il surriscaldamento globale è un problema della calotta artica”) viene riconosciuto come sempre più vicino e concretamente osservabile qui e ora nelle immediate vicinanze (“a causa del surriscaldamento globale oggi non c’è più acqua nel fiume e probabilmente questa estate verrà razionalizzata”). Sviluppare vicinanza psicologica a partire dalla preoccupazione significa dunque comprendere ciò che sta avvenendo e di conseguenza acquisire maggiore consapevolezza a riguardo, elemento capace di favorire cambiamenti concreti più profondi e significativi.
Eco-Chance Lab si pone dunque l’obiettivo di sensibilizzare persone, famiglie, comunità e organizzazioni sul tema della sostenibilità principalmente attraverso due canali. Da un lato propone attività di Team Making e Team Empowerment, con il duplice obiettivo di sviluppare conoscenze sulla sostenibilità (competenze dirette) e potenziare le componenti relazionali e le dinamiche che caratterizzano un gruppo di lavoro (competenze indirette). Queste attività vengono svolte principalmente in Atelier tramite workshop pratici di sperimentazione diretta con materiali di riuso. Dall’altro lato gli obiettivi vengono perseguiti tramite esperienze di immersione in Natura a carattere psicologico, volte a promuovere il potenziamento delle risorse soprattutto in relazione alla gestione dello stress, delle emozioni e delle difficoltà. Ciò al fine di incrementare il proprio benessere individuale, organizzativo e comunitario in favore di una migliore qualità della vita e di una maggiore serenità. L’obiettivo non è l’applicazione di soluzioni calate dall’alto, ma la co-costruzione di un diverso approccio volto a favorire soluzioni attuabili e condivise per le diverse realtà. Una ritrovata e consapevole simbiosi tra esseri umani e ambiente può infatti promuovere sia pratiche individuali e organizzative di ricircolo, riuso e recupero dei materiali nell’ottica di economia circolare, sia favorire un maggiore benessere generale≫.

Di Elena Caligiuri

Groscavallo: Ecco l’aula studio in mezzo alla natura dove puoi ripassare per gli esami

E ci sono anche gli spazi per divertirsi: piscina, campo da basket e campo da calcio
(Articolo di Francesco Munafò)

 

Ecco l'aula studio in mezzo alla natura dove ripassare per gli esami

Ci rivolgiamo agli studenti: avete presente le aule studio vicino alle università torinesi? Non sono il massimo della bellezza, ammettiamolo… tendenzialmente stracolme, calde d’estate e freddine d’inverno. E se invece di sedersi tra i tavoli di qualche sala studio “urbana” ci mettessimo a ripassare l’ultima lezione di diritto o un capitolo storia contemporanea in mezzo al verde in una località montana?

Immaginiamo che sia stata più o meno questa la domanda che si è fatta l’associazione di Groscavallo, in Val Grande di Lanzo, Al Cicapui quando, dopo la pandemia, ha pensato di partecipare a un bando di Edisu per aprire un’aula studio convenzionata con l’ente per il diritto allo studio.

 

 

“All’ente piaceva molto l’idea di un’aula studio all’aperto – ci dice Chiara Ferraris di Al Cicapui – perché ci era stato detto che, dopo la pandemia, gli studenti tendevano a cercare spazi all’aperto dove studiare. Abbiamo partecipato al bando nel febbraio 2022 e siamo stati selezionati anche per il coraggio dell’iniziativa”.

L’idea è sicuramente quella di portare studenti nelle Valli di Lanzo, ma non solo: “Abbiamo deciso – prosegue Chiara – che per quest’anno lanceremo una call per studenti stranieri di madrelingua inglese, in modo da poter organizzare un summer camp e convogliare a Groscavallo studenti italiani e studenti di madrelingua inglese. Si tratta anche di un’azione di inclusione”.

 

 

Da un prato a un’aula studio, dunque. Da dove è arrivata l’idea? “Organizzando qui il centro estivo per i bambini e facendo i compiti con loro – ci spiega Chiara – vedevamo che in mezzo alla natura si concentravano meglio e che erano meno distratti, e con loro sono arrivati poi anche ragazzi più grandi”.

A dire il vero l’aula studio esiste già dall’anno scorso, e già nell’estate 2022 aveva riscosso un buon successo. E già di per sé, a guardarla, pare più che invitante: oltre ai tavoli per studiare ci sono anche gli spazi per divertirsi: piscina, campo da basket e campo da calcio.

Ora, però, il servizio si arricchirà sempre di più. Prenderà il via nel periodo estivo, anche se i “contorni” temporali non sono ancora definiti. Quel che è certo è che l’aula sarà facilmente raggiungibile anche da Torino.

 

 

Lo studente potrà infatti arrivare a Ceres in autobus e lì troverà una navetta per Groscavallo. Se vorrà fermarsi per qualche giorno, inoltre, potrà farlo restando a Groscavallo. Insomma, il progetto mira a portare persone in montagna, e a portarcele facendo spendere loro del tempo di qualità, che sia produttivo ma anche mirato a vivere i luoghi e i territori.

“Lo scopo principale della nostra associazione – spiega Antonio Convertino di Al Cicapui – è quello di cercare di evitare la desertificazione dei territori dove noi abbiamo vissuto la nostra infanzia, e quindi pensiamo che anche l’idea di far vivere loro alcune esperienze in sicurezza permetterà ai ragazzi di tornare qui e di affezionarsi a questi luoghi”.

Groscavallo: la rivoluzione dell’edilizia circolare, per arredare gli spazi educando al bello

L’iniziativa è dell’associazione groscavallese Al Cicapui, che sta allestendo un coworking a Torino. (articolo di Francesco Munafò)

Il nome è suggestivo: “edilizia circolare”. Indica un processo di costruzione di strumenti e di spazi a partire da materiali di scarto che vengono “salvati” dalle discariche. Ed è esattamente questo l’obiettivo che l’associazione groscavallese Al Cicapui sta portando avanti da tempo, costruendo passo dopo passo uno spazio di coworking a Torino.

La realizzazione dello spazio è resa possibile, tra le altre cose, dal partenariato con AICS Torino, ente capofila del progetto assieme ad altri enti del terzo settore. Tutti assieme hanno partecipato al bando che la Città di Torino ha pubblicato nella cornice del Piano di Inclusione Sociale con il progetto “Comunità nutriente per nuove traiettorie generative di vita”.

L'ingresso dell'atelier
L’ingresso dell’atelier

 

Da quando è nata, Al Cicapui si è sempre fatta portavoce ed artefice di progetti in ottica di edilizia circolare e, grazie alle competenze interne ed alla rete di imprese donatrici, sosterrà alcuni interventi di rigenerazione di interni nell’ambito dell’housing sociale.

Chiara Ferraris, che rappresenta l’associazione, ci risponde proprio dallo spazio di Coworking in Piazza Vetta d’Italia a Torino, che Al Cicapui gestisce con altre due cooperative. Uno spazio in continuo movimento, animato dalle forme e dai colori degli arredi costruiti da chi vivrà quello spazio per lavorarci o studiarci.

 

 

“Si tratta del nostro cavallo di battaglia – dice Chiara – a cui teniamo molto. Ora siamo qui a Torino, ma l’idea di arredare gli spazi con materiali di riuso nasce da Groscavallo, precisamente da frazione Migliere”. Cioè la frazione in cui è nata l’avvenuta di Al Cicapui.

“Avevamo preso in gestione il campo sportivo della frazione – prosegue Chiara – ma non c’era nulla, e quindi abbiamo dovuto arredarlo. Non avevamo i fondi per arredare tutto da cima a fondo, e così abbiamo pensato di cimentarci nella rigenerazione degli spazi utilizzando materiali di riuso”.

 

 

L’idea funzionava e lo spazio preso in gestione prendeva gradualmente forma, diventava accogliente e a misura d’uomo. Ma si badi bene a una cosa: qui non si tratta solo di puro e semplice riciclo di materiali destinati alla discarica.

Dietro all’arredamento di uno spazio, così come insegna l’urbanistica, c’è molto di più: “Nell’ottica dell’housing sociale – spiega infatti Chiara – è sicuramente importante rigenerare gli spazi, ma quello che conta davvero è avviare un processo di educazione al bello”.

Un processo che non può prescindere dal coinvolgimento di chi si servirà di quegli arredi una volta costruiti. “Renderele persone partecipi nella costruzione degli spazi che andranno a vivere – spiega infatti Chiara – diminusce notevolmente la possibilità che gli arredi possano essere vandalizzati o maltrattati.

 

Una lezione di edilizia circolare

 

Insomma, il vandalismo viene letto come fenomeno collegato all’estraneità degli spazi che ognuno di noi vive quotidianamente. Per evitarlo occorre che gli utilizzatori li facciano propri. E quale modo migliore per farli propri se non realizzandoli?

Sporcarsi le mani, costruire i propri spazi e riusare materiali di recupero diventa quindi un’occasione per innescare un processo educante e sostenibile. “Puntiamo anche molto sulla formazione – spiega Chiara -. Ad esempio, la cooperativa Biosfera ha fatto partire presso i nostri spazi un tirocinio per un ragazzo egiziano non ancora maggiorenne”.

Le cooperative, secondo Chiara, “hanno capito che è molto meglio insegnare l’italiano ai ragazzi tramite un tirocinio formativo e coinvolgente, attraverso cui il ragazzo può sentirsi partecipe di un progetto creativo, che mandandoli a fare i corsi tradizionali.

Uno dei render di Rebecca Ferrari

 

Con Chiara facciamo un giro del Coworking: ci sono joelettes, sedie, specchi, opere d’arte e tanti altri oggetti che arredano lo spazio. Tutto prodotto con materiali riutilizzati. “Abbiamo un contratto di due anni con Decathlon che ci fornisce i materiali – spiega Chiara – con cui poi realizziamo gli arredi e gli strumenti”.

Per lei si tratta anche di lanciare un messaggio di sensibilizzazione, e non solo ai cittadini comuni. “Vorremmo anche sensibilizzare le aziende – dice – facendo vedere loro che con i pezzi di scarto si possono riprodurre anche oggetti funzionanti e socialmente utili.

Ma il coworking di piazza Vetta d’Italia è tanto altro. Ad esempio, dal 2020 Al Cicapui realizza qui dei corsi di edilizia circolare all’interno del progetto Bottega Scuola Piemonte.

Sempre all’interno di questo progetto si svolge il lavoro della designer Rebecca Ferrari, laureata al Polito con la tesi “Out-Feel: la sensorialità nell’autismo”. Rebecca si occupa di realizzare arredi sociali in autocostruzione con prodotti Decathlon e casse per il trasporto vetro giunte a fine vita.

In progettazione c’è anche un’aula studio, realizzata sempre con materiali di scarto e sempre all’interno del Coworking torinese. La prospettiva è, anche qui, quella di coniugare l’esigenza di abitare gli spazi con la possibilità di avviare un percorso di autoeducazione al bello e di rispetto dei luoghi condivisi.

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