Il tema della decima edizione del Festival della Dottrina Sociale è Memoria del Futuro.

Memoria del futuro è ricordare che siamo parte di una storia che si muove dentro un grande abbraccio, è recuperare l’originaria ispirazione al bene, rappacificandoci col passato, che dissodato da nostalgia o rammarico, diviene terreno fertile per costruire il futuro.

La vita si snoda con ritmi propri, non programmabili. Ci interpella col suo carico di dolore, delusioni, errori, fatiche, prove, malattie… ci restituisce il nostro limite e ci invita a guardare oltre perché solo così è possibile accogliere la realtà, intuendo il significato profondo che sta dentro un progetto che ci precede e che ci supera.

Guardare oltre significa superare la stanchezza che inaridisce il cuore, la paura che blocca l’azione, la ricerca di sicurezze e garanzie poste nel potere, nel denaro, nella scienza.
Guardare oltre consente di non dipendere dal risultato, così il successo non esalta e il fallimento non deprime, ma invita piuttosto a riorientare il cammino.
Guardare oltre richiede una meta che sia in grado di illuminare il cammino nel presente e riportare la pace nel cuore. Una pace prodiga di azioni, attenzioni, cura, creatività, slancio, concretezza.
Guardare oltre significa liberarsi dal sé e rendere possibili relazioni autentiche con gli altri in un cammino condiviso in cui il “noi” prende il posto dell’io.
Proprio quando si guarda oltre le persone si mettono in moto, si ridà ardore alla passione, stimolo all’azione, concretezza del fare.

Per questo fare memoria del futuro ha un risvolto sociale: libera dai ruoli e dagli egoismi corporativi, restituisce la visione di insieme, attiva collaborazioni, rende possibile il perseguimento del bene di tutti e di ciascuno.
Fare memoria del futuro permette di vedere le cose nella loro giusta dimensione, di cogliere i frammenti di verità presenti nelle diverse discipline e di gioirne, facendone sintesi e nuovi punti di partenza.
Fare memoria del futuro attiva energie collettive, permette di immaginare ciò che ancora non c’è avviando processi che non si esauriscono con noi stessi e di cui altri godranno.
Fare memoria del futuro restituisce la corretta idea di sviluppo, di sviluppo integrale, e mette in cammino comunità, territori e popoli consapevoli che il futuro attende persone che lo rendano presente.
Far memoria del futuro permette di stare “oltre i luoghi, dentro il tempo”, di accogliere “la sfida della realtà”, di “stare in mezzo alla gente”, di dar ragione che “fedeltà è cambiamento”, di assumersi “il rischio della libertà”, di “essere presenti, polifonia sociale”.

Siamo sintesi di memoria e futuro. La partecipazione di ognuno di noi al Festival della DSC porterà a ritrovarsi, riconoscersi, condividere timori, idee, speranze e azioni facendosi ispirare l’uno dall’altro. Perché far memoria del futuro è garanzia della libertà, vocazione e destino dell’uomo, chiamato non tanto a fare nuove cose, ma a far nuove tutte le cose.

Lunedì 23 novembre 2020 alle ore 10.30 non perdetevi la diretta YouTube dell’apertura del Festival, con la piantumazione dell’albero della Dottrina Sociale della Chiesa all’interno del Collegio Artigianelli.

Scarica QUI la locandina dell’intero evento.