A cura di:

Assoetica

Durata:

25/10 ore 14:30-17:30

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E’ importante guardare alla pace non solo come opposto della guerra, ma come generale aspirazione umana ad una vita piena e serena.

Proponiamo come sintesi e come invito alla riflessione due parole: Tranquillità e Inquietudine.

Le due parole si richiamano e si motivano a vicenda. Cerchiamo una vita serena, quieta – questa è la pace. Ma per averla non basta affidarsi a Carte già scritte o ad azioni altrui.

Ogni cittadino, ognuno di noi, ha motivo di essere, nel presente, inquieto. Siamo inquieti per le ingiustizie presenti, per un futuro incerto. L’inquietudine è fruttuosa, perché ci porta a sentirci responsabili, a ‘sentirci in dovere’ nei confronti di un futuro che ognuno di noi è chiamato a costruire.

Tranquillità. Da una stessa radice discendono il latino mitis e lo slavo mir.
Latino mitis, da cui l’italiano mite: maturo, dolce, calmo, placido, tranquillo, indulgente, clemente.
E mir, la parola che nelle lingue slave sta per pace, quiete, ma anche per comunità, mondo, universo, quiete, comunità.

Le due antiche parole riguardano sia l’essere umano che la terra, la natura l’ambiente. Amabile, gentile, maturo, tenero, morbido, dolce, fertile, non spinoso.

Inquietudine.

In ogni lingua umana esistono espressioni per dire: ‘questo ci inquieta’, ‘siamo preoccupati’, ‘ansiosi’. Ma esistono anche parole che parlano di responsabilità, impegno, cura. Il presente nel quale siamo gettati è difficile. Preferiremmo allontanare da noi le dolorose sensazioni connesse al presente. Eppure solo se accettiamo l’inquietudine siamo veramente presenti, e possiamo quindi prenderci cura di ciò che accade, e così favorire e cogliere il presentarsi, il dischiudersi del nuovo.

Attorno a queste parole rifletteremo nell’incontro organizzato da Assoetica presso la Casa della Memoria di Milano, 25 ottobre 2022, ore 14.30-17.30.
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