Una società più sostenibile passa dall’equità per tutte e tutti. Amapola, Società Benefit specializzata in consulenza di sostenibilità e comunicazione aderente a Torino Social Impact, ha ottenuto da Ancis la certificazione per la parità di genere, secondo la norma UNI/PdR 125:2022. Un riconoscimento significativo, che mette nero su bianco l’impegno profondo della società per la parità di genere.

«La parità di genere è da sempre una pietra angolare dell’identità di Amapola, tanto più significativa considerando che due terzi del team è composto da professioniste e colleghe» commenta Luca Valpreda, founder e partner di Amapola. «Senza contare che ci occupiamo di consulenza di sostenibilità: per noi è stato naturale fare questo passo perché la sostenibilità senza parità non esiste».

Per quanto negli ultimi anni ci siano stati passi avanti sulla strada dell’equità, c’è ancora molto da fare. Lo confermano i dati dell’ultima edizione della Survey L.E.I. (Lavoro, Equità, Inclusione) di Fondazione Libellula, a cui hanno risposto oltre 11mila donne dal mondo del lavoro. Di queste, il 60% circa ha una retribuzione inferiore al collega uomo a parità di ruolo, responsabilità e anzianità di servizio. Per quanto riguarda il fenomeno delle molestie, il 40% segnala di aver subito contatti fisici indesiderati sul posto di lavoro. Si tratta di due dati particolarmente significativi, ma la lista delle discriminazioni continua e tocca i temi della maternità, della leadership, dell’abbigliamento.

«Secondo il World Economic Forum, riusciremo a colmare il gap tra uomini e donne solo nel 2154» commenta Micol Burighel, Responsabile Parità di Genere in Amapola e Responsabile della comunicazione della società. «Per combattere una disuguaglianza sistemica, che colpisce settori e industries senza discrimine (e il mondo della comunicazione, abbiamo visto, non fa eccezione), è necessario un impegno che a sua volta sia sistemico».

Per ottenere la certificazione di parità di genere occorre soddisfare sei indicatori chiave inerenti alle politiche interne: cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. Il Piano Strategico sulla Parità di genere di Amapola definisce obiettivi chiari: la promozione e il rafforzamento di una cultura aziendale inclusiva, la tutela della rappresentanza femminile in azienda con attenzione ai ruoli decisionali, il rispetto di processi inclusivi che garantiscano parità in ogni ambito del contesto aziendale (selezione, reclutamento, avanzamenti di carriera, retribuzione, politiche per la genitorialità e la work-life balance), azioni di sensibilizzazione e comunicazione interna ed esterna.

«I nostri obiettivi di parità di genere si traducono in attività concrete» continua Burighel «come l’estensione dei congedi di maternità e paternità di due mesi – compresi adozione e affidamento – oltre quanto previsto dalla legge, l’ampliamento del congedo nascita da 10 a 30 giorni, lo smart working libero e flessibile per facilitare l’equilibrio tra vita privata e professionale, le indagini di clima interno, la politica di zero tolleranza contro le molestie, un piano di formazione articolato. È fondamentale non solo lavorare per abbattere le barriere, ma attivarsi concretamente per l’empowerment femminile. La parità va coltivata con costanza, attenzione, sensibilità, voglia di mettersi in gioco».