Barbara B è stata costituita nel 2007, a Torino, da un gruppo di giovani imprenditori cresciuti e formati nell’alveo del cattolicesimo dei santi sociali della città sabauda. Nel 2010 partecipa e si aggiudica il primo contratto di gestione di servizi cimiteriali per conto della Città di Moncalieri (TO). Da allora Barbara B, anno dopo anno, ha visto i ricavi dei servizi cimiteriali aumentare e attualmente essi rappresentano il 70% del fatturato della Cooperativa (che anche per il 2024, si attestano oltre i 15 milioni di euro, come fatturato consolidato).
Barbara B è una cooperativa sociale che ha da sempre interpretato il proprio ruolo non solo o non tanto come appaltatore di servizi ma piuttosto come partner delle Amministrazioni comunali locali, cercando di esprimere al meglio, durante gli incarichi contrattuali, quel principio di sussidiarietà sancito dall’art. 118 della nostra Costituzione: svolgere, cioè, la propria privata iniziativa nell’interesse generale, come del resto ben ripreso dall’art. 1 della legge 381/91 “Disciplina delle cooperative sociali”
Articolo 1 – Definizione
- Le cooperative sociali hanno lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini
Pur avendo conosciuto nel tempo uno sviluppo a livello nazionale ed europeo, Barbara B è stata in grado di mantenere un forte radicamento nel territorio dell’area metropolitana torinese, sia in termini di gestione di servizi sia per l’attivazione di progetti di inserimento lavorativo ed inclusione sociale.
Barbara B è oggi il gestore di servizi cimiteriali di grandi città quali Vercelli, Trieste, Napoli, Frosinone, Pistoia, Prato, Matera, Siracusa; dei servizi mortuari per l’intera regione Friuli Venezia- Giulia (riaggiudicati proprio quest’anno per un ulteriore triennio); siamo presenti in Spagna, ad Almunecar, Granada, per la gestione dei servizi cimiteriali di quel “ayuntamiento”; ma siamo anche la cooperativa sociale che gestisce in concessione dal Comune di Moncalieri nuovi spazi dedicati all’inclusione sociale quali due bocciofile, la “Turati” e la “San Pietro”; che nel 2024 ha avviato, insieme con l’Associazione Avvalorando e AMA Factory ETS, un laboratorio di performing art espressamente dedicato ai giovani adulti detenuti nella casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino; che lavora costantemente coi servizi sociali e sociosanitari dei Comuni del torinese per l’attivazione di nuovi percorsi di inserimento lavorativo.
Siamo un’impresa che in tutti questi anni ha saputo mantenere, all’interno di un processo di sostenuto sviluppo imprenditoriale, la propria vocazione di cooperativa sociale, impegnata nella promozione umana e sociale del contesto territoriale di cui si trova a far parte.
E tutto questo non ha impedito ma anzi ha dato linfa ad un percorso di sempre maggiore professionalizzazione e specializzazione volto al miglioramento del nostro processo di erogazione dei servizi, che si è così tradotto:
- Barbara B dispone di un Sistema di Gestione Integrato della qualità, certificato in base alle norme UNI EN ISO 9001:2015, UNI EN ISO 14001:2015, UNI EN ISO 45001:2018
- Barbara B ha inoltre conseguito le seguenti certificazioni:
- Certificazione SA8000 per la responsabilità sociale dell’impresa
- Certificazione UNI PdR 125:2022 per la parità di genere
- Certificazione UNI EN 15017:2019 per la qualità dei servizi cimiteriali
- Certificazione ISO 37001:2016 Anticorruzione
- dal 2019, ha inoltre revisionato il proprio impianto organizzativo in base al D. Lgs. 231/01 (responsabilità delle società riconducibili ad alcune tipologie di reato), con nomina dell’Organo di Vigilanza;
- dal 2017, Barbara B misura e monitora il proprio “carbon footprint” e utilizza solo attrezzature e materiali a basso impatto ambientale al fine di ridurre le emissioni di CO2 e di rumore;
- Barbara B è una società licenziataria del software SOS CAM, grazie all’utilizzo del quale siamo in grado di stabilire già in fase di progettazione l’impatto ambientale che avranno le nostre attività coerentemente ai CAM GPP.
Dalla prefazione del prof. Mario Calderini al libro “Il volo del calabrone – Storia della cooperativa sociale Barbara B”:
“Barbara B è per me un filo.
A un capo c’è la fragilità, all’altro capo c’è il granito. Chi leggerà questa straordinaria storia di imprenditorialità e cooperazione sociale penserà di avere di fronte un libro magico: lo apri e ci trovi raccontata tutta la fragilità del mondo, lo chiudi e ti rimane un indescrivibile senso di solidità, di potenza e di futuro. Allora lo riapri e ancora ritrovi quelle storie di dolore e fragilità, ma quando di nuovo lo richiudi tra le mani e nel cuore rimane solo un senso di forza con cui giovani donne e uomini hanno costruito le loro storie di rinascita e la determinazione delle persone che li hanno aiutati a farlo. I tre tempi della vita di Anna sono la celebrazione della forza di una giovane donna cui la vita ha regalato pochissimo ma anche del ruolo delle organizzazioni del terzo settore, della loro capacità di farsi trovare lì dove serve, quando serve.
(…) Le organizzazioni del terzo settore hanno oggi di fronte una doppia sfida. In primo luogo, ricordare a chi le sollecita a ibridarsi, o ad adottare strumenti e modelli tipici del profit, la qualità di pratiche gestionali che non sono semplici o poco evolute ma semplicemente sono modellate da vincoli più complessi e difficili, primo fra tutti la creazione prioritaria di valore sociale e la centralità delle persone e delle loro storie. In secondo luogo, quella di attraversare questa transizione, fatta di tecnologia, finanza e ibridazione, proteggendo intatta la parte più pura del codice genetico del terzo settore e quel sistema valoriale fatto di reciprocità, beni relazionali, mutualismo, cooperazione, prossimità, gratuità che imprescindibilmente deve distinguere chi antepone il proposito sociale ad ogni altra cosa.
Sono le storie come quella raccontata in queste pagine che ci rassicurano della forza e della robustezza del codice genetico di cui è portatore chi decide di fare della cooperazione uno strumento di aiuto per i più fragili. Perché oggi, chi si dichiara capace di generare impatto sociale positivo, fuori e dentro al terzo settore, deve in primo luogo chiedersi se sarebbe capace di fare, per la vita di Anna, Antonio, Jerry, Sandro, Dalila, Antonino, quello che Barbara B ha fatto per loro.”