Il nostro progetto parte da una constatazione semplice ma potente: troppe persone — in particolare ragazze e giovani atlete — si sentono a disagio indossando divise sportive pensate più per mettere in mostra il corpo che per garantire libertà e funzionalità. Da qui è nata la volontà di agire contro pratiche e culture che nello sport alimentano fenomeni di sessualizzazione, body shaming, bullismo e grassofobia, incidendo profondamente sul benessere psicofisico e sulla costruzione dell’identità.
Come associazione ci proponiamo come spazio di ascolto, azione e cambiamento, costruendo percorsi partecipati con atlete, società e decisori. Le nostre attività vanno dalla formazione e sensibilizzazione nelle scuole e nelle società sportive fino allo sviluppo di un modello alternativo di divisa da pallavolo, che rispetti tutti i corpi e valorizzi la performance prima dello sguardo esterno. Partendo dalla pallavolo, puntiamo a costruire un modello replicabile in altre discipline, per immaginare e realizzare uno sport più equo, inclusivo e rispettoso.
- Parliamo di ciò che spesso nello sport resta invisibile: corpi, sguardi, parole
- Co-progettiamo con le atlete delle divise inclusive per offrire una scelta
- Safeguarding? Ci pensiamo noi, con formazione per società, staff e dirigenza
