Oltre 3 milioni di italiani hanno problemi con cibo, peso e immagine corporea, problemi che se non opportunamente intercettati possono trasformarsi in disturbi dell’alimentazione.

Questi disturbi uccidono più che ogni altro disturbo mentale: tra i 12 e i 25 anni anoressia e bulimia rappresentano la prima causa di morte per malattia.

Secondo recenti dati dell’Istituto Superiore di Sanità, l’età d’esordio si sta drasticamente abbassando: il 30% di chi ne soffre ha un’età inferiore ai 14 anni.

Inoltre, solo il 10% delle persone colpite riesce a chiedere aiuto e mediamente impiega 3 anni per rivolgersi ai servizi di cura dopo dalla comparsa dei primi sintomi.

I disturbi dell’alimentazione sono malattie mentali gravi e sono il risultato di una complessa interazione di influenze ambientali, biologiche e sociali.

In tali disturbi, il corpo diventa lo scenario di un disagio molto profondo e il cibo è lo strumento per mostrare il disagio stesso.

Lo stress emotivo e lo stato di disagio legato alla pandemia hanno indiscutibilmente accelerato l’andamento di questi disturbi la cui velocità di crescita e gravità erano già da tempo molto preoccupanti.

Come avviene per tutte le malattie mentali, le barriere che si frappongono nella richiesta di aiuto sono difficili da superare, ma sono ancora più insormontabili nel caso dei disturbi alimentari a causa dell’enorme stigma che li circonda.

NEVER GIVE UP Onlus nasce nel 2014, con la mission di sensibilizzare, prevenire, intercettare i fattori di rischio e trattare precocemente i disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, per evitare che continuino ad essere la prima causa di morte per malattia tra i ragazzi tra i 12 e i 25 anni.

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