Nell’ambito del Torino Social Impact Art Award, ideato da Artissima e promosso da Torino Social Impact, in collaborazione con Combo e con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, sabato 2 luglio si è svolto un workshop/percorso esperienziale che ha coinvolto gli artisti e alcune realtà del territorio. Grazie alla disponibilità e al supporto di alcuni enti e figure che conoscono le dinamiche che caratterizzano la città di Torino, il workshop è stato un’occasione dinamica di scambio per calare il tema del bando nel contesto locale.

Il titolo del bando 2022 è Ribellioni e rinascite: il potenziale creativo del confronto, ed invita gli artisti a riflettere sul tema del conflitto sociale nelle sue diverse manifestazioni e forme latenti.

Struttura del Workshop

Il workshop è stato organizzato in base ad un percorso inframezzato da incontri e visite a luoghi significativi, con il proposito di aiutare gli artisti a ripercorrere la storia della trasformazione della città, così come la direzione a cui sta guardando.

Mercato del Libero Scambio

Tema: (underground e contrasti) il mercato del Libero Scambio di Torino si è tenuto per molti anni nella zona di Borgo Dora, convivendo in maniera conflittuale con residenti e altre realtà commerciali della zona.  Si tratta di un mercato spontaneo e informale, fonte di guadagno e di sostentamento per molti. I cambiamenti legislativi di fine anni ‘90 riformarono le categorie di mestieri presenti nell’area pubblica, lasciando senza riconoscimento formale circa 500 venditori che da anni partecipavano al mercato. Questi cambiamenti sono fonte di tensione, scontri e creazione di nuove rappresentazioni e identità che si riverberano negli spazi e nelle persone che attraversano e vivono quello spazio (commercianti, venditori, residenti, pubblica amministrazione, associazioni del territorio etc.). Il mercato, gli spazi che occupa e le persone che coinvolge rappresentano una storia di tensioni e ferite recenti della città di Torino e di ricerca di una sintesi.

Per approfondire: Il libero scambio, il suk, la politica e le scelte: un po’ di elementi per fare chiarezza

Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà

Tema: (underground e Resistenza) L’allestimento permanente del Museo diffuso della resistenza si sviluppa nei locali sotterranei del Palazzo dei Quartieri Militari. Durante la Seconda Guerra Mondiale furono costruiti a Torino circa 45 ricoveri pubblici di protezione anti-aerea tra cui il rifugio antiaereo del Palazzo dei Quartieri Militari, destinato ai dipendenti del giornale “La Gazzetta del Popolo”, che aveva sede nello stesso isolato. Situato a circa 12 metri di profondità, questo rifugio era composto da 4 gallerie rinforzate in cemento armato per resistere allo scoppio delle bombe e all’onda d’urto. La storia della resistenza di Torino si intreccia con quella della lotta operaia (gli scioperi Fiat Ferriere, Mirafiori del 1943, etc.) e dei luoghi sotterranei in cui si conduce la vita quotidiana sotto i bombardamenti. Recarsi nei luoghi sotterranei, oltre ad essere un atto di sopravvivenza è anche uno sguardo rivolto al futuro, ad un nuovo immaginario, ad un nuovo mondo e a una nuova società. Il Museo rappresenta una tappa importante per riflettere sui valori della Resistenza per leggere il presente e guardare al futuro.

Per approfondire: sito istituzionale del Museo

Mirafiori: Orti generali, Casa nel Parco Mirafiori

Tema: (trasformazione e rinascita) Il quartiere Mirafiori è noto per la sede di uno dei più famosi stabilimenti Fiat, simbolo del processo di industrializzazione italiana. Negli anni sessanta Mirafiori è una delle più grandi concentrazioni operaie d’Europa e impiega 65.000 dipendenti. La crescita dello stabilimento legata al boom economico innesca fenomeni migratori e incide sulle trasformazioni dell’area metropolitana. Ripensare un quartiere come Mirafiori rappresenta sicuramente una sfida, che viene raccolta da alcune realtà locali in grado di pensare traiettorie future della città grazie anche all’innovazione sociale.

Per approfondire: progetto Mirafiori dopo il Mito