Hackability è una non-profit nata a Torino nel 2016 per far incontrare le competenze di designer, maker, artigiani, con i bisogni di autonomia delle persone con disabilità e fare crescere delle comunità che tramite la co-progettazione e la fabbricazione digitale realizzino soluzioni nuove, personalizzate, per l’autonomia e la cura, producendo inclusione sociale e partecipazione.

Per raggiungere questo obbiettivo ha sviluppato una metodologia di co-design e open innovation che, oltre a permettere di realizzare oggetti d’uso comune o complessi, soluzioni domotiche, presidi, nuovi servizi a basso costo e scalabili, usa il co-design come strumento per sviluppare inclusione sociale, nuove competenze e nuova conoscenza sui bisogni di autonomia.

Nel 2016 il Politecnico di Torino ha fatto propria la metodologia di Hackability lanciando l’iniziativa Hackability4PoliTo che permette agli studenti, in alternativa al tradizionale esame di “Tecnologie per la Disabilità”, di co-progettare insieme a persone con disabilità che si è aggiudicato nel 2019 il premio speciale MakeToCare del gruppo Sanofy come miglior pratica di empowerment e formazione.

Nel 2018 il gruppo Barilla ha scelto Hackability per sviluppare soluzioni che facilitino l’autonomia in cucina per persone con disabilità e anziani, quello stesso anno Hackability ha vinto il premio “Io Lavoro” della Regione Piemonte.

Nel 2019 Hackability è stata chiamata da Juventus a co-progettare soluzioni che migliorino l’esperienza delle persone con disabilità nel complesso dell’Allianz Stadium e a Parigi da Harrys e Wasa per immaginare nuovi prodotti da forno accessibili; la metodologia è stata inoltre testata in Cina a Shanghai dalla New York University.

Nel 2020 Toyota Motor Italia e Arriva Sadem, hanno scelto Hackability per realizzare , insieme a persone con disabilità, strumenti e soluzioni per una mobilità personale e collettiva più accessibile e, sempre nel 2020, la metodologia ha vinto la menzione del premio Compasso d’Oro ADI.

Hackability è, inoltre, impegnata nella disseminazione della cultura tecnologica presso categorie fragili con progetti come HackabilityLab. Nei mesi del primo lock down con il progetto autofinanziato Hackability@Home ha supportato più di 750 persone nell’uso delle tecnologie, Civic Action ha inserito Hackability@Home tra le 50 migliori pratiche italiane nel periodo di lock down.

Dal 2021 Hackability con il progetto Tech4Inclusion, anche attraverso l’uso dei Kit di progettazione sviluppati in questi anni, ha formato all’uso della stampante 3D il personale di tre unità spinali piemontesi: Torino, Alessandria e Novara, coinvolgendole allo stesso tempo nell’ideazione e nella realizzazione di nuove soluzioni per l’accessibilità, progetto che è stato selezionato nuovamente dal Compasso D’oro. E oggi con il progetto Tech4Care, gesisce tre makerspace presso le unità spinali del Piemonte e continua l’attività di progettazione e realizzazione di nuove ortesi.

In sette anni Hackability ha realizzati più di 170 progetti e coinvolto circa 600 persone, ha gruppi attivi oltre che a Torino a Cuneo, Parma, Milano e Matera.